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Autore: _Imperfect_Girl    06/03/2012    1 recensioni
Chi me l’ha fatto fare di venire?
Sarà ormai la sessantesima volta che mi faccio questa domanda e ogni volta, alzando lo sguardo verso quel piccolo palco al centro della discoteca,trovo la risposta.
Io non sono qui per fare un viaggio, incontrare nuove persone e andare in discoteca. Io sono qui per LUI.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quell’orribile musica house mi rimbomba in testa, facendo aumentare sempre più il mio mal di testa.
Mi guardo intorno alla ricerca delle mie amiche ma di loro neanche l’ombra, l’ho sempre detto che io non sono tipa da discoteche!
Mi avvicino lentamente al bar e aspetto che il barista si degni di guardarmi.

“ Scusi! Potrei avere un bicchiere d’acqua?” chiedo, anzi urlo, sperando che capisca il mio inglese orrendo.

“ Acqua? Bambolina non stiamo a una festicciola per bimbi, su ordina qualcosa di decente.” Dice sorridendo.

“ Dammi quello che vuoi, basta che sia bevibile.” Dico, leggermente infastidita da quel ‘bambolina’.

“ Ecco a te, divertiti.” Dice facendomi l’ occhiolino e dandomi un bicchiere di qualcosa.
Mi allontano dal bancone e torno a sedermi sulla mia bella poltroncina rossa. Finalmente riesco a intravedere tra la folla una delle mie amiche ma non credo che lei mi abbia visto, troppo impegnata a limonare con un tipo.
Chi me l’ha fatto fare di venire?
Sarà ormai la sessantesima volta che mi faccio questa domanda e ogni volta, alzando lo sguardo verso quel piccolo palco al centro della discoteca,trovo la risposta.
Io non sono qui per fare un viaggio, incontrare nuove persone e andare in discoteca. Io sono qui per LUI.
Le mie amiche non sanno neanche chi hanno di fronte, non sanno per quanto tempo ho sognato questo momento, non sanno neanche minimamente come mi sento in questo momento.
Velocemente bevo tutto d’un fiato quel drink che mi ha dato il barista. La gola brucia al passaggio di quel liquido e sento il sapore aspro dell’alcol sulla lingua.
Guardo di nuovo verso il palco e sorrido.
‘ Ci ho provato, ma questo mondo non fa per me’ sussurro più a me stessa che a Shannon.

Prendo tutte le mie cose e esco da quell’edificio che sembra saltare in aria a causa della musica a tutto volume.
La luna brilla in cielo e le stelle rendono questa notte disastrosa un po’ più bella. Prendo l’ipod e inizio a camminare, ritrovandomi, senza perché, nel retro della discoteca.
Mi siedo su uno scalino e alzo il volume dell’ipod, cercando di sovrastare il suono ovattato che proviene dall’interno.
Una canzone fin troppo familiare esce dalle cuffie dell’ipod e, immediatamente sorrido.
Senza rendermene conto inizio a cantarla a squarciagola immaginando di essere ad un loro concerto.
Chiudo gli occhi e cerco di visualizzare nella mia mente Jared che corre per il palco, Tomo che suona la sua stupenda chitarra e Shannon che fa quello che gli riesce meglio, dare l’anima per la sua batteria.

“ Bella canzone, di chi è?” dice divertita una voce al mio fianco. Subito mi irrigidisco, spengo l’ipod e tento di alzarmi ma una mano mi ferma.

“ Hey ti ho fatto una domanda, non sai che è da maleducati non rispondere?”
Finalmente riconosco la voce, di colpo sorrido e mi volto. Il mio cuore si ferma per un attimo. Lui è qui, davanti a me...e mi sorride.

“ Sono I Thirty Seconds to Mars, non so se li conosci.” Dico vaga.
La sua mano non molla la presa sul mio braccio, ormai in fiamme per quel contatto inaspettato.

“ Ne ho sentito parlare. Come mai non sei dentro?”

“ Potrei chiederti la stessa cosa.” Dico tornando a sedermi.

“ Sono uscito un attimo a prendere un po’ d’aria e a fumare una sigaretta.” Dice lasciando la presa sul mio braccio e accendendo una sigaretta.
Subito gliela tolgo di mano e la butto via.

“Fumare fa male, porta alla morte e sinceramente io ho ancora bisogno di te.” dico senza rendermi conto delle parole che sono uscite dalla mia bocca.
Non risponde e ad ogni secondo che passa il mio viso si fa sempre più rosso dall’imbarazzo.
Da dove mi sono uscite quelle parole??

“ Sei dolce a preoccuparti per me.” dice abbracciandomi.
Il mio cuore si ferma per la seconda volta, mi sta abbracciando...lui abbraccia me.

“ Comunque non mi hai risposto, perché sei qua fuori?”

“ Non mi piace quella musica e non mi piacciono le discoteche.” Dico rompendo quel bellissimo abbraccio.

“ E  allora perché sei venuta?” chiede confuso. In effetti...è un tantino strano ma io non sono normale.

“ Non vuoi veramente sapere la risposta.” Dico distogliendo lo sguardo da quei suoi bellissimi occhi.

“ E invece sì. Cosa ti ha spinto a venire fino a Vienna, perché so che non sei di qua, a farti pagare un biglietto per entrare in una discoteca che
non ti piace, piena di musica che non ti piace?”

“ L’università non mi ha permesso di venire ad un vostro concerto e avevo il disperato bisogno di vederti dal vivo, così mi sono lanciata in quest’impresa folle.” Dico alzandomi, di nuovo, da quello scalino freddo.

“ Contento?” dico guardando verso il cielo, cercando di reprimere le lacrime e la vergogna.

“ Non so cosa dire...” dice alzandosi e mettendosi davanti a me.

“ Non devi dire nulla, già è tanto che mi stai rivolgendo la parola. Sono io la pazza della situazione e non devi preoccuparti, mi è bastato guardarti durante il tuo spettacolo per essere contenta, quindi immaginati adesso come sto!” dico iniziando a gesticolare come una pazzoide.

“ Essere pazzi a volte non è poi tanto male...” dice sorridendo.
Inizio a ridere alla sua affermazione mentre mi guarda confuso.

“ Essere pazzi ti permette di raggiungere i tuoi sogni, quindi non è tanto male.” Dico guardandolo dritta negli occhi.

“ Mi piaci ragazzina, sono sicuro che riuscirai a realizzare tutti i tuoi sogni, qualunque cosa essi siano.”
Era arrivata la fine della nostra conversazione, e non ero pronta a lasciarlo, anche se dovevo.

“ Ci vediamo al prossimo concerto, grazie di tutto.” dico abbozzando un sorriso.
Mi abbraccia, di nuovo, anche se questa volta sembra un abbraccio più sentito, come se anche lui non volesse chiudere questa conversazione. Ma ovviamente è tutta una mia fantasia...

“ Mi raccomando, vestiti strana, così potrò riconoscerti. Ora sarà meglio entrare, tu vieni?” mi chiede mentre si avvia verso la porta di servizio.

“ Si, dai. Almeno 5 min dovrò pure stare, visto che ho pagato!” dico entrando.
Cammino “dietro le quinte” della discoteca finché non sbuco proprio dietro al palco e vedo Antoine che intrattiene la folla con vari remix e canzoni mentre Shannon sale sul palco e prende le sue fidate bacchette.
Mi sposto leggermente verso la folla, in modo da non destare sospetti e mi guardo intorno. Nella folla di persone riesco a intravedere una triade e i simboli dei Mars, e sorrido.
‘ Non sono l’unica...’ sussurro.

Mentre mi perdo nella bellezza di Shannon, mi sento tirare via, mi volto e vedo le mie amiche che cercano di dirmi qualcosa ma la musica è troppo alta, così usciamo.
L’aria fresca mi invade tutta, provocandomi dei brividi.

“ Allora, l’hai trovato quel tipo?” mi chiede Anna.

“ Ma non hai ancora capito che cercava quel batterista che suonava insieme al dj figo?” replica Francesca, senza lasciarmi neanche il tempo di rispondere.

“ Era lui?! Aaah..allora sei riuscita a parlagli? O a fare qualunque cosa volessi fare con lui?” mi chiede sempre più curiosa.

“ Eheh, se voleva fare quello che veramente voleva fare lui la denunciava per molestie!” continua a intervenire Francesca.

“ Scusate, potrei parlare?” inizio a dire alzando la mano “ Sì, sono riuscita a parlargli e l’ho anche abbracciato. Fran non iniziare a fare la perversa!”

“ Io non sono perversa, ho solo puntualizzato che tu vorresti fare anche altro con lui, sbaglio?” dice facendo quel suo solito sorrisetto malizioso.
Non rispondo, anche perché non saprei che dire. Se mi piace Shannon? No, lo amo.
Se mi piacerebbe fare qualcosa con lui? E’ un bell’uomo, ma non saprei.... (lo so, anch’io ho la mia dose di perversione!)
“ Al finale, sei soddisfatta?” mi domanda Anna che non credo abbia ascoltato neanche una parole di quello che ci siamo dette io e Fran.

“ Si” dico facendo un sorriso alla mentadent “ Sono la persona più felice al mondo.”

 FINE

  
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