Le giornate avevano ripreso a trascorrere con lo stesso ritmo di poche settimane prima: svegli alle 4 di mattina, allenamenti, scuola, studio, shopping e uscite con gli amici.

Bra avrebbe dovuto essere felice, ma c'era sempre quella questione che non era mai riuscita a risolvere o approfondire: la ragazza di Goten.

Ed era proprio a quello che stava pensando anche in quel momento: il viso appoggiato sulla mano e lo sguardo rivolto fuori dalla finestra, mentre i compiti di matematica giacevano dimenticati sulla scrivania.

D'un tratto bussarono alla porta, e il suono della nocca contro il legno riportò la ragazza alla realtà. Immediatamente prese in mano la penna, fingendo di essere immersa nei compiti. "Sì, avanti." Disse, voltandosi a guardare chi mai poteva essere. Con sua grande sorpresa, e con grande piacere, fu proprio Goten ad entrare nella stanza.

"Ciao!" Lo salutò, arrossendo leggermente contro la sua volontà.

"Ehi! Ti disturbo per caso?" domandò il ragazzo avvicinandosi alla scrivania. "No, non credo proprio!" aggiunse quando capì che erano esercizi di matematica, quello sul quaderno della ragazza.

Bra scoppiò a ridere. "Esatto, non ne posso più di numeri e incognite" rispose al ragazzo, facendogli segno di sedersi pure sull'altra sedia accanto alla sua.

Lasciò perdere la penna e si voltò verso di lui, curiosa di sapere il motivo di quella visita. Sicuramente, era venuto per trovare Trunks, ma allora perché si era fermato lì da lei?

La risposta a quella domanda taciuta non tardò ad arrivare. Goten, infatti, spalancò le braccia e le sorrise.

"Sono venuto a complimentarmi!" Le disse. Bra, in un primo momento, non riuscì a capire a cosa stesse facendo riferimento. Goten riconobbe l'interrogazione negli occhi della ragazza e subito si spiegò. "Trunks mi ha detto che sei riuscita a trasformarti in Super Sayan. E' fantastico! Vegeta dev'essere orgoglioso!"

Bra non aveva mai realizzato che quella notizia avrebbe potuto trapelare al di fuori della sua famiglia. Già quando l'aveva raccontato a mamma le era sembrato strano, ma ora l'avrebbe saputo anche tutta la famiglia di Goten!

"Be'..grazie" Disse timidamente con un piccolo sorriso. Non sapeva perché, ma avrebbe preferito mantenere la notizia al segreto ancora per qualche tempo. Ma non aveva calcolato la lingua lunga di suo fratello.

"Trunks a volte non riesce proprio a farsi i fatti suoi" Esclamò fingendosi esasperata e portando Goten a ridacchiare. "Ma d'altra parte, aveva un debito con te" Aggiunse. Sapeva che con quell'affermazione avrebbe tirato fuori un argomento delicato, ma non poté farne a meno.

Goten, ovviamente, la guardò interrogativo. "Che debito?" chiese.

Bra scrollò le spalle. "Ha raccontato a me della tua ragazza, perciò ora deve aver detto a te della trasformazione per equilibrare." Spiegò brevemente.

"La mia..ragazza?" La sorpresa nelle parole di Goten rispecchiava appieno lo stupore negli occhi del ragazzo, che rimase per qualche minuto senza capire. Bra era esterrefatta: possibile che suo fratello le avesse raccontato una bugia del genere? E a che scopo?

Improvvisamente Goten schioccò le dita. "Ah, ma certo! Michelle!" Esclamò, per poi scoppiare a ridere. "Non è la mia ragazza! Siamo usciti solo un pomeriggio, ma dopo mezz'ora mi era già pentito. Carina quanto vuoi, ma insopportabile!" Il suo viso si piegò in una smorfia al ricordo di quella ragazza interessata solo a non scombinarsi i capelli.

Bra sentì che il cuore le si era alleggerito di colpo, e un enorme sorriso apparve sulle sue labbra. Goten non aveva una ragazza. Non. Aveva. Alcuna. Ragazza. Se si fosse trovata da sola, si sarebbe sicuramente messa a saltare sul letto, ma in quella circostanza doveva trattenersi. Già il suo sorriso avrebbe potuto tradirla.

Goten si fece improvvisamente serio. Osservò la ragazza e capì che quello era il momento giusto. "In realtà, io.." cominciò passandosi imbarazzato una mano tra i capelli.

"In realtà, tu..?" Bra lo incitò a proseguire, cercando ogni pretesto di distogliere la sua attenzione dalla reazione a quella notizia precedente. Qualsiasi altro argomento le sarebbe andato bene. Ma, ovviamente, non poteva leggere nella mente del ragazzo, e non poteva immaginare cosa le avrebbe detto.

"Bra..in realtà il motivo per cui sopporto a fatica altre ragazze..è che c'è già qualcuna nella mia mente, ma..non so mai se è la cosa giusta"

Bra sentì nuovamente il mondo che le crollava sotto i piedi: prima Michelle, ora si trovava davanti Goten che le chiedeva consigli per conquistare un'altra ragazza. "Oh.." disse semplicemente, tentando in tutti i modi di nascondere quella nuova delusione. "E come mai non sarebbe la cosa giusta?" Gli domandò, distogliendo lo sguardo da lui e posandolo su un punto a caso della stanza. In questo modo non riuscì a vedere il rossore sulle guance di Goten.

"Be', perché..perché.." il ragazzo prese un respiro. "Perché è la sorella del mio migliore amico".