I peccati sono divenuti me.
Sotto il cumulo di colpe, non rimane pił un uomo, ma un animale.
La sua voce mi rimembra aroma di fiori secchi, odore ferreo di sangue.
Le dita toccano una pelle corrosa dall'ira.
La luna delatrice in questa notte di entrate per l'Ade.
Quando la nostra colomba, verrą strappata al ramo.
Spigoli di odio mi avvolgono il volto, sono ormai un cacciatore freddo.
Apri le braccia come un angelo in volo.
In me esplode una guerra tra bene e male, son continue vittore e rese.