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Autore: Yoru Sougiya    04/03/2012    1 recensioni
Lo sguardo di Gilbert era diverso, non troppo interessato al suo aspetto esteriore, ma piuttosto nutrito della normale e genuina curiosità che si ha verso uno sconosciuto, soprattutto se questi deve diventare il tuo coinquilino. [Interrotta]
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gilbert Nightray, Un po' tutti, Xerxes Break
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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Titolo: Burn 
Fandom: Pandora Hearts
Personaggi: Xerxes Break, Gilbert Nightray, Vincent Nightray (altri personaggi arriveranno nei prossimi capitoli)
Pairing(s): Break/Gilbert
Parte: 1/- 
Rating: PG/PG-13 (per ora)
Genere: Generale, Romantico
Avvertimenti: AU, Slice of life
Note: Visti gli ultimi avvenimenti del manga, avevo voglia di un po' di spensieratezza, perché i personaggi di Pandora Hearts sono adorabili e meritano tanto amore~ Quindi ho deciso di scrivere questa AU abbastanza scema.
Arriverà presto altra gente (diciamo che ho previsto di far comparire più o meno tutti i personaggi principali) e quindi altri pairings. Una cosa comunque posso assicurarla, il rating cambierà *evil laugh*

 
   

“Affittasi stanza a studente universitario. La stanza è in un quadrilocale. Appartamento al primo piano, zona centrale, in un villino d’epoca…“ Break interruppe la lettura.

Chi era quel pazzo che affittava un appartamento in un villino d’epoca, in centro, a uno studente universitario? Il prezzo doveva essere esorbitant—

«Cosa?!» esclamò ad alta voce strappando il foglio dalla bacheca. Un paio di studentesse si girarono a guardarlo perplesse ma non ci fece caso (o forse poco gliene importava).

Guardava incredulo il foglio di carta che aveva in mano. Erano settimane che cercava una stanza in affitto e ora, all’improvviso, trovava un’occasione del genere: una stanza in una casa, almeno sulla carta, perfetta ad un prezzo stracciato. Non poteva essere vero.

Incredulo compose il numero di telefono indicato alla fine dell’annuncio, accanto al nome scarabocchiato a penna “Gilbert”.

 

*


Il giorno dopo, alle dieci di mattina Break era davanti alla palazzina. Era un villino molto più basso dei palazzi circostanti, si sviluppava infatti su soli due piani, escluso il piano terra, il cui inquilino probabilmente curava il bellissimo giardino che si estendeva al di là del cancello di ferro battuto. A spiccare erano soprattutto le rose rosse assolutamente perfette, ma in generale non c’era neanche un rametto fuori posto.

Proprio mentre stava allungando il collo per sbirciare un po’ meglio, sentì una voce alle sue spalle.

«Xerxes Break?»

Break si girò, il ragazzo che gli stava davanti doveva essere Gilbert, con cui si era messo d’accordo il giorno prima per vedersi davanti alla casa alle dieci in punto. Fu contento di avere a che fare con una persona puntuale.

«Già. Gilbert?» chiese Break, tendendo la mano educatamente mentre il ragazzo faceva un rapido segno d’assenso con la testa. Era qualche centimetro più alto di lui, moro, gli occhi color ambra lo scrutavano interessati.

Di solito Break dava per scontato il fatto che la gente, la prima volta che lo vedeva, lo guardasse di sottecchi, un albino che se ne andava in giro con un solo occhio scoperto, rosso tra l’altro, destava abbastanza curiosità. Lo sguardo di Gilbert però era diverso, non troppo interessato al suo aspetto esteriore, ma piuttosto nutrito della normale e genuina curiosità che si ha verso uno sconosciuto, soprattutto poi se questi deve diventare il tuo coinquilino.

«Piacere» disse Gilbert stringendogli la mano sorridendo «Immagino vorrai entrare».
 

Lo precedette aprendo il cancello in ferro battuto e salendo al primo piano della villa tramite una scala esterna all’edificio, che continuava a salire anche fino al secondo piano.
La casa era molto grande e luminosa, le stanze erano tutte spaziose ed arredate con gusto, forse lo stile era un po’ troppo classico e serio, ma di certo non poteva mettersi a fare lo schizzinoso.

Gilbert gli fece vedere la cucina, era molto grande, al centro c’era un tavolo dove potevano mangiare fino a sei persone. Il salotto era la stanza più spaziosa della casa, illuminato da una grande porta-finestra scorrevole che apriva su un balcone di dimensioni modeste.

Passate queste due stanze, una porta in vetro alla fine di un breve corridoio apriva su quella che si poteva definire la zona notte. Vi erano due stanze, una di fronte all’altra e, una terza porta aperta tra le due, gli permise di vedere anche il bagno.

«Questa sarebbe la tua stanza» disse Gilbert aprendo la porta sulla sinistra. La camera era spaziosa e illuminata da una grande finestra che riempiva quasi tutta la parete di fondo. Le pareti poi, di un bianco candido, contribuivano a riflettere la luce del sole rendendo l’ambiente ancora più luminoso. Un’ampia scrivania era posta proprio sotto alla finestra, sulla destra vi era un lungo armadio ad ante scorrevoli di colore nero, mentre sul lato opposto c’era un letto a due piazze.

Break si voltò verso Gilbert quasi di scatto, non potendo trattenersi oltre.

«La casa è veramente bella e ci verrei a vivere anche subito, ma posso chiederti perché l’affitto per un posto del genere è così basso?»

Gilbert parve sorpreso dalla domanda, forse posta in maniera un po’ troppo brusca.

«Oh, quello è perché questa palazzina è della mia famiglia»

Break lo guardò perplesso, essendosene accorto Gilbert cercò di spiegarsi meglio.

«Immagino che può suonare un po’ strano che io cerchi un coinquilino anche se la casa è mia e quindi non dovrei pagare un affitto. Ma mio padre ha la politica di non passare un soldo ai suoi figli e visto che non ho tempo per lavorare, tra lo studio e altri impegni, ho deciso di affittare una stanza e—»

Gilbert non finì la frase in quanto, proprio in quel momento, entrò dalla porta di ingresso lasciata aperta, un altro ragazzo, alto e biondo con i capelli lunghi oltre le spalle. Ma la cosa che lo rendeva particolare erano i suoi occhi, uno color ambra come quelli di Gilbert, e l’altro di un profondo rosso sangue.

«Fratellone! Perché hai lasciato la porta aperta?» chiese urlando mentre entrava in casa. Non appena vide Break però si irrigidì.

«Oh» il tono di voce si fece molto più basse e più serio «Vedo che hai già trovato un coinquilino»

Gli occhi del ragazzo lo scrutavano da capo a piedi. Break, tutt’altro che intimorito, ricambiava guardandolo incuriosito. Soffermandosi sull’occhio rosso capì perché prima Gilbert non si era stupito troppo del suo aspetto, visto che anche suo fratello aveva la stessa caratteristica.

«Molto piacere» Break si fece avanti, tendendo la mano destra, con un sorriso innegabilmente sarcastico. Non poté evitarlo, quel ragazzo non gli era piaciuto a pelle, ed era abbastanza sicuro che la cosa fosse reciproca, ed in quelle occasioni la prima cosa che faceva istintivamente era mettere su la sua maschera da clown e comportarsi in maniera tutt’altro che affabile.

La stretta di mano del fratello di Gilbert, che glielo presentò in quell’istante dicendogli che si chiamava Vincent e abitava al piano terra dell’edificio, era tutt’altro che salda, anzi era piuttosto debole. Non perché fosse una persona indecisa o timida, a Break era bastato mezzo secondo per capire che non era niente di tutto ciò, ma semplicemente perché non aveva interesse per lui. Dallo sguardo che teneva fisso su Gilbert, poteva infatti dire tranquillamente che non aveva interesse per nient’altro in quella stanza, se non che per suo fratello.

«Il piacere è tutto mio» il sorriso di Vincent era palesemente falso.

«Allora Gil» continuò rivolgendosi al fratello «Ti lascio continuare gli onori di casa. Spero il tuo nuovo coinquilino non sia un tipo troppo rumoroso visto che la sua stanza è proprio sopra la mia camera da letto»

Il pensiero che la camera da letto di quel tizio proprio sotto la sua gli fece fare un’espressione di disgusto che non di prese la briga di celare in alcun modo.

Ovviamente a Vincent ciò non sfuggì, Gilbert probabilmente invece non ci aveva fatto caso dato che, da quando era entrato il fratello in casa era sembrato abbastanza nervoso e stava cercando nelle tasche l’accendino per la sigaretta che si era appena messo tra le labbra. Operazione tra l’altro che Break aveva seguito con lo sguardo, trovandola piuttosto interessante.

Stava fissando Gilbert, quando la voce di Vincent lo riportò alla spiacevole realtà, ovvero Vincent stesso.

«Break è stato un piacere averti conosciuto».

«Piacere mio».

Non appena Vincent si chiuse la porta alle spalle Break non poté trattenersi dal commentare.

«Simpatica persona tuo fratello».

Gilbert, che intanto aveva acceso la sua sigaretta si limitò a una scrollata di spalle, il che probabilmente era un segno di comprensione.

«Allora, prima che mi dici se vuoi stare o no credo di doverti dire che anche il piano sopra è abitato. Ci sono due ragazzi, entrambi frequentano l’università. Uno dei due è piuttosto rumoroso e si porta spesso delle ragazze in casa. Sinceramente non gli avrei voluto affittare casa, ma suo cugino è un mio caro amico, quindi non me la sono sentita di rifiutare. L’altro ragazzo è molto tranquillo, sinceramente non so come faccia a sopportarlo».

Break sorrise, questa volta era un sorriso genuino, completamente diverso da quello che aveva rivolto poco prima a Vincent. Gilbert ne rimase un po’ spiazzato e arrossì leggermente.

«Allora quando posso trasferirmi?»

   
 
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