Ricordo ancora quando ridevamo insieme, abbracciati.
Ricordo ancora il mio viso arrossato ogni volta che mi guardavi.
Però non posso più fantasticare.
Tu non sei più con me.
Eri diventato il mio punto di riferimento, in questo mondo in cui ti sentivi fuori luogo.
Volevo apparire sempre forte, determinata, ma sotto sotto anch’io ho un cuore, sai?
Come hai potuto lasciarmi?
Io ti amavo veramente, ma a quanto pare non ero ricambiata.
E’ vero, ti volevo diverso, ma questo non è niente in confronto al dolore che mi hai causato tu.
In questo momento dovrei dimenticarti, farmi una nuova vita, ma non ci riesco.
Forse il nostro rapporto era destinato a finire.
Quante volte mi dicevi << Essere diversi non è un male, è un diritto. >>
Lo stesso numero di volte in cui non ti ho ascoltato.
E non ascoltandoti, ho continuato a distruggerti.
A cambiarti.
Ma alla fine, chi ha torto? Io o tu?
Probabilmente tutti e due.
O meglio, tutti e tre.
Lei non è un angelo.
Da questa esperienza ho capito che gli angeli non esistono.
Perché ognuno è pronto a pugnalarti alle spalle.
Già, affezionarsi fa male.
Lo dice anche il detto. “Meglio soli che mal accompagnati”.
E queste parole ora descrivono la mia vita.
Grazie a te.
A causa tua.
Angolo autrice della Flashfic penosa:
Salve, popolo di EFP! Intanto vi ringrazio per essere arrivati fino a qui.
Questa l'ho scritta in un tema di italiano perché una traccia del tema era di scrivere un monologo interiore, a mo' di romanzo psicologico, e mi è uscita questa °o°
Courtney mi sembra leggermente OOC, per questo ho messo l'avvertimento. Oh, comunque spero che sprecherete cinque minuti per lasciare un commento.
P.S: Vorrei precisare che la frase "Esseri diversi non è un male, è un diritto" è uscita dalla mia macabra testolina x3 *si sente saggia*