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Autore: ThisIsCo    07/03/2012    1 recensioni
Una visione satirica del liceo al giorno d'oggi.
Genere: Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutti definiscono l'età adolescenziale la parte più bella della vita, c'è chi pensa siano gli anni migliori. Io penso siano solo gli anni del liceo.
Tortura, per me cominciata solo due anni fa e che per sfortuna, pare permanente nella mia persona, si protrarrà per altri tre lunghi anni. Il liceo può essere considerato un luogo dove diverse classi sociali o meglio caste si incontrano. Appena arrivi in classe il primo giorno di liceo ti viene assegnata una "casa", i fan di Happy Potter penseranno subito al cappello parlante, ma mi dispiace deludervi non ci sarà stregoneria o magia, solo la dura realtà; la "casa" che vi viene assegnata ve la dovrete tenere per tutta la durata del liceo e anche per le riunioni del liceo. Pochi eletti riescono a fare una scalata sociale.
Ecco che arriviamo al dunque, la descrizione delle nostre caste, iniziamo dunque dal -PRESIDE: Personaggio che a primo impatto sembra lontano con la realtà di uno studente, ma che alla consegna delle pagelle, fogli in cui uno studente viene paragonato ad un numero da 1 a 10, (pensavo che dopo la seconda guerra mondiale avessero smesso di dare numeri alle persone) pensa di essere il presidente degli Stati Uniti d'Ameria credendosi libero di fare commenti sulla situazione perlopiù disastrosa dei ragazzi. Ha la dote di far tremare gli studenti al suo passaggio. -I PROFESSORI: Si dice che chi non sa fare insegna. E come dare torto a questo? Sono abili nell'umiliarti e abbatterti, rovineranno la tua esistenza dandoti voti non più alti del quattro. -I BULLI E I FICHI DELLA SCUOLA ( hanno praticamente la stessa fuzione) Decisi a rovinare qualunque traguardo tu riesca ad arrivare, sia che prendano tre o nove sono venerati da tutta la scala sociale, PASSERANNO INCONDIZIONATAMENTE. -I SECCHIONI Ti diranno sempre che non hanno studiato, ma alla fine la loro media non scenderà al di sotto del nove. Ti demoralizzeranno. Come ultimo tassello della gerarchia abbiamo: -LE PERSONE COMUNI (di cui ancora grazie alla mia innata sfortuna faccio parte) Loro verranno umiliati, presi in giro, fatti sentire incompetenti da presidi, professi e secchioni. Altra caratteristica per entrare a far parte di questa elite è l'avere il costante torturamento da parte dei GENITORI: Loro riusciranno a dirti che non studi abbastanza nonostante tu studi tutto il giorno; a loro non interessa che tu prenda dieci o quattro avrai fatto sempre poco nella tua vita e secondo la loro modesta opinione se continui su questa strada (che poi non si sa realmente quale sia) non combinerai mai niente. Ma riprendiamo la descrizione dell'ultima casta. Possiamo dire che di solito per chi fa parte di questa categoria c'è solo la loro musica a consolarli la notte, e di solito anche un peluche da abbracciare (troppo sfigati per avere una relazione con un essere umano) che immaginano sia il loro amore, tutti gli sfigati hanno una cotta segreta. Il liceo culmina con gli esami, quelli che ti fanno stare sveglio tutta la notte a ripetere nomi su date su fatti che il giorno dopo non ti ricorderai, quelli che ti stressano fino al punto di perdere capelli prematuramente, quelli che determineranno la tua permanenza lì. Come dimenticare poi i compiti a casa, modo secondo i professori per "far fissare i concetti ai ragazzi", visti dalla maggior parte degli studenti un attentato al loro tempo libero. Insomma il liceo è sostanzialmente un posto dove ti insegnano molto la teoria della vita, ma tu la vita devi viverla mica scriverci un saggio sopra.
FINE
Concludo inoltre con una citazione di Silvano Agostini: Da oltre mezzo secolo i bambini, i ragazzi e i giovani vengono obbligati a starsene seduti, tra scuola e compiti, circa otto ore al giorno, e che, alla fine dei loro corsi di studi, a qualsiasi domanda culturale, il loro sguardo vaga smarrito o si esprime in un “boh!”
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Primo testo scritto su questo argomento, non mi ritengo una brava scrittrice; ma capitemi quando vi dico che questa satira mi è uscita dal cuore. Ho 15 anni e non vedo l'ora di finire il liceo.
  
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