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Autore: Sellyistheway    06/03/2012    3 recensioni
Caroline si girò di scatto e sentì qualcosa rompersi, un rumore appena percettibile ma che grazie al suo udito riuscì a captare...
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Passarono cinque giorni. Cinque lunghissimi giorni prima che Klaus si decidesse a fare il primo passo. Uno dei tanti che stranamente era disposto a fare per conquistarla. Decise di farle recapitare dei regali,ma ripensando  al loro ultimo discorso,si pentì subito. Gli venne un lampo di genio : forse non erano i regali il vero problema, il fatto era che a portarli non era lui,ma altri. Si convinse pienamente della sua teoria, prese il telefono ed ordinò una dozzina di rose rosse, blu e bianche. Era incerto sul suo colore preferito,abbondando non avrebbe sbagliato. Sorrise fra sé e cominciò i preparativi. Si stava affacciando ad una nuova esperienza, con timore ma  voleva riprovare dei vecchi brividi, desiderava che qualcosa gli si muovesse dentro. Era disposto a tutto. Prese il telefono cominciò i preparativi per la sua entrata in scena.
Intanto a casa Forbes, Caroline si era appena alzata. Oggi non sarebbe andata a scuola, ripensava ancora alla discussione avuta con Klaus. Non sapeva come sentirsi, cosa provare realmente. Per almeno un giorno, uno soltanto avrebbe voluto non sentire nulla, che la sua natura prendesse il sopravvento e spegnesse quel dannato interruttore. Scese giù in cucina cercando qualcosa che la potesse distrarre, sarebbe stato costruttivo anche giocare con i coltelli quella mattina. Fissò i vari arnesi che la tappezzavano, sorrise con un po’ d’amarezza pensando che fondamentalmente non avrebbe mai avuto dei problemi ‘normali’. Del tipo : che cucinerò per il pranzo? Per la cena?
Suonò il campanello.
Caroline ne rimase sorpresa. Chi poteva essere a quest’ora? Andò ad aprire e s’immobilizzò. Che diavolo ci faceva lui qui?
-Sei davvero un bell’inizio di giornata. Che diavolo vuoi Kol?
Lui sfoderò uno dei suoi sorrisi che avrebbero incantato chiunque ma non lei. Lei che se avesse potuto, in qualche modo l’avrebbe dissanguato sul suo piccolo portico. Kol fece finta di esser colpito al cuore mettendo il broncio.
-Sai davvero come toccare le note del mio cuore piccola bionda. Non vuoi neanche invitarmi ad entrare? E’ da maleducati parlare attraverso una porta di vetro, non è un comportamento consono ad un bel faccino come il tuo.-
Si stizzì alle sue parole. Che diamine voleva da lei? Non s’erano mai incontrati, visti, parlati. Non si stupì che lui sapesse dove abitava, solo che non riusciva a comprendere i motivi della sua presenza e questo la incuriosì, le fece provare timore.
-Non ti aprirò la porta per ovvi motivi ma non sono una persona maleducata. Uscirò io.-
Uscì di casa cercando di non fargli percepire la sua paura, avrebbe preferito rimanere in casa ma era il fratello di Klaus e sapeva come comportarsi. Maledetti Originali, non si fermavano davanti a niente. Gli andò davanti con le braccia conserte.
-Spiegami perché sei qui e cosa vuoi da me-
-Uuh, arriviamo subito al sodo in modo aggressivo. Mi piace il tuo modo di fare-
Kol si morse le labbra e la squadrò dalla testa ai piedi. Era attratto dalla giovane vampira. Come non esserlo? Aveva tutte le carte in regola : bella, affascinante, intelligente e maturava giorno per giorno. Ma cosa più importante era single.
Caroline era sempre più scocciata dal suo comportamento.
-Lo sai che il bello e dannato non è più di moda? Scade sempre di più nel ridicolo questo tuo modo di fare, mi domando quando te ne renderai conto.
Kol sorrise e l’attimo dopo si fece serio.
-Dovresti impegnare la tua lingua in altri campi, usarla solo per parlare è uno spreco tesoro-
Si avvicinò a lei salendo lo scalino e costringendola ad appoggiare la schiena sulla porta.
-E tu dovresti starmi un po’ più lontano, il tuo profumo irrita i miei sensi-
Cercò d’allontanarlo ma lui premeva col corpo sul suo.
-Oh andiamo, non dire che ti sto mettendo in imbarazzo. Per così poco?-
Kol prese una ciocca bionda e se l’attorcigliò sull’indice.
-No, vorrei solo che il tuo ‘profumo’ non si trasferisse sui miei vestiti, valgono più di quell’assurda acqua di colonia che ti ostini a mettere. Non ti rende più appetibile sessualmente Kol, te l’ha mai detto qualcuno?-
Con uno scatto repentino riuscì a scrollarselo di dosso e proprio quando stava per rientrare lui le prese il polso e la bloccò.
-Non pensare che sia così facile fuggire da me-
Le strinse il polso con più forza, sorridendo.
-Kol mollami, non è più divertente. Mi stai facendo male.
Caroline sentì il suo polso che pian piano si sgretolava nella mano di Kol. Non riuscì a muoversi, cercò di non andare nel panico. Pensò a come si sarebbe potuta liberare da quella presa che le stava provocando dolore.
Una sagoma familiare con qualcosa in mano si presentò sul portico. Caroline provò davvero paura in quegli istanti. Era un uomo. Anzi no, si muoveva velocemente, era un vampiro. La sagoma buttò ciò che aveva in mano sul vialetto. Caroline sgranò gli occhi, quelli erano fiori e la sagoma era Klaus.
Klaus si presentò alle spalle del fratello e gli bloccò le braccia dietro la schiena. Gliele ruppe.
-Caroline, perdona l’insolenza del mio piccolo fratellino. L’eleganza e l’educazione sono fuori dal suo patrimonio genetico.-
Caroline rimase lì ad occhi aperti, un po’ meno spaventata e senza parole.
Kol digrignava i denti cercando di dimenarsi dalla presa del fratello.
Klaus gli ruppe anche le gambe.
-Buono fratellino,  siamo davanti ad una signorina. Non farmi essere scortese.-
Si caricò il fratello sulle spalle e si voltò verso Caroline.
-Ero venuto qui per fare altro, si vede che oggi non era destinato che c’incontrassimo in modo pacifico.-
Uno sorriso triste si stampò sulle labbra dell’ibrido mentre s’allontanava. Caroline ancora una volta sconvolta si avvicinò al vialetto per raccogliere i fiori. Rose rosse, blu e bianche. Proprio i suoi tre colori preferiti. Le annusò e a suo modo sorrise.
  
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