Loneliness is just inside me

Angoscia. Mi rigiro tra le coperte. Non riesco proprio a dormire.

I miei occhi saettano da una parte all'altra della stanza, senza controllo, ma vi trovavano solo buio.

Sbuffo, non posso più sopportare questa situazione, mi alzo e mi vesto in fretta, avanzo verso la porta, qualcosa di bianco attira il mio sguardo.

Indugio qualche secondo, accarezzo la stoffa morbida, simbolo di tutto quello che sono diventato, scuoto la testa convinto.

Non ce n'è bisogno.

Esco dall'edificio, l'haori candido con impresso il numero dieci resta abbandonato sulla scrivania.

Corro nel bosco, uso gli shunpo, sono impaziente di arrivare.
 

Finalmente lo scorgo: un enorme lago e lì vicino una quercia gigantesca, mi ci arrampico, salgo fino ai rami più alti.  

Mi siedo comodo, mi stringo le gambe al petto e osservo il cielo.

Solo buio.

Neanche una stella.

La solitudine entra nel mio cuore.

Un soffio di vento gelido mi accarezza e mi saluta come un vecchio amico. Già. Che sono freddo come il ghiaccio. Ecco cosa dicevano di me.

Come se me ne fosse mai importato qualcosa.

Chiudo gli occhi, li rivedo, rivedo i volti spaventati delle persone del Rukongai, ricordo come mi evitavano, i loro sguardi colmi di disprezzo, quegli occhi accusatori.

Mi accusavano di essere diverso, condannavano i miei capelli, i miei occhi, il mio carattere.

Freddo come il ghiaccio.

C’ero sempre stato male anche se non l'avevo mai ammesso.

Solo.

Ero solo.

 

Sogno una distesa di ghiaccio.

Avverto una presenza di ghiaccio.

Sento una voce,

Riecheggia,

Come se mi schiacciasse...

Come se mi avvolgesse...

Risuona lontana,

Come un tuono.

 

Sorrido, ce l'ho fatta alla fine, ho scoperto la provenienza della voce, sono diventato shinigami e non solo, sono anche diventato capitano.

Ma alla fine cos'è cambiato?

Questa è domanda che mi tiene sveglio la notte.

Tanti shinigami contestano il fatto che io sia diventato capitano così giovane, pensano che sia ancora un bambino.

I loro sguardi diffidenti, scocciati, arroganti mi trafiggono come spade.

A me non importa.

"Capitano di ghiaccio" mi chiamano. Non m'importa.

Questo, almeno, è quello di cui cerco di convincermi.

Però cos'è cambiato?

Sono soltanto scappato.

Sono ancora solo.

Una lacrima.

Due lacrime.

Tre lacrime.

Sono di ghiaccio... Perché piango?

La notte mi inghiotte. Le mie lacrime sono invisibili in questa oscurità.

Il gelo ne ghiaccia una, che cade a terra spezzandosi.

Alzo lo sguardo.
 

Hyorinmaru...
 

Mi fissa con quei suoi occhi trasparenti, più puri della verità.

Il suo fiato freddo mi investe.

Ricorda, maestro, tu non sarai mai solo.
 

Mi avvolge con le sue gigantesche ali diafane.

Spunta la Luna, guardo la mia zanpakuto e sorrido.

Ora lo so.
 

Non sarei mai potuto perire in questa distesa di ghiaccio.











 

Hello guys :D
so che sembra incredibile ma oggi niente ichiruki ^^
questa fanfiction è dedicata al più piccolo, simpatico e strabellissimo capitano del gotei 13: Hitsugaya Toshiro <3
Ho una predilezione per questo personaggio, mi piace troppo e qui ho voluto descivere un po' il suo stato d'animo dietro la maschera da duro che si è costruito, che ne pensate?
Un bacio a tutti e mi raccomando recensite!!!
Moon...

P.S. mi sono resa conto che non riuscirei mai a mettere un titolo in italiano xD w l'ingleseeee <3