Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: annina94    04/03/2012    0 recensioni
- Buongiorno signori Jonas. – disse Anna, non lasciando trapelare dal suo tono, il nervosismo che s’infrangeva contro le sue labbra, desideroso di uscire. - Buongiorno a te! Io mi chiamo Denise, piacere.- disse la donna porgendole la mano. Il suo tono era caldo ed esprimeva felicità. - Anna, il piacere è mio.- classiche formalità, noiose ma utili. Il suo dubbio si rimpossessò della sua mente, quando la signora pronunciò il suo nome. “ Se è lei la Denise che penso io, allora ci sarà da ridere. Vediamo come si chiama il padre, e il gioco è fatto.” Pensò Anna, che non osava pensare alle conseguenze di nove mesi passati al loro fianco. - Io sono Paul Kevin Sr., benvenuta- si presentò l’uomo, porgendo anch’egli la mano. “ Bingo”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 22 ok

My love Josh



- Voglio andare sulla neve! - ripeté per l'ennesima volta Frankie, mettendo su un broncio alquanto buffo.

- Ma Frankie, nel New Jersey c'è la neve. - gli fece notare Denise, sorridendogli.

Il bambino la guardò immusonito, scuotendo vigorosamente la testa.

- Io voglio andare dove c'è tanta, tantissima neve e dai nonni si può a malapena fare un pupazzo di neve! - rispose quello, sporgendo il labbro inferiore.

Entrambi i genitori sospirarono di rassegnazione: il loro pargoletto era davvero ostinato.

- Effettivamente Frankie ha ragione, non ricordo di essere mai riuscito a fare un pupazzo di neve degno di tale nome dai nonni.. - aggiunse pensieroso Joe, guardando il soffitto, accarezzandosi il mento.

- E allora prendiamo l'aereo e andiamo in Italia, dove Anna ha detto che l'inverno viene tanto da nevicare che si possono fare addirittura gli igloo! - ribatté il piccolo, illuminato da quest'idea.

Cinque paia di occhi si voltarono verso il piccolo Bonus, sorpresi.

Dieci secondi di silenzio accolsero la proposta di Frankie, a cui seguì un urlo di vittoria.


- Quindi tutta questa gigantesca preparazione, questa scrupolosa attenzione a non farsi sfuggire nulla e questo impressionante dispendio di capitali solo perché... volevate fare un pupazzo di neve? - domandò atona Anna.

Tutto l'entusiasmo che fino a tre secondi prima volteggiava padrone per il soggiorno si congelò in un istante.

Frankie non saltellava più, la mano di Joe si fermò a mezz'aria e il sorriso di Nick si pietrificò.

Solo Kevin e i signori Jonas non dimostrarono troppo apertamente il loro disappunto.

- Però, non mi avevi detto che riuscivi ancora a ingannarli così facilmente! - proruppe una voce divertita alle spalle della cinerea.

- Sai com'è, mai perdere l'allenamento. - le rispose Anna sinceramente divertita, ridacchiando in direzione dei Jonas, che erano rimasti in silenzio ad aspettare la traduzione delle ultime due battute.

- Anna, ci useresti la cortesia di illuminarci, di grazia? - chiese una voce velata da un leggero fastidio.

Contro ogni aspettativa era stato Kevin a parlare, aggrottando le sopracciglia e incrociando le braccia al petto.

Girandosi verso di lui con tutta la non calanche di cui era capace, Anna alzò gli occhi sul suo viso corrucciato e distese il proprio in un delicato sorriso.

Aveva riconosciuto la battuta, allora molto più acida, che lei stessa gli aveva lanciato due mesi prima al supermercato dove avevano conosciuto Keira.

- Niente, era un modo diverso per dire che mi fa molto piacere che siate qui e che ci sia anche Annalisa. - disse con una leggera alzata di spalle.

L'espressione confusa dell'intera famiglia Jonas – e anche di tutti gli altri presenti che non avevano capito una parola se non le due frasi in italiano - fece scaturire una sonora risata dal profondo dello stomaco delle due amiche italiane, che si aggrapparono l'una alle spalle dell'altra nel tentativo di rimanere in piedi.

- Ommioddio, che ridere! - riuscì a dire Annalisa, ancora scossa dagli spasmi della pancia.

Anna annuì appoggiandosi una mano sul petto, che si abbassava e si alzava velocemente alla ricerca d'aria, tentando di darsi una calmata.

Dopo qualche secondo riuscirono a calmarsi e assicurare che in realtà Anna li stava affettuosamente prendendo in giro.

- Affettuosamente un corno! - sbraitò Joe, già dimentico dell'innocente scherzetto della ragazza, saltandole addosso e attaccando a farle il solletico.

- No Joseph, NO! - strillò lei, chiudendo protettivamente le braccia attorno ai fianchi, per evitare che le dita del mezzano le solleticassero la pelle.

- Eh no cara mia, ci dovevi pensare prima di farci venire un colpo! Ora me la pagherai! - le rispose in tono fintamente minaccioso, guardandola con una strana luce malevola negli occhi.

-Neuuuu! - fu l'ultima cosa che Anna riuscì a dire prima di essere completamente disabilitata a causa del troppo ridere.

Annalisa, che era rimasta a fissare la scena, si ricordò che nessuno dei presenti italiani aveva capito gli sviluppi, quindi decise di riassumerli in breve.

-Oh, non credere di poterla scampare, tu. - la freddò una voce alle sue spalle.

Voltandosi celando l'aria colpevole sotto un'espressione innocente, la mora si preparò ad affrontare Kevin con i suoi occhi da cane bastonato, sperando che facessero effetto.

- Non ci contare. - ridacchiò lui, scrocchiandosi le dita – abbiamo sviluppato una certa immunità grazie alla tua amica. -

Annalisa si stava già facendo piccola piccola in attesa che Kevin la solleticasse, pronta a sfoggiare tutto il suo trionfo quando lui avrebbe scoperto che lei non lo soffriva, quando il piccolo Mattia ne uscì con una frase velata di rimprovero.

- Voglio regali! -

Improvvisamente anche Elena e Daniele si riscossero e diedero manforte al bimbo, vogliosi anche loro di scartare i propri regali.

- Mattia ha ragione, andate a fare queste cose da un'altra parte! - li rimproverò Elena avvicinandosi di qualche passo a loro e pronunciando la seconda parte della frase in un inglese un po' maccheronico, che comunque ebbe un certo effetto.

Troppo occupata a guardarli male, la sorellina di Anna non si accorse dell'effetto che le sue parole avevano avuto su Joe e Nicholas, rimasti letteralmente pietrificati.

Lei era ancora una ragazzina di quattordici anni, ma Joe non poté impedirsi di pensare per un attimo che le parole “queste cose”, potevano avere un significato ben diverso dal semplice solletico.

Nicholas pensò esattamente la stessa del fratello, solo che rimase parecchio più sconcertato di lui.

Ad Anna il secondo possibile fine di quella frase passò per la testa, ma lo scacciò velocemente; si fidava dei ragazzi, che, oltre ad essere orrendamente moralisti, portavano l'anello e, soprattutto, non erano da considerarsi dei potenziali fidanzati.

Per questo fu la prima a riprendersi e annuire in direzione dei piccoli.

- Allora cipollini, ditemi dove avete imboscato i miei regali per la famiglia, e possibilmente anche i vostri. - chiese rivolta ai tre fratelli, sfregandosi le mani.

Per evitare di rimanere ancora imbambolato e fare la figura del pollo, Nicholas si decise ad avvicinarsi ad una delle borse che si erano portati dietro, contenente tutti i pacchetti.

Notando però che Daniele, Elena e Mattia si erano già lanciati sotto l'albero addobbato, Anna decise di fermarli un attimo, giusto il tempo che le serviva per mettere anche tutti i loro regali ai piedi dell'abete.



- Evvai, un lettore mp3 che non sia della Apple! Sììì! - esclamò Anna, scartando tutta contenta il regalo dei suoi genitori.

Il suo ultimo lettore era stato un iPod, che aveva maledetto con tutta se stessa per tutti gli innumerevoli problemi che le aveva causato.

- Ora sì che questo lo posso battezzare Michael! - continuò, esibendosi in un sorriso compiaciuto.

Le facce vacue dei tre figli Jonas le fecero intuire che avrebbe dovuto fornire spiegazioni.

- Beh, non potevo mica chiamare Michael qualcosa che maledicevo, no? Ora che questo funzionerà e non ci dovrò litigare un giorno sì e l'altro pure potrà portare il nome del Re. -

Le espressioni dei ragazzi mutarono da confuse a rassegante nel giro di pochissimo, ma la diciassettenne era troppo contenta per farci caso.

- Ah, se per qualche accidentale coincidenza voi avete capito, quando avete preso tutti i pacchetti, in che cosa consiste il mio regalo per voi, vi prometto che vi spedisco a fare una visita di perlustrazione dello spazio attorno alla Luna con un calcio ben assestato. - minacciò Anna, assottigliando gli occhi.

- Ti giuro che non ne abbiamo idea! - squittì Joe, arretrando di qualche passo e sventolando le mani davanti a sé con gli occhi sbarrati.

- Chissà come mai non ci credo tanto. - sibilò ironicamente Anna, cominciando a scrocchiarsi le nocche.

A causa della promessa con se stessa non si sarebbe mai sognata di picchiarlo veramente, ma non si sarebbe mai persa l’occasione di minacciarlo.

Sia Kevin che Nicholas sapevano che Joe non aveva sbirciato sotto la carta, per quanto ci avesse provato, altrimenti sarebbe immediatamente corso a dirlo a loro, ma dalla reazione del fratello non si poteva intuire altro che il contrario.

- Guarda, ti perdono solo perché so che in realtà non hai capito un fico secco, ma non fare mai più affidamento sul tuo “talento recitativo”, perché se non fosse per la mia capacità di analisi ora saresti sommerso di insulti. - si calmò la cinerea, rilassandosi e abbandonando l'espressione pericolosa.

Non potendo fare a meno di stupirsi – ancora - della stranezza di quella ragazza, i tre Jonas scrollarono le spalle scartando i loro regali.


Annalisa si avvicinò ad Anna silenziosamente e cercando di non dare troppo nell’occhio.

- Ehi Anna, hai visto la reazione dei due minori alle parole di tua sorella? - chiese, non curandosi di apparire impicciona.

Aveva notato che sia Joe che Nick avevano fatto un salto, ma aveva scartato l’ipotesi che Joe fosse ancora attratto dalla sua amica. Così come le aveva confessato lui stesso di essersi preso una cotta per Anna, l’aveva anche informata che quella fase era stata superata e dimenticata.

Credeva solo che fosse sorpreso delle parole della piccola Elena.

Nick invece...

Ridacchiò al pensiero.

A lei sembrava che Nicholas fosse cotto fin nelle ossa di quella sadica, scettica e un po’ complessata della sua amica cinerea.

L’interesse che la sua domanda suscitò in Anna non fu abbastanza da confermare l’ipotesi che anche lei provasse qualcosa nei confronti del ricciolino e questo per poco non deluse la mora.

Sapeva infatti che per nascondere i suoi veri sentimenti la bionda ne mostrava l’opposto oppure assumeva la classica espressione neutra. In ogni caso non era possibile capire cosa esattamente provasse e cercare di farla parlare senza che lo volesse era pressoché impossibile, resisteva a tutte le comuni tecniche di persuasione.

Naturalmente a patto che non fosse lei di sua spontanea volontà a parlarne.

Allora si poteva star certi che dicesse il vero; magari con qualche omissione, ma intanto era la pura e semplice verità.


- Oi Nls, vieni che ti do il tuo regalo. - annunciò Anna, tenendo in mano un piccolo pacchettino rosa.

Curiosa, la mora le si avvicinò e, dopo aver preso il regalo, iniziò a scartarlo.

Due piccoli ciondoli argentati fecero capolino dal pano di velluto che li avvolgeva; uno era l'ideogramma giapponese che significava “accetta”, mentre l'alto era “cuore”.

Annalisa immaginò che quei due simboli avessero un significato, quindi si voltò verso l'amica aspettando che le fornisse delucidazioni.

- Eh già, c'è un perché se ho deciso di regalarti proprio questi due kanji. Ideogrammi. - specificò Anna, notando l'espressione confusa dell'amica. - Se sovrapposti significano “Amore”. -

Lasciò che Annalisa osservasse i due pendenti.

- Uno lo tieni tu, mentre l'altro lo puoi regalare alla persona che ami. È un po' come il cuore diviso in due metà, solo che è più elegante e raffinato. E originale. - concluse la cinerea, sorridendo.

Annalisa ricambiò il sorriso e l' abbracciò.

Quando mai Anna le avrebbe regalato qualcosa privo di significato?

- Grazie, Anna. -


Joseph scoppiò a ridere davanti al regalo che la sua coinquilina gli aveva fatto.

- Solo tu mi potevi fare un regalo simile! - esclamò sventolando il paio di ciabatte grandi, pelose e a forma di porcospino.

- Beh, ti lamenti sempre che hai i piedi freddi, e così... - rispose Anna guardandolo con un mezzo sorriso.

Girando il viso notò che Nicholas stava scartando il suo pacchetto facendo attenzione a non rovinare troppo la carta che lo avvolgeva e considerò che la cura che il ragazzo metteva in ogni singolo gesto era encomiabile.

Era curiosa di vedere la sua reazione; si era aspettata quella di Joe e anche quella di Frankie.


Stupore.

E tenerezza, quando cominciò a sfogliare lentamente le pagine dell'album fotografico che lei aveva confezionato.


Nick's POV


Perché?

Perché adesso che ho capito che lei non sarà mai mia mi trovo questo regalo così personale tra le mani?

È come se avesse cercato la cosa perfetta da regalarmi, qualcosa che avrei apprezzato perché concepita e realizzata da lei, qualcosa che mi avrebbe colpito nel profondo.

Beh, ci è riuscita perfettamente.

Ogni foto che vedo mi ricorda il momento in cui è stata scattata, cosa stavamo facendo, dicendo e cosa io stavo provando.

- È un regalo bellissimo – dico con un filo di voce.

Non che sarebbe venuto fuori tanto altro, eh.

Sapendo di pentirmene mi giro verso di lei e la vedo sorridere, mentre mi guarda intensamente negli occhi.

Non c'è nulla da fare, mi sono innamorato.


POV Esterno


- Anna, abbiamo pensato di portarti un tuo vecchio amico... - buttò lì suo papà, richiamando l'attenzione della figlia maggiore.

Anna abbandonò in tempo zero quello che stava facendo e si concentrò sulle parole del genitore.

- Amico? E chi? Io non vedo nessuno qui, eccetto noi. - ribatté lei guardandolo con la fronte corrucciata.

- Il tuo amico Josh. - rivelò dopo qualche secondo di silenzio.

- …

Cosa? Josh è qui?! - squittì lei, strabuzzando gli occhi e scattando in piedi dopo un secondo di sbigottimento.

- Già. - confermò lui.

- Amore mio dove seeeeeiiii?! - ululò, lanciandosi alla volta della porta della camera da letto che le era stata indicata.

Kevin pensò bene di chiedere delucidazioni ad Annalisa.

- Beh, suo papà le ha detto che le hanno portato un amico, tale Josh e lei si è fiondata a vederlo chiamandolo “amore mio”. - spiegò la mora, ridacchiando; lei lo aveva visto un paio di volte.

Lo sguardo stralunato dei Jonas le fece intendere che ci sarebbe stato da ridere.

Molto da ridere.

- C'è anche l'ampli! - sentirono dire alla voce che giungeva ovattata a causa della porta socchiusa.

Joe si sentì tradito: insomma, viveva con loro da quattro mesi, ormai, e non aveva mai fatto cenno ad un ragazzo.

Pensandoci bene, però, non l'avevano mai sentita nominare questo fantomatico Josh né mai sentita parlare con qualcuno che non fosse Annalisa o i suoi famigliari e al limite li informava sempre delle sue chiamate estere.

Era altamente improbabile che avesse taciuto di una persona così importante per lei per tutto questo tempo e ora sbandierasse ai quattro venti la sua “relazione”.

No, decisamente qualcosa non quadrava.

L'unica cosa che lo preoccupava era l'atteggiamento rigido che aveva assunto Nicholas quando lei aveva detto “amore mio”.

Anna ritornò in salotto raggiante dopo qualche minuto, reggendo in mano quella che sembrava a tutti gli effetti una custodia per strumenti musicali di legno rivestita in pelle.

Inutile dire che l'espressione allucinata dei Jonas la divertì.


Anna's POV


Heh, ho il sospetto che Annalisa abbia detto loro che ho chiamato Josh amore mio.

- M-ma che cosa significa questo? - balbetta Joseph, indicando la custodia che reggo in mano con occhi spiritati.

- Cosa vuoi che significhi? Qua dentro c'è il mio unico e vero amore. - rispondo pregustandomi il momento di quando mostrerò loro il mio tesoro.

- Ma lo hai ammazzato, fatto a pezzi e infilato in quella custodia come fanno i mafiosi? - chiede perplesso.

Ogni tanto credo che guardi troppi film.

Feh.

- Guarda che non è che solo perché sono italiana sono anche una mafiosa, eh. - detto questo muovo qualche passo all'interno della stanza, appoggio la custodia per terra e mi inginocchio davanti alle aperture.

- È troppo grande per essere la custodia di una chitarra, ma allora dentro c'è... - non faccio finire di parlare Kevin, che apro il coperchio e ne tiro fuori il mio bellissimo basso elettrico, un Hoyer fine anni settanta affettuosamente chiamato Josh.




Eccomi di nuovo! Quanto tempo è passato dall'ultima volta che ho aggiornato? Boh, troppo per essere ricordato.
Mi scuso, non c'è altro da dire.

Volevo ringraziare che ancora ha il coraggio di seguire questa fic:

Cohava: grazie mille per il commento e grazie per aver messo la storia tra i preferiti! Eh.. Nicolino bello deve ancora imparare a trattare Anna, ma nulla vieta che prima o poi impari.. Spero che questo capitoletto sia abbastanza divertante. Grazie ancora!

itsandreea: e aggiornamento fu. Ammiro il tuo entusiasmo e i tuoi superlativi, segno che il liceo classico ha compromesso anche le mie facoltà mentali. Grazie dia aver lasciato una recensione!

ElyCecy: diciamo che quasi tutto di questa fic è reso comico/acido, tranne forse qualche sentimento. Per la dichiarazione di Nick.. heh, ci sto lavorando. E complimenti per esserti letta 21 capitoli di corsa, sono lusingata. Grazie e alla prossima!

Ila96: leggere tutti quei capitoli di botto? Wow, non credevo che fossero molti in grado di farlo.. Chissà se la nostra cara Anna prova qualcosa per Nicolino.E niente anticipazioni, sennò dove sta la suspance? Grazie mille per la regensione!

QueenWaldorf: ma che razza di nome ti sei scelta? Vabbè, mi hai già detto perché, ma ancora non me ne capacito. Sai, tu devi assolutamente conoscere Josh! Un giorno vieni che te lo presento, Ok? Ci vediamo doma a scuola e VEDI DI AGGIORNARE!!


  
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