<< Chi ama meno dovrebbe essere meno fragile, no? >>
Stringeva ancora la tazza, ormai vuota, tra le mani, cercando il calore del caffè che ormai aveva già bevuto.
<< In teoria. >>
Marta sospirò e fece un cenno alla cameriera, per poi porgerle un biglietto da dieci dollari. << Tenga pure il resto. >>
Greg sorrise e prese a giocherellare con la tazza. << Allora a tuo padre escono ancora i soldi dalle orecchie. >>
<< Smettila. >>
<< E’ così. >>
La ragazza non rispose e sbuffò, spostandosi una ciocca di capelli dietro all’orecchio.
<< Cos’hai fatto a quei capelli? Mi piacevano i tuoi ricci. >>
Marta strinse le labbra e ripose il portafoglio nella borsa di pelle bianca. << Mi facevano sembrare una bambina. E non sono consoni al mio lavoro. >> squadrò con aria critica i capelli dell’amico, aggrottando le sopracciglia. << Tu, piuttosto, cos’hai fatto? Sembra che ti siano scoppiati dei petardi in testa. >>
Il viso di Greg assunse un’espressione di disappunto ma egli non rispose, girandosi invece a guardare il mare.
Marta si tolse la sabbia dalla gonna del tailleur nero, sospirando. << Quand’ero adolescente non avrei mai immaginato che la mia vita sarebbe stata così. >>
Il ragazzo sorrise. << Invece la mia vita è come l’ho sempre immaginata. >>
<< Noiosa? >>
<< Strana. >>
Un piccolo sorriso si dipinse sul viso di Marta. << E’ come sei sempre stato. Strano. >>
<< Sì, forse. >>
Stettero per un attimo in silenzio, concentrati a sentire il suono delle onde che si infrangevano sulla rena.
<< Mi mancava questo suono. >>
<< A me no. Vicino a Los Angeles c’è il mare. >>
Greg si girò a guardarla e le sorrise. << Non c’è nessun suono come quello del mare del tuo paese.>> << E questa di chi è? >> chiese scettica Marta, appoggiando la schiena contro lo schienale della sedia.
<< Gregory Sanders. >>
<< E da dove viene tutta questa saggezza? >>
Il ragazzo ridacchiò, osservando i disegni sulla sua tazza di caffè. << Ho imparato molte cose, ultimamente. >>
<< Già. >>
Al Saint Gabriel Ice Cream non c’era molta gente, quel pomeriggio. Solo un gruppo di anziani che giocavano a carte e una donna che sedeva tristemente da sola, sorseggiando il suo succo di frutta senza zucchero.
<< Sei sposata? >>
Negli occhi di Marta si dipinse la malinconia, mentre il suo sguardo cadeva sull’anulare sinistro, dove brillava ancora un piccolo anello di oro bianco con un diamante incastonato.
<< Avrei dovuto esserlo. Mi ha mollata. >>
<< Mi dispiace. >>
<< Fa niente. E tu? >>
<< Single. >>
<< Ti piace qualcuna? >>
Greg annuì. << Una, al lavoro. Si chiama Sara. Alta, mora, intelligente, coi piedi per terra, saccente. Un po’ fredda, forse. >>
Marta scosse la testa, sorridendo dolcemente. << Se è fredda e coi piedi per terra, non fa per te. >>
Il ragazzo la guardò sorpreso. << E perché? >>
<< Andiamo, Greg. Tu sei fatto per amare totalmente. Saresti frustato se qualcuno ti amasse con solo una piccola parte del suo cuore, se non aprisse completamente l’anima a te. A te serve qualcuno che ami non solo con il cuore, l’anima e la testa, ma anche con il fegato. >> si ravvivò una ciocca di capelli e sospirò, guardando un paio di ragazzini che giocavano a pallone sulla spiaggia. << Non commettere mai l’errore di cercare di amare qualcuno che non fa per te. Non si sceglie chi amare. >>
La cameriera accese la radio di fianco al bancone.

Sweet dreams are made of this,
Who am I to disagree?...

Marta gli rivolse un piccolo sorriso divertito. << Ti piace ancora Marilyn Manson? >>
Greg annuì entusiasta. << Puoi contarci. >>
La ragazza rise, di una risata liberatoria, sincera. << Sei sempre il solito…>>
<< Dopotutto è bello, no? Vedere che per quante cose cambino, molte altre rimangono le stesse…>>
<< Già. E’ bello. >>

Everybody is looking for something…