Lo specchio della vita.
“Ma come è
possibile … non è giusto.” Trunks camminava fra le macerie dell’ultima città
rasa al suolo dai due spietati cyborg, alla ricerca di un qualche superstite,
però lentamente ogni speranza iniziò a svanire inesorabile.
Gli occhi
azzurri del giovane si specchiarono in una pozza d’acqua, la quale riproduceva ogni
suo movimento e persino emozione, come uno specchio.
“Sono solo
un debole.” Più guardava la sua immagine
riflessa e più sentiva di odiarsi per non essere riuscito a salvare il suo
maestro, sua madre da una vita di stenti e paura … la Terra.
Per un
secondo vide un frammento dell’immagine di suo padre, non l’aveva mai visto poiché
era morto quando lui era appena un neonato, ma era come se lo conoscesse da una
vita, questo grazie ai racconti entusiasmanti della madre. La donna gli aveva
raccontato di Goku, della sua grande forza e bontà d’animo, di Crilin, il
miglior amico di Goku, di Yamcha, il suo primo ragazzo, che aveva lasciato a
causa della sua poca maturità … di Vegeta, il principe dei sayan, nonché il
padre del giovane.
Trunks lo
vide muoversi in un lento spostamento: prima era in profilo e guardava altrove,
lontano, chissà dove, mentre in quel momento il ragazzo dai capelli lilla lo
vide voltarsi, con estrema eleganza e fierezza.
Gli occhi
azzurri come il cielo di uno incontrarono quelli neri come le tenebre della
notte dell’altro. Lo guardava con aria severa, ma anche triste e nostalgica …
in quel momento tutte le ferite che aveva tentato di cucire e medicare si
aprirono contemporaneamente, arrecandogli un forte dolore interiore.
Trunks
distolse lo sguardo e si accasciò a terra, come a volersi avvicinare al padre
che mai aveva potuto incontrare; ma non appena ebbe puntato gli occhi sullo
specchio d’acqua vide solo una macchia di sangue spandersi velocemente, negli
occhi del giovane si rispecchiò la paura di morire e di abbandonare la madre a
se stessa e un rosso così intenso che non riuscì a tenere il contatto visivo a
lungo.
Il giovane
si alzò di scatto, come preso dal terrore, e iniziò a correre, senza nemmeno
lui stesso sapere da chi stesse scappando; una parte di sé sentiva che non era
i cyborg quelli da cui scappava ma fuggiva dalla prioria persona, poiché
consapevole della sua immensa debolezza e poiché si era reso conto che non c’erano
speranze. L’unico sollievo che aveva era stato portato via.
L’ultimo
guerriero Z rimasto si fermò affannato e alzò gli occhi al cielo, vide fiamme
alte e cenere in lontananza, gente innocente era stata uccisa e bruciava fra le
macerie della sua città natale. Una fitta al cuore lo distolse. “Padre.”
Bisbigliò con gli occhi sbarrati. Si ricordò delle parole della madre.
Vegeta, tuo padre, è il principe dei sayan, fiero e
orgoglioso. Non avrebbe mai accettato una sconfitta, sai? Si sarebbe piuttosto
battuto fino alla morte. Benché il suo carattere duro e spregevole all’apparenza,
lui non è così. Io l’ho conosciuto, tesoro mio; come avrei voluto che anche tu
l’avessi conosciuto. Diventerai come lui, forte e coraggioso. Sarai un uomo
serio, orgoglioso e sarai colui che ci salverà. Lo so. Tu sei la nostra
speranza.
“Ho già usato tutte le mie chance, e
la chance di mettere tutto apposto … continuo a fare sempre gli stessi errori,
dannazione. Non ci riuscirò mai.” Tuo padre non si arrendeva
mai.
“No! Mi avete tolto tutto ciò a cui
tenevo di più. Questa storia deve finire. Ora.” Esclamò con i pugni serrati,
gli occhi contratti e con aria fiera. Non si sarebbe arreso, la speranza era
una ed era proprio lui.
E se fai un giro attraverso il
giardino della vita …
Angolo per Fanny.
Le mie fanfic hanno scarso successo, però so che la strada è lunga
e quindi spero di migliorare al più presto J Volevo chiedere un parare su
questa J Vi piace? Lo dico perché, lo
ammetto, mentre l’ho scritta mi sono commossa e ho pianto xD ( sì, roba da
matti xD)
Sapete … una canzona mi
ha ispirato, chi la indovina gli regalo … ehm … Decidete voi! Ciao, ciao :*