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Autore: MaggieMurdock    08/03/2012    3 recensioni
E se Colin, sul set di Crazy Heart, avesse ricevuto una visita inaspettata? ...
Genere: Erotico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Rieccomi :3 
Shottina ispirata dalla visione del film Crazy Heart. 
POV di Jared. 
Spero di non deludervi e che possa piacervi come la prima..e già che ci siamo: Buona festa della donna a tutte voi, signorine belle :* 
Buona lettura <3


 

Sentivo gli accordi vibrare attraverso i finestrini aperti della roulotte, mentre mi avvicinavo a passi lenti.

Le ginocchia mi tremavano, avevo il cuore in gola, un calore che mi invadeva lo stomaco.

Mi fermai all'ombra del caravan, incerto ed emozionato come un bambino di sei anni il primo giorno di scuola..la musica si fermò, sentii una leggera imprecazione e poi ricominciò testarda ma dolce.

Non c'era nessuno intorno, incredibilmente, doveva essere un momento di pausa e ringraziai il mio tempismo.

Non sapevo in che modo l'avrei salutato, né come lui mi avrebbe accolto, ad un tratto mi venne voglia di scappare e di darmi dell'emerito cretino per quella improvvisata.

Dopotutto era passato tanto di quel tempo dall'ultima volta, avevamo pure litigato a causa del poco spazio che riuscivamo a ritagliare solo per noi e ora.. ero partito senza pensarci e senza avvertire nessuno, per raggiungerlo sul set, spinto da un bisogno estremo di vederlo.

Se Shannon l'avesse saputo, probabilmente mi avrebbe preso a calci. O meglio, sarebbe salito sul primo aereo per prendere a calci lui.

La chitarra riempiva ancora l'aria intorno, la rendeva meno torrida, più respirabile.

Quando finalmente sentii la sua voce iniziare a cantare ebbi un sussulto fortissimo.

Mi decisi a posare la mano sulla maniglia e ad entrare. E lo vidi.

Mi dava le spalle, seduto a gambe incrociate sul letto sfatto. I capelli raccolti in una coda, indosso una camicia grigia e dei jeans blu scuro.

Non si era ancora accorto della mia presenza e ne approfittai per osservarlo, chino sulla chitarra a ripetere incessantemente quelle note..era concentrato, lo sapevo anche se non potevo scorgere i suoi occhi.

Vedevo solo le spalle curve verso lo strumento e i muscoli delle braccia leggermente tesi.

La sua voce risuonava calda e intensa, piena di sfumature, mi fece quasi commuovere mentre aspettavo silenziosamente che finisse.

Dopo un minuto, mollò la chitarra sul cuscino – che schifezza! -

Mi schiarii la voce per fargli notare la mia presenza e Colin si girò di scatto con l'espressione più incredula che gli avessi mai visto dipinta sul volto – Cazzo mi hai spaventato! Ma che diavolo ci fai qui?! -

Balzò in piedi in un secondo per raggiungermi al centro della roulotte.

Scusa tanto, volevo farti una sorpresa – cercai di schernirmi usando il mio solito tono ironico e strafottente, ma mi tradii finendo per abbassare gli occhi sul pavimento.

Mi sentivo un imbecille, un totale e perfetto imbecille. Innamorato pazzo dell'uomo che mi stava di fronte.

La sua mano mi prese una guancia e mi costrinse a guardarlo negli occhi.

Ehi.. bambolina, non pensavo di vederti – sussurrò piano, accompagnando la frase con un sorrisino.

Non era arrabbiato, tirai internamente un sacrosanto sospiro di sollievo.

Ma sono contento che tu sia venuto – aggiunse e mi prese tra le braccia, mentre io non ero ancora riuscito a spiccicare una parola sensata. Sentivo la gola in panne, secca come un deserto.

Da-davvero? - balbettai con il viso nascosto nella sua camicia mentre aspiravo forte l'odore di tabacco e menta che tanto mi era mancato..mischiato a quello inconfondibile della sua pelle.

Il suo profumo, che apparteneva a lui soltanto.

Certo, scemo, che domande fai? - sussurrò di nuovo sul mio collo, lasciando un bacio subito sotto l'orecchio.

Lo guardai, mi specchiai in quegli occhi scuri e misteriosi e mi sentii tremare di nuovo, ma anche confortato e sicuro.

Non mi avevi detto che eri così bravo – sorrisi

Ah, ma che dici, faccio pena!- rispose subito, capendo facilmente a cosa alludevo - non so perchè ho accettato di farlo – ed un'espressione di finto disappunto si aprì sul suo volto.

Non è vero, credimi.. io me ne intendo – gli feci un occhiolino e annuii, certo di quello che stavo dicendo.

Mah..sarà.. a me sembra che tu sia molto meglio di me – e mi schioccò un bacio a fior di labbra.

Aveva apertamente detto che ero bravo, quasi mi lasciò più intorpidito quella frase del contatto tanto agognato con la sua bocca.

No, ti dico..hai una voce bellissima. Piuttosto, mi sembri stanco.. - notai con dispiacere, passando una mano sul suo viso un po' segnato, delicatamente.

Un po', ma non ti preoccupare, sto bene. Certo, se vuoi farmi da infermiera, io non mi lamento.. – mi sorrise nel suo solito modo malizioso e mi tranquillizzai di nuovo.

Idiota di un irlandese! - dissi scuotendo la testa ma senza togliermi un sorriso ebete dalla faccia - allora come fa questa canzone? Fammi sentire – dissi passandogli le braccia sulla schiena in una carezza.

Va bene, vieni qui – e mi portò sul letto, dov'era seduto fino a poco prima.

Mi accoccolai ubbidiente, stringendomi un cuscino al petto, in attesa.

Prese in mano la chitarra, si sistemò di nuovo a gambe incrociate e in pochi attimi quegli accordi meravigliosi si diffusero nuovamente tutto intorno.

La sua voce calda e sexy intonò perfettamente quella malinconia di parole e il fatto che la stesse cantando per me mi faceva sentire l'uomo più fortunato del mondo.

Diavolo, come poteva pensare di non essere abbastanza capace? Non amavo particolarmente la musica country, eppure ero rapito da quella canzone.

Non mi accorsi nemmeno di avere lo sguardo perso, fissavo le sue dita muoversi sulle corde e le mie orecchie erano piene solo della sua voce..ero come in trance.

Tanto è vero che quando terminò non dissi nulla per qualche secondo, finchè non vidi quelle stesse dita agitarsi davanti al mio naso – Ehi ci sei? - chiese con aria interrogativa.

Ah sì,scusami! -

Ridacchiò – Pensavo ti fossi addormentato ad occhi aperti -

No, simpaticone, ero solo sovrappensiero – e gli rifilai una linguaccia.

Mh, ok..allora, il giudizio definitivo? -

La interpreti in un modo fantastico, sul serio -

Grazie bambolina – e si sporse verso di me.

Non me lo feci ripetere due volte.

Mollai il cuscino, mentre la chitarra rovinò pericolosamente sul tappeto ai piedi del letto e per un attimo, da musicista quale sono, pregai che non si fosse rotto nulla.

E poi la mia testa si rifiutò di pensare ad altro che non fosse Cole.

Mi fece appoggiare alla spalliera del letto, si sistemò a cavalcioni delle mie gambe e mi prese il viso tra le mani, baciandomi.

Non servivano altre parole per spiegarci quanto avessimo bisogno l'uno dell'altro, quell'urgenza di sentirci vicini diceva già tutto quanto.

Mi era mancato, terribilmente. Lo capii ancor più pienamente mentre la sua lingua scivolava tra le mie labbra, morbida.

La sua barba incolta mi pungeva, ma non mi dava fastidio. Anzi, mi piaceva da morire.

Me lo strinsi addosso con maggior forza e lui spostò il viso da me solo un secondo per tornare a guardarmi.

Sorrise, aveva un luccichio negli occhi che mi lasciò un secondo senza fiato.

Uno di quegli sguardi che sapevo essere solo miei.

Tornò a prendersi la mia bocca, mordicchiandola, succhiando leggermente il mio labbro inferiore.

Lasciai scivolare le mani sotto la sua camicia, accarezzando la sua pelle abbronzata, che contrastava con il mio solito biancore.

Si spostò sul mio collo, affondando contemporaneamente le mani nei miei capelli.

Non indugiò oltre e si liberò della mia maglietta, continuando a disseminare baci e piccoli morsi sulla mia pelle.

Sentivo il suo respiro su di me..dio, da quanto tempo lo desideravo.

Eliminò anche la sua camicia, gettandola a terra.

Mi presi i suoi glutei, facendo scontrare i nostri bacini, provocando ad entrambi un gemito soffocato e profondo.

Prese a strusciarsi oscenamente sopra di me, la sua erezione premeva ormai evidente nei jeans.

Stavo morendo di caldo e mi scoppiava la testa. Non potevo attendere oltre.

Per lui doveva essere lo stesso, perchè senza tante cerimonie tolse di mezzo anche gli ultimi indumenti che ci coprivano entrambi.

La sua mano accolse il mio sesso, cominciando a stimolarlo.

Gemevo sul suo collo, sempre più forte.

Ehi, cerca di fare più piano, vuoi che ci scoprano? -

Cazzo, è una parola.. - gli sorrisi e lui di rimando mi chiuse la bocca con la sua per smorzare la mia fin troppo evidente manifestazione di piacere.

Improvvisamente mi prese per le spalle e mi fece distendere completamente sul letto continuando a starmi sopra.

E' questo che sei venuto a fare, piccolo perverso? - mi sussurrò con un sorrisino tremendamente sexy.

Ma senti che stronzo.. hai cominciato tu - protestai

Ma non mi diede il tempo di lamentarmi oltre perchè riprese a torturare la mia pelle, le sue mani scendevano sul mio petto, poi sui miei fianchi, fermandosi nuovamente sul mio sesso.

Quindi non mi vuoi? - chiese con un sorrisetto.

Eccolo, il solito bastardo irlandese. Per quanto mi facesse incazzare, mi eccitava da morire ogni volta che si comportava in quel modo.

Ma che diavolo dici, secondo te? - e cercai di chiudergli a mia volta la bocca, ma lui fu più veloce di me a ritirarsi.

Allora dimmelo, voglio sentirlo. -

Sbuffai, fintamente scocciato, ma la mia testa mi rimandava tutt'altra sensazione: lo volevo. Da morire.

Ti voglio, ok? -

Puoi fare di meglio –

Che sadico. Ci godeva come un matto.

Sta zitto e prendimi – dissi impaziente guardandolo negli occhi.

Non rispose. Non a parole.

Mi penetrò con le dita e mi morsi le labbra per non urlare.

Quando sentii il suo sesso violarmi definitivamente, pensai che mi sarei morso a sangue.

Il suo bacino cominciò a muoversi ritmicamente sul mio, chiusi gli occhi e mi abbandonai totalmente al piacere più forte che avessi mai sentito.

Il suo ennesimo bacio nascose almeno in parte il nostro orgasmo simultaneo e devastante.

Si accasciò disteso sul letto accanto a me e mi accoccolai sul suo petto come un cucciolo, posando la testa nell'incavo del suo collo, ancora in preda ad un tremore incontrollato.

Bastardo – soffiai.

Rise, mettendomi una mano tra i capelli.

Quanto mi sei mancato – confessò finalmente.

Anche tu – mormorai quasi vergognandomi.

E poi, all'improvviso, tornò a canticchiare a voce bassa quella canzone – Pick up your crazy heart, and give it one more try.. -

Chiusi gli occhi.

Lo adoravo con tutto me stesso, quel suo cuore folle. 


NdA: 
La canzone a cui alludo è "The Weary Kind", che fa parte della colonna sonora del film. 
So che la versione ufficiale non è stata incisa da Cole, ma da Ryan Bingham che l'ha scritta.. nel film la canta lui e a me fa venire il magone. <3<3<3 Alla prossima e GRAZIE, come sempre. Vi adoro. 

 

  
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