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Autore: Nenelafolle    06/03/2012    3 recensioni
{ Riuji 'Bon' Suguro. }
Venti piccoli pezzi della vita di questo personaggio di Blue Exorcist. Venti piccoli frammenti di anima.
cit./ #11 Maledizione;
“Il ragazzo del tempio maledetto” lo chiamavano. Riuji “Bon” Suguro non aveva più un nome. Era solo uno nella folla. Erede di una sciagura, terribile portatore di morte laddove camminava. Nient’altro.
ENJOY ! ☆
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ryuji Suguro
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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#1 Odio;
Bon non riusciva ad odiare davvero Rin Okumura. Per quanto ogni tanto avesse voglia di prenderlo per i capelli e sbattergli semplicemente la testa contro il muro; non lo odiava, no. Condividevano un sogno, dopotutto.
#2 Crescere;
Suguro era cresciuto in fretta. Aveva dovuto. Quando tutti nutrono delle aspettative su di te –o sulla tua famiglia- devi impegnarti fin da subito per mantenerle tutte. E Riuji si impegnava dalla mattina alla sera.
#3 Ambizione;
Era sempre così. Quando scoprivano la sua ambizione, ridevano sempre, tutti. Persino Shima e Koneko non lo avevano risparmiato, la prima volta. Dunque perché quel baka di Okumura aveva uno sguardo così serio?
#4  Capelli;
Riuji era contrariato. Si passò una mano tra i capelli e si accorse troppo tardi che aveva perso tutta la mattina a pettinarli per niente, ed ora erano scompigliati come sempre. Come i suoi pensieri.
#5 Insegnamenti;
Molte cose gli erano state insegnate, in quanto figlio di suo padre. Ma solo lo shock provocatogli da Rin Okumura gli fece apprendere quanto sorridere in determinate sensazioni potesse fare così male da piangere.
#6 Perdono;
Lo aveva attaccato –come era solito fare- dicendogli: “Cosa ci fa il figlio di Satana al corso per esorcisti?!”  e aveva letto la risposta direttamente nei suoi occhi. Rin non era il figlio di Satana, non lo era mai stato. Era il figlio di Shiro Fujimoto, Paladin. Un giorno, quando Bon sarebbe riuscito a girare pagina, glielo avrebbe detto: “è proprio vero che tutti noi siamo ciò che ci hanno insegnato ad essere”. E avrebbe sorriso. Per sempre.
#7 Sutra;
Posò la testa sui sutra che stava imparando e chiuse gli occhi, pensando “solo per un attimo”. Shima gli assestò un micidiale nocchino sul capo, mentre passava per andare al bagno. Bon grugnì e riprese a ripetere ad alta voce.
#8 Determinazione;
Quando si era tinto i capelli, l’aveva fatto un po’ per scappare dall’ombra di suo padre, un po’ per far vedere che era pronto a tutto. E ogni giorno, vedere quella linea bionda nel riflesso dello specchio, gli ricordava la sua determinazione.
#9 Drago;
Riuji voleva dire “Drago” nella lingua del Paese del Sol Levante. A Kyoto, quando sentivano quel nome, un brivido leggero percorreva la schiena dei più anziani, dei più saggi. Bon non poteva far altro che sentirsi piccolo rispetto ad un nome così altisonante.
#10 Professore;
Quando aveva conosciuto il suo prof al corso speciale, Bon era rimasto spiacevolmente stupito. Non sapeva come prenderla. Quel ragazzo alto come lui, con la stessa età.. Suguro non sapeva se sentirsi ignorante o se provare un profondo rispetto nei confronti di quel ragazzo.
#11 Maledizione;
“Il ragazzo del tempio maledetto” lo chiamavano. Riuji “Bon” Suguro non aveva più un nome. Era solo uno nella folla. Erede di una sciagura, terribile portatore di morte laddove camminava. Nient’altro.
#12 Amici;
Konekomaru Miwa e Renzo Shima erano i suoi due migliore amici, da tanto, forse troppo tempo. A volte Riuji aveva paura di quanto bene lo conoscevano e lo capivano.
#13 Verità;
Bon era un ragazzo facilmente irritabile. Le sue sfuriate si abbattevano semplicemente su tutto ciò che incontravano. Bisognava avere paura a raccontare una bugia a quel Drago. Riuji era un patito della verità.
#14 Lacrime;
Le lacrime calde erano dolore e sangue sulle guance di un uomo. Aveva pianto così tanto, per suo padre.. quando aveva giurato di non piangere più, Bon l’aveva fatto per sempre. Ma se le cose fossero andate in un’altra maniera, cosa avrebbe fatto?
#15 Sogno;
Considerato che non lo ammetteva nemmeno con se stesso, nessuno poteva sapere che in realtà l’unica cosa che sognava Suguro era quella di avere un padre normale, per fare una vita normale… un po’ come Rin.
#16 Destino;
Lo stavano chiamando. E quando ti chiamano, è finita, ogni esorcista lo sa. Quando qualcuno pronuncia il tuo nome, non puoi fare altro che obbedire.
Per questo stimava così tanto Okumura, che metteva le mani sulle orecchie e stringeva. E riusciva sempre a non sentire più la voce del destino che lo chiamava.
#17 Sospiro;
Voleva riempire di sospiri la sua pelle, bearsi del profumo che emanava, inondarsi del piacere carnale che per tanto gli era stato negato. Solo quello, un respiro leggero, una parola sussurrata, un soffio di vento. Che emozione era, l’amore?
#18 Diversità;
A vederli, Koneko, Bon e Shima non potevano apparire più diversi. Erano un campo piegato dal vento, erano nuvole minaccianti tempesta, erano il raggio di sole che penetrava l’oscurità più profonda. Solo in battaglia diventavano uguali, freddi e calcolatori, macchine da sutra.
#19 Vacillamento;
Quando Riuji era  venuto a sapere com’era morto il padre di Rin, il suo cuore aveva vacillato solamente un attimo. Si era chiesto, per un lungo secondo, cosa sarebbe successo se Satana fosse riuscito a prendere il controllo del suo corpo.
Ed era rabbrividito.
#20 Ordine;
Tutto ciò di cui aveva bisogno era di un ordine. Di qualcuno che lo prendesse per le spalle, lo scrollasse e lo guardasse negli occhi dicendo “ora dimmi la verità”. E aveva trovato quel qualcuno nel più improbabile degli amici.
   
 
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