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Autore: EffyPierce    07/03/2012    0 recensioni
Continuo della seconda generazione. Freddie è morto. Come reagiranno i suoi amici? E soprattutto, come reagirà Effy?
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elizabeth Stonem, James Cook, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Pov Cook
L’aveva ucciso. Quello psicopatico dello psicologo di Effy, aveva ucciso Freds. Non ci potevo credere. Osservavo incredulo i vestiti ormai color cremisi di Freddie, mentre le parole di Foster rimbombavano nella mia testa.                                                                                                                  
Pensai subito ad Effy : non l’avrebbe mai sopportato, si sarebbe uccisa e non ero sicuro di riuscire a fermarla. Lei, anche se faceva male, viveva per lui. La Effy di una volta, sarebbe stata abbastanza forte da sopravvivere, forse sarebbe scappata dal fratello ma se non altro avrebbe continuato a vivere e chissà magari ad essere almeno un po’ felice. Ma quella nuova era fragile e delicata, la sua mente non lo sopporterebbe il suo cuore si spezzerebbe in mille pezzi e nemmeno io riuscirei a metterli insieme.                                                                                                                   
Dovevo fare qualcosa.                                                                                                           
Pensai anche a Karen : quella ragazza che, a modo suo, amava sua fratello, avrebbe dato la vita per lui, che era stata l’unica ad accorgersi che le cose non andavano. Che lui non ci avrebbe mai abbandonati di sua spontanea volontà senza lasciare neanche una lettera. Era troppo sentimentale per farlo.                                                                                                                         
Dovevo fare qualcosa.                                                                                                                                                     
E  JJ? Aveva raggiunto da poco la serenità, aveva trovato la ragazza della sua vita, per la prima volta nella sua vita era felice, appagato, soddisfatto. E presto i sorrisi saranno sostituiti dalle lacrime.                                                                                                                                               Dovevo fare qualcosa.                                                                                                                                                                
E io? La mia vita era già una merda, ero ricercato dalla polizia e avevo perso, oltre che l’unica ragazza che abbia mai amato, il mio migliore amico.                                                                               
In quel momento, presi una decisione.  Avrei ucciso quel bastardo.                                                                                     

" Sono solo uno spreco di spazio. Un ragazzino imbecille. Non ho buon senso, sono un criminale, sono un buono a nulla, amico. Non sono niente. Perciò, per favore, ti prego, ficcati in quella tua testa marcia che ti ritrovi che hai ucciso il mio amico. E che io sono Cook. IO SONO COOK !!!!!!!!!"                                                                                                                     

Lui mi guardava come se fossi impazzito, quando il vero pazzo era lui. Aveva una mazza da baseball in mano ed era molto più alto di me. Avrebbe potuto uccidere anche me. Ma io ero incazzato nero. L’adrenalina fremeva nel mio corpo, fino a farlo tremare. Gli diedi un pugno e un bel calcio nei coglioni. Lui si piegò e gemette. Gli avevo rotto il naso. Bè era un buon inizio.Presto si rialzò e mi colpì più volte con la mazza, provocandomi un dolore lancinante alla schiena e al braccio. Dalla mia maglietta si intravedevano delle macchie di sangue. Questo mi fece incazzare ancora di più e in preda all’ira gli strappai dalle mani l’arma e cominciai a picchiarlo violentemente, insultandolo, finché svenne. Era lì disteso, indifeso. Potevo scegliere se lasciarlo in vita o ucciderlo. Mi faceva troppo schifo per tenerlo in vita.
Quando gli diedi il colpo di grazia, provai sollievo. Non tristezza, non me ne fregava un cazzo della vita di quell’uomo. Probabilmente uccidendolo, avevo pure salvato qualche altra vita. Non felicità, perché Freddie non c’era più e niente avrebbe potuto riportarlo indietro.


Pov Effy
“Eff, un altro tiro?” Ero strafatta. Non me ne poteva fregare di meno.                                                                                
“Sì, grazie Panda” Era raggiante. Lei e Thommo erano di nuovo felici, quel ragazzo era troppo buono. Sia chiaro, ero felice per lei, però non si meritava quel perdono.                                                          
Mi guardai intorno : in un angolo c’erano Naomi e Emily che limonavano, in un’altra poltroncina Thommo e Panda che sniffavano, Katie, Karen e JJ ballavano fatti.  Quella che doveva essere la festa di compleanno di Freddie si era trasformato in un rave party. Peccato mancasse il festeggiato.Cook mi aveva promesso che era andato a prenderlo ma non arrivava. Io avevo bisogno di lui. Avevo bisogno di sapere che Freddie non mi aveva abbandonata. Che lui mi amava ancora. Perché mi amava vero?                                                                                                                          
“Certo che ti amo”. Era la sua voce. Calda, dolce e rassicurante.                                                             
“Freds, dove sei?” Urlai. Ma nessuno mi sentì.                                                                                                                             
Scoppiai a piangere. Dov’era quando avevo bisogno di lui? Katie si avvicinò a me.“Eff, perché piangi?” E me lo chiedeva?                                                                                            
“Questa cazzo di festa deve finire. Freddie è in pericolo!” Le parole uscirono dalle mia bocca senza controllo. Continuai a urlare.                                                                                                     
“Effy calmati! Lui.. vedrai che tornerà presto.” Non era convinta nemmeno lei.                                                
“Lui non se ne sarebbe mai andato. Lui mi ama.” Ora ridevo nervosamente. “ Me l’ha appena ripetuto, non senti?” Continuavo a ridere “ Lui mi vuole. Se non è qui significa che qualcuno gliel’ha impedito!”                                                                                                                                               
“Cazzo Effy sei così pessimista!” La ignorai.                                                                                            
Dovevo parlare con Cook. Lui avrebbe capito. Lui capiva sempre.                                                                                                  
Composi il suo numero. Al secondo squillo rispose.                                                                                   
 “Ehi piccola” La sua voce era…disperata.                                                                                                                     
“Passami Freddie”.                                                                                                                                                      
“Effy non è con me adesso.” Sembrava cercasse di trovare le parole giuste per dirmi qualcosa di terribile. Il mio cuore iniziò a battere. La testa a girare. Le lacrime ripresero a scendere.                                                                                                                                                                “Cook.. dimmi che sta bene.. Io ho bisogno di vederlo” Per favore. Per favore.                                          
“Tesoro non piangere. Vai a casa tra venti minuti sono da te, mmh?” Era distrutto.                                         
“Ok. Cook ti prego, riportamelo indietro.”                                                                                                             
 “Farò il possibile. Ma promettimi una cosa. Promettimi di non fare cazzate in mia assenza. ”                               
“Ce..certo.” Dissi. Ma non me ne fregava niente di qualche stupida promessa.                                              
 
Un quarto d’ora dopo…

Qualcuno bussò alla porta della mia camera. Mi alzai di scatto e aprii la porta. Speravo tanto di trovare Freddie e Cook insieme che sorridevano. Invece mi trovai davanti un Cook con i vestiti pieni di sangue e gli occhi ricchi di lacrime. Il mio cuore perse un battito. Improvvisamente le voci tornarono. Mi deridevano, mi graffiavano e godevano della mia sofferenza.                                                                                   
“Ehi Effy, no non cominciare a piangere. Ci sono io con te” Mi abbracciò. Io lo scostai disperata.                                                                                                                                                    
“Lui, lui è… Dimmi che sta bene” Mi fece sedere nel letto. Prese un respiro profondo. Sembrava stesse per annunciare la fine del mondo. E in un certo senso era così. Era la fine del mio mondo.                                                                    
“Ascoltami attentamente. Lui ti amerà per sempre ne sono sicuro e non ti avrebbe mai lasciata. Però..però ci ha abbandonati. Quel cazzone di Foster l’ha ucciso. E io ho ucciso lui.”

Ma io non sentivo niente. Avevo la testa staccata dal corpo. La mia anima vagava nel nulla, il mio cuore piangeva lacrime di dolore.  
“Effy, non rinunciare a tutto per me” Mi diceva la sua voce.                                                         
Ma altre mille stavano scavando una nuova voragine in me.                                                                                  

Era l’inizio della fine.      
  
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