Quanto è passato? Uno, due mesi? Forse anche di più, eppure non sono ancora uscito dal nostro appartamento. 
Se solo fossi stato più attento. Se solo non ti avessi lasciato andare. So bene che non servirà piangermi addosso, ma queste lacrime continuano persistenti a cadere. Non ricordo neanche quand'è stata l'ultima volta che ho mandato giù qualcosa, sempre che io lo abbia fatto dopo l'incidente. 
In un attimo il mio mondo si è spento, lasciandomi al buio, da solo. Ora capisco quanto faccia male rimanere soli.
Ricordo quel giorno come fosse ieri, nonostante sia passato così tanto tempo. Ricordo le urla, le mie soprattutto; e ricordo la tua espressione di dolore dipinta in volto, mentre mi guardavi ed allungavi una mano verso di me, come per salvarti.

« Che ti prende? Oggi sei strano.. »
« No, dimmi tu che ti prende! Cosa ci facevi nella sua stanza? »
« Stavamo solo parlando del prossimo live, calmati. »
« Certo, come no, anche io alle tre del mattino vado a parlare dei live con Ryeowook! »
« E' questa la fiducia che hai in me? Andiamo, non essere ridicolo! »
« Che fiducia dovrei avere in te? Torna pure nella sua stanza, perchè non ho intenzione di condividere la stanza con uno che va a letto con tutti. »

E' solo colpa mia. Ti ho urlato contro parole non vere, senza neanche rifletterci su, ferendoti. Uscisti dalla stanza, sbattendo la porta. Vidi benissimo che le tue guance erano rigate da un pianto di nervosismo. 
Non passò molto prima che io ti inseguissi, nonostante tutto, io ti amavo, anzi, ti amo. Corsi giù per le scale, sentendo il portone sbattere e mi precipitai in strada. Urlai il tuo nome, per farti voltare verso di me e fu un attimo.
Vidi i tuoi occhi rossi e gonfi, i capelli disordinati per la corsa, i vestiti bagnati dalla pioggia. Il tuo corpo che giacieva a terra.
Se solo non ti avessi detto quelle cose. Se solo non ti avessi chiamato, probabilmente saresti ancora qui.
Corsi verso di te, accasciandomi al tuo fianco, mentre tendevi la mano verso di me ed io la presi, la strinsi alla mia, guardandoti negli occhi. Le mie lacrime si confondevano con la pioggia.

« Qualcuno chiami un'ambulanza! » Urlai. « Andrà tutto bene! Andrà tutto bene! Guardami, Henry, guardami! »

L'uomo che guidava l'auto chiamò senza esitazione un'ambulanza, mentre io continuavo ad urlare il tuo nome, sperando che tu non chiudessi gli occhi. La tua presa sulla mia mano si fece più forte. I tuoi occhi  diventarono due fessure luminose. 

« Henry, guardami. Non chiudere gli occhi, ok? Stanno arrivando, ti salveranno, ok? » Poggiai la testa sul tuo petto, costringendomi a non urlare istericamente. « Non lasciarmi, ti prego! Mi fido di te, lo giuro. Mi fido di te! »
« Zhou... Mi... » La tua voce era quasi un sussurro, smorzato dal dolore. « Io a-amo... solo t-te. » Ed io lo sapevo, lo sapevo perchè lo leggevo nei tuoi occhi ogni volta che mi guardavi.
« Andrà tutto bene, vedria! Ti amo, Henry. » 

L'ambulanza arrivò nell'esatto momento in cui tu chiudesti gli occhi. Non riuscii più a trattenermi e buttai la mia anima insieme alle mie urla fuori da me. La presa della tua mano non era più forte, non era più una 'presa'. Mi accasciai nuovamente su di te, cercando di sentire il tuo cuore battere nel tuo petto ancora caldo, ma non sentii niente, se non il senso di colpa uccidermi lentamente di fianco a te.
Quante volte mi hanno chiamato gli altri dopo l'incidente? Ah, si. Ho staccato il telefono dell'appartamento e spento il cellulare il giorno dopo il funerale. Vorrei dire a Ryeowook che mi dispiace per averlo trattato male, vorrei dire agli altri che mi dispiace per essermi esternato dal mondo, ma, soprattutto, vorrei dire ad Henry che lo amo più della mia stessa vita. Ma non posso più farlo e non potrò mai, giusto?
Sono ancora sdraiato sul tuo letto, ad ascoltare Blue Tomorrow, ad ascoltare la tua voce che, così dolce, mi riporta indietro a quando ci siamo confessati i nostri sentimenti. Eravamo così impacciati, come la prima sera in cui facemmo l'amore. 

« Henry, qualcosa non va? Hai mancato tutte le note alte. »
« Hyung... Io non ce la faccio più... » Mi misi a sedere vicino a te, nell'ultimo scalino della lunga scalinata che portava al tetto del condominio. « Io... Ti amo. »
Rimasi un attimo stupito dalle tue parole, perchè provavo lo stesso. Mi ero innamorato prima della tua voce, poi del tuo essere. Cercavo il tuo sguardo, per capire se fosse tutto vero. Eri rosso in volto e ti tremavano le mani. Eri bellissimo. « Anche io. »

Cosa posso fare ora che la mia luce si è spenta per sempre? Si, perchè tu eri la mia luce. Non avevo mai amato, non avevo mai fatto l'amore, ma quando sei arrivato tu hai cambiato tutto in me. Ora che vivo nel buio, da solo, col rimorso di aver perso ciò di cui avevo più bisogno, cosa posso fare?
Ho messo la collana che mi hai regalato il giorno del mio compleanno, oggi. Ho indosso i vestiti di quel giorno. Ho l'unica foto in cui ci baciamo stretta in mano, l'unica che ci siamo permessi di fare. Dal balcone riesco a vedere tantissime macchine passare per la strada dove è avvenuto tutto. Salgo sul cornicione, guardando attentamente la strada e, mentre mi lascio cadere nel buio, penso a quando ritroverò la mia luce, a quando potrò raggiungerti. Poi c'è solo buio ed una luce in lontananza, che si piega in un tuo dolce sorriso, perchè è qui che possiamo stare insieme. Perchè wo ai zhe dae yong yuan. 




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Allora, se siete arrivati a leggere questo, vuol dire che avete avuto il coraggio di leggere questo mio schizzo. 
In effetti, è tutto nato ascoltando Blue Tomorrow dei Super Junior M.
All'inizio detestavo Zhou Mi (senza una ragione c:) ma, dopo aver ascoltato attentamente la sua voce e aver visto qualche video, ho iniziato ad accettarlo, fino a farmelo piacere.
Cooomunque, il titolo o, anche, l'ultima frase, vuol dire: ti amerò per l'eternità. Ed è la fine della canzone, perciò mi sembrava adeguato.
Detto questo, spero che piaccia a qualcuno e che siate clementi  '^'
Baci, -Misaki.