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Autore: plateau_    04/03/2012    3 recensioni
Uhm, una one-shot scritta in un momento di noia mentre ascoltavo 'Bring me to life' degli Evanescence. Spero possa piacervi!
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luke Castellan, Talia Grace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La guardai supplichevole; osservai i suoi capelli neri, i suoi occhi cristallini, il suo aspetto terribile e affascinante allo stesso tempo: aveva lo scudo in una mano e la lancia nell’altra, pronta ad attaccare. Non poteva farmi questo, ma io non potevo permetterle di farsi distruggere da lui.
E, soprattutto, non potevo permettermi di perderla.
Però dovevo continuare a servire il mio padrone; quasi non mi accorsi quando lei si scagliò contro di me, dando inizio al duello.
Ero un bravo attore, almeno questo me lo riconoscevo. Ma ero stanco di recitare.
I piani di Crono non m’interessavano più, ma non potevo lasciare: lui mi avrebbe ucciso, e avrebbe ucciso anche Talia, Annabeth e Percy; magari stando dalla sua parte e dimostrandomi un servo fedele avrebbe risparmiato quei tre…
Ma chi volevo prendere in giro? Presi a combattere.
«Arrenditi! Non sei mai riuscito a battermi, Luke.»
Continuai a difendermi e attaccare, mio malgrado. Non era quello che volevo.
Non volevo farle del male. Era l’unica che riusciva a capirmi, e sapevo che in quel momento continuava a capire cosa mi spingesse ad alzare la spada. Ma io, io capivo quello che stavo facendo?

‘How can you see into my eyes, like open doors
leading you down into my core
where I’ve become so numb’


Ero giunto a una conclusione: non meritavo di esistere. Ma nemmeno gli dei.
E con questo pensiero e una nuova, inaspettata ondata di rabbia, attaccai nuovamente Talia.
Mi accorsi che negli anni avevo dimenticato quanto lei fosse rapida e feroce; dovetti indietreggiare di molto, e con un tuffo al cuore mi accorsi di essere sull’orlo di un precipizio.
L’istinto di sopravvivenza prese il sopravvento: respinsi i suoi colpi della ragazza con ferocia, ma lei mi colpì al petto.
Sanguinavo, e lei piangeva.

‘Don’t let me here to die
there must be something more
bring me to life’


Ero sull’orlo del precipizio, disarmato, ferito e impaurito, con la lancia di Talia a pochi centimetri dalla gola. Sì, avevo paura, e anche tanta. Stavo davvero per morire?
Non poteva finire così.
Cercai di afferrare la sua stessa lancia, ma ricevetti un calcio che mi fece perdere l’equilibrio.
«LUKE!»
La voce di Annabeth mi perforò i timpani.

‘Wake me up inside,
wake me up inside,
call my name and save me from the dark’


No, per me non c’era più niente da fare. Ero un traditore.
E stavo morendo.
Ho vissuto nella menzogna.” Sussurrai; l’ultima cosa che vidi fu Talia, tremante dalla rabbia, e Annabeth, che mi lanciò un’ultima fuggente occhiata colma di angoscia.
Era la fine.
Mi lasciai andare, e il mio ultimo pensiero fu lei: sarebbe molta per colpa mia, ne ero cosciente. Chiusi gli occhi e allargai le braccia, lasciandomi inghiottire dal vuoto.
  
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