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Autore: JeffMG    08/03/2012    0 recensioni
Un uomo, scrive un'ultima lettere alla sua amata,
che da anni l'ha abbandonato alle sue viscere di poeta.
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oh mio amore, sapessi come il dolore s'insinua in me, ora che tu non sei qui. 
Come l'amarezza cresce, quasi è pazzia. 
Ti cerco amore mio, rendimi ancora fiducioso per i tuoi baci. 
Perché sei fuggita, piccola donna?
Forse da me e dalla mia stretta egoista?
Perdonami se ti ho voluto solo per me, da rinchiuderti in campana di vetro.
Le parole mi nascono dalla sincerità alla quale il cuore si arrende, nel buio del rimorso e nella paura di non rivedere il tuo dolce viso,
nato dalla passione d'amore di due Dei; tu loro figlia, sei una rarità terrena, che proprio nella mia vita è caduta,
come dolce disgrazia, a dannarmi, come solo il peccato potrebbe fare e tu cara, sei incarnata in esso. 
Mi strappi il cuore e la ragione, la tua lontananza mi rende pazzo. 
Potrei descrivere ogni tua singola forma, dalla rotondità dei seni alla curva della schiena, ma il dolore mi strazia, 
quando rivedo la tua figura solo nella mia testa. 
Quando il profumo che usavi mettere, quello alla lavanda, mi sembra ancora di sentirlo o di udire la tua risata, risuonare nelle stanze.
Mi hai sempre ricordato una rosa, così fresca e bella, quasi da far piangere, ma imprevedibile, perchè la rosa t'inganna con la peferzione dei suoi petali, ma ti ferisce con le spine aguzze.
Tu mi hai ferito, in silenzio e lentamente, con gli anni e poi i mesi, con l'atto di una tua partenza verso un uomo magari,
che è migliore di me.
Allora perdonami se non ho saputo dare meglio di quanto lui ti possa dare. 
Mi scuso, per quel poco che ti ho offerto, senza pensare alla grandezza del tuo animo. 
Forse non ti ho dato abbastanza premure? Eppure ti ho sempre amata. 
Il mio canto d'amore termina, questo breve scongiuro, nato dal Dio Bacco, questo scempio, che darò in pasto al fuoco.
  
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