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Autore: Ciulla    04/03/2012    4 recensioni
Lol
Non vi garantisco che quanto leggerete avrà un senso.
Ma cosa ci fanno John e Sherlock in discoteca, perchè si trovano lì, e soprattutto, chi devono incontare?
Non lo sanno ancora, ma lo scopriranno presto...
Chi è che userebbe un cadavere come invito?
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jim Moriarty , John Watson , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Non provarci nemmeno, John!”
Che squallore, che orrore, che enorme perdita di tempo.  Perché proprio questo doveva essere uno dei luoghi più frequentati dalla vittima? Perché sembra essere necessario passarci la notte? Oh, già, la vittima doveva incontrarsi qui con qualcuno. Davvero un’ottima scelta, devo dire. Chi baderebbe a due tipi sospetti che confabulano in una caotica, straripante, ma soprattutto inutile discoteca?
Ma soprattutto... Come diamine faremo noi a trovare chi stiamo cercando in una caotica, straripante, ma soprattutto inutile discoteca?
Non che sia un problema irrisolvibile, dopotutto non per niente io sono Sherlock Holmes. Posso fare tutto, capire tutto, trovare tutto. Anzi, potrei farlo se solo ci fosse un minimo di silenzio!
E John vuole abbandonarmi da solo in mezzo a questo putiferio! Sostiene di voler solo andare a prendere qualcosa da bere, ma le sue dita tamburellano leggermente lungo il fianco, e il suo sguardo slitta continuamente su una ragazza che gli fa dei segni inequivocabili. Non dubito che John voglia bere: dopo aver mangiato qualcuno con gli occhi così a lungo è palese che venga un po’ di sete. Ciò che mi preoccupa è cosa voglia fare dopo aver bevuto.
“Sherlock! Lasciami andare, sembriamo fidanzati se ti comporti così!”
Lo fulmino con lo sguardo. Non è il caso di lasciarsi andare a questi commenti, non è il momento. Ma non capisce che così facendo mi ricorda solo che non lo siamo? E la cosa non mi va bene, non mi va bene per niente!
Non che io nutra degli interessi sentimentali nei confronti di John, intendiamoci. Solo, se fossimo fidanzati avrei una scusa per evitare che lui vada a caccia di donne quando siamo in mezzo a un caso e mi serve tutta la sua collaborazione.
Per non parlare poi di quanti mi piacerebbe che fossimo sposati. Ripeto, non amo John Watson, però da coniugi pagheremmo di meno l’affitto, e la gente smettere di chiacchierare su di noi. I pettegolezzi diverrebbero certezze, e borbottare a mezza voce ciò che tutti sanno sarebbe alquanto stancante, anche per la gente comune e estremamente limitata.
Oddio, certo, anche John Watson fa parte della gente comune, ma lui è un po’ meno limitato, e ha un indice di sopportazione delle mie stramberie notevolmente elevato. Ciò lo renderebbe un marito semplicemente perfetto. O una moglie, a seconda dei punti di vista.
John si è a quanto pare rassegnato a starmi accanto, probabilmente perché si è accorto che la donna che lo attraeva in realtà stava facendo cenni a un ragazzo appena dietro di noi. Ovviamente me n’ero accorto, ma lasciare scoprire a lui certi particolari lo aiuteranno a incrementare le sue capacità deduttive, il che è solo un bene.
“Sherlock, esattamente, come faremo a identificare la persona con cui avrebbe dovuto incontrarsi il morto?” Urla John per sovrastare il rumore della musica assordante. “Oltretutto potrebbe non esserci, magari ha già saputo della sua morte.”
“Impossibile, caro, limitato John Watson. Anche se avesse saputo del ritrovamento di un cadavere, non avrebbe potuto sapere di chi fosse, e se per caso l’avesse visto, non avrebbe potuto identificarlo. Era orribilmente sfregiato.”
“Ma potrebbe aver avuto addosso dei documenti!”
Stupido, stupido John. Credi davvero che non ci abbia pensato?
Tiro fuori una carta di identità e un passaporto dalla tasca, e glieli sventolo sotto al naso.
“Gli unici documenti che aveva addosso erano questi. La polizia non li aveva toccati, sanno quanto mi piace trovare scene del crimine non contaminate dalle loro sudice impronte. Li ho intascati di nascosto mentre estraevo il biglietto col luogo e l’ora dell’appuntamento.”
“Strabiliante!” Esclama John facendomi sorridere affettuoso. Anzi, cancellate l’ultima parola.
“E’ stato elementare.”
“Ed è stato totalmente errato, mio caro.”
La voce di chi ha affermato ciò viene dalle nostre spalle. Io e John ci voltiamo all’unisono, sapendo già su chi si stanno per posare i nostri occhi.
“Ovviamente, non hai considerato che l’assassino potesse essere la stessa persona che la vittima doveva incontrare...”
Strabiliante! Fenomenale! Oh, Moriarty non la smetterà mai di stupirmi...
“Ma tu” , interrompe John con la voce leggermente tremante, “cosa dovevi incontrarlo a fare quell’uomo?”
“John!” Esclamo spazientito. “Non hai capito? Sei così normalmente noioso! Non doveva incontrarlo, il biglietto l’ha lasciato a lui ma era indirizzato a me! Oh, è così geniale!”
John mi guarda male. Probabilmente è sconvolto dal fatto che io mi ecciti così tanto in seguito alle pazzie di questo acutissimo uomo che è Jim Moriarty. Ma non riconoscere il suo genio sarebbe pari a un crimine, sarebbe come dire che mio fratello odia gli ombrelli o che Lestrade risolve un caso.
Oh, che stupido che sono stato! Ci sarei arrivato molto prima se solo non ci fosse stato così tanto chiasso...
Mi sento in dovere di appoggiare una mano sulla spalla di John e tentare un conforto. “Su, non esserne così sconvolto, potresti usarlo come titolo del tuo prossimo post sul blog: UN CADAVERE COME INVITO A UN LENTO.”
Moriarty sorride estasiato. “Lo ammetto, riguardo all’ultima parte sono stato un po’ prevedibile. L’hai capito dall’abbigliamento, vero? Un vestito adatto a un lento, anzi, decisamente appropriato.” Detto ciò digita qualcosa sul cellulare, e subito dopo il dj annuncia: “Siamo lieti di fare un enorme favore a un nostro onorevolissimo benefattore, Jim Moriarty, di modo che possa ballare col suo detective preferito: Sherlock Holmes!”
Una musica lenta e dolce parte, mentre io guardo Jim malissimo. “Sono un consulente investigativo, non un detective.”
Moriarty mi sorride. “E io un consulente criminale, non un puttaniere bastardo come John si ostina a nominarmi nei suoi post.”
“Ehi... Ehi!” Interviene John. “Cosa avete intenzione di fare ora? Volete pestarvi o... Spararvi in mezzo a una discoteca?”
“Capisco la tua preoccupazione John, ma è infondata.” Gli comunico.
“Vogliamo solo ballare un lento.” Aggiunge Moriarty. Poi mi conduce in mezzo alla pista, prendendomi la mano destra con la sinistra e tenendo l’altra sul mio fianco.
Dopo qualche minuto decido di rompere questo assurdo silenzio.
“A cosa devo questo onore?” Chiedo mentre Jim mi fa girare con delicatezza.
“Oh, mi annoiavo” Replica lui.
Cerco con lo sguardo John, e lo vedo a bordo pista con un bicchiere di qualcosa in mano. Non so cosa sia, ma deduco che deve essere qualcosa di alcolico, e che non deve essere nemmeno il primo bicchiere, a giudicare da come barcolla mentre si dirige a prenderne altro.
“Non continuare a guardare John, ora la tua attenzione deve essere su di me e solo su di me, anche se tu ami lui.”
“Io non lo amo.”
“Sherlock, infantile Sherlock, dicono tutti così... Prima di sposarsi!”
Lo guardo con una smorfia, mentre lui mi fa fare un’altra giravolta. “E così, sono qui a ballare con te solo perché ti annoiavi?”
“Oh, giusto, che sbadato! Grazie per avermelo ricordato. Volevo anche riferirti che stai per morire.”
“Dici sempre così, ma mai una volta che accade.”
Moriarty sorride, un sorriso folle che gli illumina il volto in maniera inquietante e raccapricciante, e mi accarezza lentamente il volto. “Fra un po’ questo bel faccino smetterà di ghignare indolente, e queste morbide labbra smetteranno di fare dell’ironia...”
Sulle ultime note del lento, la mano di Moriarty che giace sul mio viso viene colpita da un John inquietante ma stranamente lucido.
“Giù le mani dall’uomo che amo, bastardo!”
Ok, non è lucido, è completamente fuori.
Guardo Jim. “Ti spiace? Lo riporto a casa. Oddio, non oso immaginare come sarà intrattabile domani mattina durante il post-sbornia.”
“Non preoccuparti, ho bevuto solo coca cola, Sherlock.”
Lo guardo sospettoso. “Ma prima barcollavi.”
“Oh, sono inciampato nelle stringhe delle scarpe.”
Jim si mette a ridere, una risata agghiacciante e velata di minaccia. “Divertitevi, piccioncini.” Quindi schiocca le dita, la musica cambia ancora, e lui esce elegantemente dalla discoteca sculettando sulle note di stayin’alive.
Guardo John, incredulo, e il mio cuore è stranamente accelerato. Può forse darsi che io... che lui mi piaccia davvero?
“Quindi sei sobrio?”
John annuisce convinto. “E’ da secoli che te lo voglio dire, Sherlock. Mi vuoi sposare?”
Sorrido accarezzandogli una guancia e appoggiando le labbra sulle sue.
Poi suona la sveglia, e mi rizzo a sedere di scatto. Sono le sette del mattino. Non ho mai dormito così a lungo in vita mia, né fatto sogni più assurdi.



NOTA DELL'AUTORE
Lolololol
Inizialmente non doveva essere tutto un sogno, ma ho deciso che era tutto troppo assurdo per non esserlo xD
Spero che vi piaccia!!!! Sensata o meno  ;-)


Ps inizialmente in discoteca c'era anche Mycroft che ballava col suo ombrello, poi l'ho ritenuto troppo assurdo anche per questa fic ;-)
   
 
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