SOLE ALLA GIOIA-PIOGGIA AL DOLORE
Splende un bel sole. Si riflette tra i capelli chiari dell’uomo che ti afferra per i fianchi, rubandoti a forza un bacio.
Ti fa cadere tra le spighe bionde, succhia un lembo di pelle candida del tuo seno e tu socchiudi gli occhi, cercando indarno di incasellare le emozioni che ti si agitano in petto.
Odio? I fremiti di un cuore insicuro sotto le sue mani non parlano d’odio.
Amore? Quelle ditate rosse sulla sua guancia sono tutto fuorché amore.
Nel tuo animo di donna non esistono il bianco e il nero, ma ogni sfumatura di un colorato panorama estivo.
Ti hanno portato il certificato del suo decesso, però non c’è alcun funerale.
Nessuna tomba su cui inveire.
È stato così idiota da morire.
Prima che tu trovassi una risposta.
Non perde occasione per farti infuriare.
Non ci credi. E’ una bugia.
Eppure affermavi che volentieri l’avresti veduto morto.
Erano parole dettate dalla rabbia, non è vero?
Le tue non sono lacrime di gioia.
Ripeti che verrà ancoraa punzecchiarti. Ti sembra persino di avvertire la sua presenza nel buio della notte.
Dicono che non tornerà,
ma come lo chiamo ci sarà.
La tua padella lo attende appesa al gancio.
Oggi piove e ti piace.
La pioggia lenisce le ferite.
Ha ripulito Budapest dal sangue della rivoluzione del Cinquantasei.
Lava via le memorie dai marciapiedi della vita.
Incurante del freddo, indossi l’abitino acquistato il mese scorso: senza spalline, rosso e viola. Lui affermerebbe che per te è fin troppo femminile.
Lasci che le gocce si posino sulle tue spalle e ti inzuppino i capelli.
Gustando una tortina che ti sporca le labbra di marmellata, immagini quanto fastidioso saprebbe essere se fosse lì con te.
Quanto, dopotutto, ti manchi.
La pioggia nasconde.
Il sole renderebbe soltanto più evidente la sua assenza.
-Note: credo che l’originalità sia stata gettata allegramente fuori dalla finestra, però non è decisamente un buon periodo per pensare a qualcosa di interessante.
Comunque ho cercato di mostrare l’ambiguità di odio/amore/amicizia del rapporto che lega Ungheria e Prussia.
In questa ff ho tenuto buona la versione che vede la scomparsa della Prussia a seguito del decreto 46 dell’Allied Council Law. So bene che, secondo la versione ufficiale del manga, Gilbert non muore veramente, trasferendosi solo a casa di Germania, ma volevo sottolineare il sentimento di vuoto provato da Ungheria. Il decesso di Gilbert resta tuttavia qualcosa di ambiguo e indefinito (vedi seconda drabble)
La rivoluzione del Cinquantasei è quella scoppiata a Budapest contro il regime comunista (l’Ungheria era uno Stato satellite del Patto di Varsavia) e repressa violentemente nel sangue.
È importante il contrasto tra la prima drabble e l’ultima, in particolare sull’opposizione sole (drabble 1)/pioggia (drabble 3)