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Autore: Gwen Chan    05/03/2012    1 recensioni
Seconda tappa nel mirabolante viaggio filosofico di Hetalia.
Gli Epicurei sostengono la ricerca del piacere e il ritiro a vita privata.
Gli Stoici praticano un'esistenza spartana e frugale, partecipando alla vita pubblica.
Gli Scettici preferiscono sospendere il giudizio su ogni certezza.
In mezzo Madre Grecia cerca senza troppo successo di trovare un equilibrio.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Antica Grecia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'La F&N production'
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PIRRONE LO SCETTICO

1


“Quindi ritieni –evita un carro- che la verità non –attenta, che cade dal marciapiede!- esista?”
Passeggiare per le affollate vie di Atene insieme a Pirrone equivaleva a un suicidio.
“Dico solo che per tutti noi è impossibile conoscerla.“
“In poche parole –ora c’è una pozzanghera- hai scelto –un cavallo in corsa- di evitare il problema.”
“Si chiama sospendere il giudizio.”
“Certo –stava quasi per inciampare- la vostra Epochè. Come se Herakles non avesse già abbastanza la testa fra le nuvole!”
Madre Grecia si fermò ai margini del mercato.
“Di una cosa però sono totalmente certa: passeggiare con te è un’impresa!”
 

2


Il mattino in cui Hellas trovò il figlio seduto in cortile con un micio tra le braccia, intento a fissarlo con la massima concentrazione, non poté evitare di domandare, a metà tra il curioso e il preoccupato: “Che cosa stai facendo?”
“Epoché” fu la distratta risposta.
“Bene continua pure… che cosa?!”
Hellas si voltò di scatto.
“Epoché. Sto cercando di sospendere il giudizio su questo gatto. L’ha detto Pirrone.”
Madre Grecia sospirò
“E’ un gatto tesoro. Baffi, orecchie, coda… un gatto. Ora va’ a giocare.”
 
“Gli mettete in testa strane idee, Pirrone!”
Il filosofo sorrise impassibile
“Cerco solo la verità.”
 

3


Pirrone si sporse giù a penzoloni dalla sua comoda nuvoletta bainca e soffice in stile fumetto.
“E tu dicevi che mia Epoché non avrebbe avuto successo!”
Madre Grecia, incuriosita nonché un po’ piccata per quella punzecchiatura, si sporse a sua volta.
Sotto, chilometri più sotto, un gruppo di signori distinti fissavano con una ruga a mezza fronte una teiera.
“Per Zeus!Che diamine stanno facendo?!
“Ascolta e capirai”
Hellas, zittitasi, poté udire la domanda che laggiù stava ponendo un ragazzetto di passaggio.
“Signori, perché siete così concentrati?”
“Facciamo Epoché”
 
Madre Grecia si schiaffò una mano in faccia. L’Epoché aveva colpito ancora.

 

ZENONE LO STOICO

1


Forse sarebbe stato anche un divertente diversivo se fossero stati nel torrido luglio, ma siccome si era in pieno inverno, a Hellas non piacque per nulla.
Rabbrividì, mentre la gelida acqua di fiume le inzuppava i capelli, le impregnava i vestiti e scendeva in freddi rivoli lungo il collo e le gambe.
“Per Zeus! Si può sapere perché lo hai fatto?” gridò.
Atene, lasciando dondolare il secchio ormai vuoto, si difese. “Me l’ha suggerito Zenone. Per temprarti.” spiegò candidamente.
 
Un getto d’acqua ghiacciata versato a tradimento sopra la testa.
“Hellas, che diamine ti è preso?”
“Ti sto temprando, caro Zenone.”

 

2
 

Dove guardi Hellas con gli occhi persi nell’orizzonte? Hai paura del futuro? Quali pensieri increspano la tua fronte?
Ti interroghi sul domani. Sento il tremito di questo continui sconvolgimenti sociali.
Cessa di angustiarti. Il domani deve ancora a venire.
Sprechi tempo prezioso con i tuoi sospiri.
 
Quasi a dargli ragione Hellas tirò un profondo sospiro.
“È complicato, sei un uomo, Zenone… è complicato.”
“Te l’ho detto. Vivi nel presente! Vivrai più serena.”
Il Domani è giunto, cento volte ancora.  Ripeto il tuo consiglio, ma imperi stranieri premono ai confini e poi c’è mio figlio e… la tua è rimasta un’utopia.
 

3


Che bello…. Il sole che le accarezzava il viso, il silenzio interrotto solo dal vento, la frescura dell’ombra, Zenone che sbraitava.
No, decisamente quello non era piacevole
Madre Grecia socchiuse gli occhi, infastidita che la sua tranquillità fosse stata interrotta tanto bruscamente.
“Perché urli?”
“Ti stanno cercando tutti! Cos’è questa storia che non vuoi più partecipare alla vita politica?”
Hellas emise l’ennesimo sospiro. “Seguivo i precetti di Epicuro.”
“Niente da fare! Dimentica Epicuro. Bisogna agire!”
Madre Grecia provò l’impulso di strozzarlo, ma si trattenne in nome della temperanza nelle avversità tanto predicata dagli stoici.
“Mai che voi pensatori andiate d’accordo.”
 

EPICURO L'EPICUREO

1


A volte lo trovava placidamente seduto all’ombra di un ulivo, intento a chiacchierare piacevolmente con questo e quell’altro. Avresti potuto giurare che fosse l0uomo più felice al mondo.
Lei, con la gola rauca per il tanto urlare nell’agorà e i capelli scarmigliati come quelli di una furia, lo invidiava.
“Hai un aspetto orribile, Hellas” la prendeva in giro Epicuro. “Dovresti vivere ritirata come me.” suggeriva poi sornione. Hellas lo fulminava con tanto di occhi. Come se fosse stato possibile!
“Ti odio” borbottò stancamente, lasciandosi cadere di fianco a lui.
“Hai ragione e perciò ti odio” ripeté, scuotendo i bei ricci.
 

2


La sabbia che grattava ruvida sotto le piante dei piedi, l’’odore salmastro del mare e la sua schiuma gorgogliante quando l’onda si riversava sulla banchina
Il vento allegro e dispettoso che si infilava tra i suoi ricci e tra le pieghe della tunica
Il confortevole peso di Herakles appisolato con il suo caldo corpicino accoccolato contro il suo
La dolcezza di un fico matura nella cui polpa affondar ei denti lasciando che il suo le bagnasse il mento e le labbra,
E Madre Grecia era davvero felice
Dopotutto Epicuro aveva ragione: la vera gioia si trova nei piaceri più semplici.

 
3


“Allora, l’hai preso? Sono mesi che aspetto! Fa’ vedere!”
Hellas arrivò trafilata, correndo qua e là fra le nuvolette, con un colorato giornalino in mano.
“Un attimo, Epicuro, calma.”
“Andiamo, sono curioso! Ci sono nuovi personaggi?”
“Per poco l’ex filosofo non le strappò il fumetto dalle mani.”
“Sì, un certo Seborga. Principato di Seborga, per l’esattezza.”
Il vecchio si sporse con interesse. “E che cosa dice? Che cosa c’è scritto?”
“Aspetta, ora guardo. “
Dopo qualche secondo un sorriso apparve sulla labbra della donna.
“Credo che ti piacerà”
“Perché? Hellas non tenermi sulle spine!”
“C’è scritto che è un epicureo!”

Note: non ho molto da dire. A due mesi di distanza, ecco il secondo episodio della F&N production!
Non sono brava a spiegare, ergo: Per ogni curiosità chiedete. 




 

   
 
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