Luce era nella sua stanza. Shelby non c'era, per fortuna.
Era sdraiata sul suo letto. Stava ascoltando musica. Quella preferita di Daniel, musica anni '50. Luce odiava quel ritmo vecchio e antiquariato, per lei senza senso. Ma per lei era come se ascoltando la sua musica potesse sentirlo vicino anche se lontano chilometri, forse.
Luce vide un' ombra alla sua sinistra. Balzò dal letto, spaventata.
Era un' Annunziatore. Non se ne vedevano da giorni. Lei era sempre più sicura di entrare, sempre più sicura di sapere sul loro passato, sulla vecchia lei. Su tutto. Non voleva perdersi neanche un secondo delle sue vecchie vite.
Non ci pensò due volte e entrò subito.
Un prato verde. Alberi rosa. La primavera, pensò. Vide Daniel e si mise a correre finché non vide la sua vecchie sé, proprio di fronte al suo angelo. Lei sorrideva. Lui aveva un' aria confusa. Quasi pensierosa. Questo la fece rattristire. La sua vecchie sé aggrottò la fronte e si girò verso di lei.
-Oh mio Dio!-, disse.
-Cosa?-, rispose Daniel. La Luce del passato indicò con l'indice Luce. Daniel si girò di scatto e si mise davanti la Luce del passato per proteggerla.
-Non vi farò del male. Non..-, Luce si fermò. Guardò Daniel con un' aria stanca, offesa. -Perché la proteggi? Dimmi cos'è che vi lega così tanto.-
-Si può sapere chi sei?-, disse Daniel. Luce guardò la sua vecchia sé. Era spaventata, tremava.
-E allora, vuoi rispondere?- urlò Daniel.
-Senti, anche se ti dicessi la verità non mi crederesti né ora né mai.-, rispose Luce.
-Be' illuminami.-. Illuminarti? Sei più bello del sole, non hai bisogno che io ti illumini. Mi accecheresti.
Luce non voleva deluderlo, ancora una volta. Non voleva mentirgli, mai. Non lo avrebbe mai fatto. Ma ormai era entrata in quell' Annunziatore.
Il vero Daniel non era lì, quello era solamente un ricordo. Quindi, anche se “sputava” tutta la verità non l'avrebbero... uccisa. Pensò attentamente se rispondere o no. Se non avesse risposto può essere che la verità non sarebbe uscita fuori.
Decise di parlare. Di dire tutto quello che sapeva. O adesso o mai più.
-Io.. vengo...-, tremava.
-Da dove?-, disse Daniel con voce amara.
-Che anno è questo?-
-Ma cosa..-
-Che anno è questo?-, Luce urlò.
-Millenovecentotrentaquattro.-
-Bene, io vengo dal duemiladieci.-
Daniel sbuffò in una risata. Luce si infastidì.
-Cos'hai da ridere?-, disse Luce.
-E mi chiedi cosa ho da ridere? Chi ti credi di essere?-
-Sono Lucinda Price. Nasco, cresco, ti incontro e mi innamoro di te e dopo muoio bruciata, adesso sei illuminato?-
Daniel rimase a bocca aperta. La sua vecchie sé svanì nel nulla. Luce era spaventata. Erano solo lei e Daniel, l'amore della sua vita.
-Dov'è? Dove l'hai mandata?-, disse Daniel urlando.
-Io non ho fatto nulla!-
-Sì, come no.-, Daniel era poco più che disperato. La Luce di quel periodo non c'era ed era rimasto da solo con quella pazza “altra” Luce.
La fissò attentamente per qualche minuto. Un tempo inesauribile. Luce non né poteva più di stare lì impalata a fissare l' erba verde appena tagliata.
Il cielo tutto ad un tratto divento nero. Alzarono gli occhi e non c'era più nulla.
Luce era di nuovo nella sua camera. L' Annunziatore era pronto asparire, e Luce lo lasciò fare.
Era confusa. Non sapeva quale potesse essere il senso di quell' Annunziatore, ed era spaventata.
Bussarono alla porta e Luce si spaventò. Aprì. Era solo Shelby.