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Autore: emme30    07/03/2012    12 recensioni
Raccolta di oneshot fluffosissime Daddies!Seblaine.
“Sai,” lo interruppe Sebastian, passandogli una mano trai i capelli. ”Vorrei che Tommy avesse i tuoi stessi riccioli.”
Blaine rimase senza parole per quella frase dolcissima che gli arrivò dritta al cuore, avendo la conferma in quel preciso istante che Sebastian voleva tutto ciò almeno quanto lo desiderava lui.
Lo guardò e cercò di trattenere la lacrima che sentiva pungergli all'angolo dell'occhio.
“E io che Annie avesse i tuoi stessi occhi.”
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Daddies!Seblaine'
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"Papà, qui c'è qualcuno che vorrebbe conoscerti!”

 

Blaine, io non ce la faccio.”

Finalmente era riuscito a dirlo. Erano ore che lo pensava. Esattamente da quando erano arrivati in ospedale dopo aver ricevuto la notizia che la madre che avrebbe dato alla luce il loro tanto desiderato quanto atteso pargolo era entrata in travaglio e sul punto di partorire. Aveva avuto nove mesi per abituarsi all'idea di Sebastian Smythe papà, ma in quel momento tutti i pensieri di cui era sempre stato certo erano crollati come un castello di carte, lasciando spazio alla paura, all'incertezza e alla sensazione di non essere assolutamente in grado.

Ma chi voleva prendere in giro. Lui, padre? No, era una cosa fuori questione. Non si ricordava neanche come diavolo aveva fatto Blaine a convincerlo a prendere quella decisione. Doveva averglielo chiesto dopo una notte di sesso particolarmente intensa, perchè sennò non trovava davvero un motivo plausibile per cui avrebbe dovuto dirgli di sì.

Guardò gli occhi dorati di Blaine che lo fissavano confusi e sentì le mani tremare. Per fortuna erano seduti su quelle scomode sedie della sala d'aspetto, altrimenti sarebbe finito lungo per terra.

Come, scusa?” gli chiese calmo Blaine immergendosi in quelle iridi verdi smeraldo.

Io non ce la faccio, non ce la faccio, perchè non...” sentì la voce farsi roca e le cose che voleva dire, tutte le paure che sentiva nel cuore, gli morirono in gola. Distolse lo sguardo dagli occhi di Blaine e si mise a fissare quelle orribili mattonelle grigie, cercando di regolarizzare il respiro, quando sentì la mano del marito andare a stringere la sua e le sue dita scivolare tra le sue.

Alzò di nuovo il viso e deglutì, sentendosi le labbra secche e la gola arida. “Io non... credo di potercela fare.” sussurrò in modo che solo Blaine potesse sentirlo. “Non sarò mai un buon padre e non... oddio perchè lo stiamo facendo? Perchè mi sto preoccupando così tanto? Mi odierà, mi odierà assolutamente. E lo deluderò e non ce la farò mai e perchè non-”

La crisi di panico di Sebastian morì sulle labbra di Blaine, che lo zittì con un bacio avvicinandosi lesto al suo viso. Gli portò una mano dietro la testa e lo tirò ancora più a sé, e Sebastian ringraziò il fatto che nella sala d'aspetto del reparto maternità non ci fosse davvero nessuno per poter far scivolare la lingua contro quella del marito e far diventare il bacio più profondo.

Blaine si allontanò dal suo viso quando sentì che Sebastian si era leggermente calmato e gli accarezzò una guancia sorridendogli.

Calmati. Andrà tutto bene, e tu sarai un padre meraviglioso.”

Sebastian gli strinse forte la mano e si morse l'interno della guancia. “Come fai ad esserne così sicuro? Io sono... sono un disastro con tutto e tutti. Mi odierà quel bambino.”

Blaine lo guardò con un sorriso. Non lo aveva mai visto così agitato, così in ansia per qualcosa. Solo quando si erano sposati gli avevano riferito che prima della cerimonia avevano dovuto sedarlo con un paio di martini perchè aveva cominciato a parlare a vanvera sul fatto che avrebbe mandato tutto a rotoli.

Era così strano vederlo così vulnerabile, così indifeso, così diverso dalla solita persona strafottente che era con tutti. E Blaine fu sicuro che si innamorò giusto un po' di più nel sentire come la sua mano tremava.

Amore,” lo chiamò con voce calma e vellutata, conscio del fatto che loro due non si davano mai quei nomignoli stucchevoli, ma in quel momento non sapeva davvero come altro chiamare quella cosa che gli faceva battere il cuore così forte nel vedere il marito così preoccupato. “Tu sarai un padre meraviglioso, e lo sai perchè? Perchè ti preoccupi sempre per tutto e per tutti, per me soprattutto quando faccio qualche cretinata. Perchè sei paziente quel tanto che basta e autorevole quando serve. Perchè negli ultimi nove mesi hai insistito per creare una cameretta stupenda al nostro futuro bambino. Per tutti i litigi che abbiamo fatto per come chiamarlo e che alla fine hai vinto. Ma soprattutto,” Blaine si interruppe per prendergli il mento tra il pollice e l'indice e lasciargli un bacio sulle labbra. “Perchè siamo una famiglia e io ti amo. Non farti prendere dal panico, andrà tutto bene.”

Sebastian annuì e si avvicinò al viso del marito per baciargli ancora un volta le labbra, prima di lanciargli un'occhiata fiduciosa e appoggiarsi con la schiena alla sedia continuando a stringergli la mano.

Blaine lo guardò con un sorriso e appoggiò la testa alla sua spalla, sentendolo rilassarsi quando cominciò ad accarezzargli il dorso della mano con il pollice.

E comunque,” esordì Blaine dopo un paio di minuti di silenzio. “Non potrà mai odiarti.”

E per quale motivo?” chiese Sebastian incerto.

Perchè siete nati lo stesso giorno. Sai che quando i figli nascono lo stesso giorno dei genitori porta bene?”

Sebastian riuscì a fare il primo vero sorriso da quando erano arrivati all'ospedale al pensiero che sì, era vero, era il suo compleanno e il loro primogenito era nato esattamente quel giorno. Stava proprio festeggiando in camera da letto con Blaine poco prima di ricevere la chiamata di correre in ospedale, ma con tutta quell'agitazione si era completamente dimenticato di quel particolare assolutamente meraviglioso.

E quel pensiero gli scaldò il cuore, perchè era una cosa così bella che faceva quasi male.

Lasciò un bacio sulla fronte del marito e ridacchiò. “E questa roba da dove viene?”

Lost.” disse Blaine serio. “Ti sei rifiutato di fare la maratona con me il mese scorso, eppure vedi cosa si impara dai telefilm?”

Roba importante.” scherzò Sebastian e percependo un po' della speranza che lo aveva abbandonato ritornare.

E poi un'infermiera uscì da una porta bianca. “Anderson? Smythe?”

Blaine e Sebastian si alzarono subito in piedi e si diressero verso la giovane infermiera che fece cenno loro di seguirla dietro la porta da cui era uscita. Senza accorgersene e con il cuore in gola i due uomini si trovarono a stringersi per mano mentre la seguivano in una piccola stanzetta bianca molto simile a uno studio medico.

La donna cominciò a raccontare tutte le cose che avrebbero dovuto sapere del parto, che era andato bene, che avrebbero potuto portare a casa il bambino dopo un paio di giorni e altre informazioni che bene o male recepirono, fino a quando non videro un'altra infermiera entrare in quello studio medico con un fagotto tra le braccia.

Sebastian fu sicuro che in quel momento il suo cuore di fermò. Strinse forte la mano di Blaine, prima di lasciarla visto che il marito si era diretto senza mezzi termini verso l'infermiera.

Qui c'è qualcuno che vorrebbe conoscervi.” disse la donna rivolta principalmente a Blaine, visto che Sebastian non aveva ancora mosso muscolo da quando era apparsa sula porta e stava guardando il tutto con due occhi spalancati e alquanto spaventati.

Chi vuole prenderlo per primo?”

L'infermiera fece per porgere il fagotto a Blaine ma lui indietreggiò e le fece cenno di andare da Sebastian che era ancora fermo immobile e tremante.

La donna gli si avvicinò con un sorriso e senza dire ulteriori parole glielo porse con delicatezza, indicandogli come tenerlo in braccio. Fu in quel momento che la catalessi in cui era caduto quando era entrato nella stanza scomparve e avvolse le braccia intorno a quel fagotto caldo stringendolo delicatamente al petto.

Udì quasi a malapena le infermiere dire qualcosa di molto simile a un “vi lasciamo un po' da soli”, perchè nel momento in cui sentì quel calore all'altezza del cuore che era suo figlio tutto il mondo sparì. C'era solo quel visino arrossato, con gli occhi chiusi e un sacco di capelli scuri che dormiva dolcemente accoccolato al suo petto. E quando lo vide aprire le palpebre e sbadigliare dolcemente capì che quell'esserino tra le sue braccia sarebbe diventato tutto il suo mondo.

Tornò sulla terra soltanto quando sentì Blaine accarezzargli la guancia, e si accorse in quel momento che aveva il volto bagnato dalle lacrime.

Incontrò gli occhi del marito e tirò su con il naso, per niente imbarazzato da quelle gocce di acqua salata di pura gioia che in una situazione normale non avrebbe mai versato. Oh, ma quella non era mica una situazione normale.

Dopo aver appoggiato le labbra sulla fronte del bambino lo porse a Blaine, si scambiarono uno sguardo che valeva più di mille parole e si avvicinò al suo viso per baciarlo.

Rimasero a lungo a guardare il cucciolo tra le braccia di Blaine mentre Sebastian lo abbracciava dolcemente appoggiando il mento sulla sua spalla, fino a che con un sorriso disse una parola sola, che rese quel momento assolutamente e irrimediabilmente perfetto.

Tommy.”

 


Io mi chiedo come faccio a passare da shots come quella precedente a questa. Vabbè, shhhhh, non fateci caso LOL Sempre tanto ammmore Seblaine è :3
Prompt delle mie girls del gruppo Seblaine, dolcezze, è per voi questa <3
Grazie ancora a chi segue tutto ciò, davvero, siete adorabili :3
Marti
   
 
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