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Autore: Amebosa Alby    08/03/2012    6 recensioni
Vi siete mai chiesti come abbia fatto Paul a scoprire la verità su Percy?
Io si.
Perchè avere un semidio come figliastro è semplicemente un figata!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Paul Blofis, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il primo boccone di pancake.

 

 

La mattina più strana della mia vita iniziò con un pancake blu in faccia.

Non so esattamente quando iniziai a pensare che la mia famiglia era impazzita.

Forse quando Percy era uscito dal bagno, con solo un asciugamano intorno alla vita, ricoperto di graffi, dicendo che un mostriciattolo lo aveva aggredito.

O forse quando Sally aveva iniziato a cantare “Ieri Era Zero” dal cartone animato Hercules, usando una padella come microfono.

Ma andiamo in ordine.

 

Mi svegliai in una tiepida mattina primaverile.

Dalla strada si potevano sentire già i clacson delle macchine e gli automobilisti gridarsi a vicenda cose che non ci tengo a ripetere.

Ah, New York!

Mi rigirai un paio di volte nel letto.

Poi, con un piccolo sbuffo, aprii un occhio e sbirciai l'ora.

Erano già le dieci.

Per un momento, fui preso dal panico

Mi misi e sedere di scatto.

La scuola, ritardo, preside, lezione, OH, MIO DIO!

Poi mi resi conto che era domenica.

Con un sorriso, mi lasciai cadere sul letto.

In ogni caso, però, prima o poi mi sarei dovuto alzare, quindi mi stropicciai un paio di volte gli occhi e con un sbadiglio mi diressi in cucina.

Appena varcata la soglia della cucina, sentii il famigliare profumo dei famosi pancake di Sally.

All'inizio non capivo perché Percy venerasse i suoi pancake, ma poi li assaggiai.

Davvero, mi dispiace per voi, gentili lettori. Non potrete mai mangiare i pancake di Sally. Poverini.

Perciò, al profumo della colazione, non potei far altro che sorridere selvaggiamente.

“Buoooongiorno!” dissi, dando un bacio sulla guancia a Sally.

“'Giorno.” mi rispose lei, mentre posizionava un pancake categoricamente blu su un piatto.

Me lo porse con un sorriso e immediatamente i miei occhi scintillarono di gioia.

Delizioso, magnifico pancake.

Si, ovviamente anche Sally che sorrideva era uno spettacolo!

“Blu, eh? Mi devi ancora spiegare perché tu e Percy siete così ossessionati dal blu.” risi, sedendomi a tavola.

Sally lasciò un attimo i suoi pancake e si voltò.

“A Percy piace il blu.” rispose, con una scrollata di spalle.

Poi tornò ai fornelli.

A proposito di Percy...

“Dov'è? Dorme?”

“No. Fa una doccia.”

Stavo per dare il primo morso al mio pancake quando sentii qualcosa di veramente insolito: Sally che cantava.

“Non ce né per nessuno ormai. Di tutta la Grecia è il più esaltante degli eroi...”

Alzai lentamente lo sguardo.

Sally aveva smesso di cantare e stava preparando un altro pancake.

Niente di strano.

Riportai la forchetta alla bocca.

“Ieri era zero, zero, zero, oggi è un guerriero...”

Alzai la testa di scatto e questa volta potei giurare di aver visto Sally canticchiare e muovere il bacino a ritmo.

Ma prima che potessi processare il tutto, la situazione era tornata ancora normale.

“...è il più fiero!”

Aha! L'avevo vista!

“E chi l'avrebbe pensato mai! Oggi è il più grande che sia esistito mai!”

E a questo punto, Sally non si vergognò nemmeno di non farsi vedere.

Cominciò a ballare sul posto a ritmo della musichetta.

“Come fa?! Un'altra impresa, va! Sai che lui non sbaglia e che la folla già lo sa!”

E qui Sally aveva sollevato la padella ancora contenente un pancake e si era messa ad usarla come microfono.

La mia forchetta era a mezz'aria, mentre fissavo Sally ad occhi strabuzzati.

“Stanno là, tutti ad ammirar, quel fustaccio che ha davvero un fisico da star!”

E qui aveva indicato verso il bagno.

Ok.

Strano.

“Dategli un mostro, il peggiore! E state a vedere quanto dura!”

Una giravolta.

“E non c'è drago che impegno dia! Perché è il più forte che ci s..”

SPLAT.

Sally smise improvvisamente di cantare.

Portai una mano al mio viso, dove era ancora fermamente spiaccicato il pancake che prima si trovava nella pentola.

Lo tolsi e lo misi nel piatto.

Poi guardai Sally ad occhi spalancati.

Lei aveva entrambe le mani davanti alla bocca e uno sguardo di scusa.

Poi scoppiò in una risata sguaiata.

“Oh...oh, miei dei! Sc-scusa, P-Paul! Non volevo!”

Sorvolai sul fatto che avesse appena detto “Oh, miei dei” e sul fatto che fosse completamente impazzita e le sorrisi.

“Non fa niente, Sally. Eri...ehm...presa dalla canzone, immagino.”

Lei annuì.

Aveva ormai le lacrime agli occhi.

Adoro Sally, davvero. Ma certe volte è così strana.

Poi incontri Percy e ti rendi conto che infondo lei non è poi così stramba.

Percy è un ragazzo d'oro...quando non distrugge qualcosa o sparisce misteriosamente.

Sally si voltò per continuare a preparare i pancake, ancora scossa da risatine.

Portai la forchetta alla bocca.

E in quel momento sentimmo l'urlo.

“MA CHE ADE...?!”

Seguito da un bel po' di fracasso.

Lo sciacquone del water.

La doccia che veniva aperta di getto.

Un armadietto sbattere.

Vetri infranti.

Cose che cadono.

Lo SWIIIISSSS di una spada sguainata.

Un altro urlo di Percy, che comprendeva anche qualche parola straniera.

Un ringhio.

E poi il silenzio.

Sally fissava con sguardo terrorizzato la porta del bagno.

Io ero solo terribilmente confuso.

Poi la porta del bagno si aprì e Percy uscì.

Aveva un asciugamano legato in vita e i capelli completamente bagnati, ma la cosa strana ed inquietante era che era ricoperto di graffi molto simili a quelli di un gatto.

“Mamma, uno strano mostriciattolo mi ha attaccato in bagno. Abbiamo del disinfettante?” chiese Percy, osservando i graffi che aveva sulle braccia.

“Uno...strano mostriciattolo?” chiesi.

Ero sempre più confuso.

Percy alzò la testa di scatto, notandomi solo in quel momento.

“Oh dei, Paul.” gracchiò, fissandomi ad occhi sbarrati.

Ancora con questa cosa degli dei.

Percy e Sally si scambiarono uno sguardo veloce.

Fissarono me.

E continuarono a fissarmi.

Alla fine, esplosi...non letteralmente, ovvio.

“Volete dirmi che accidente succede? Ho sempre cercato di ignorare le molte cose strane che fate, come la collezioni di armi sotto il letto di Percy, ma ultimamente sta diventando sempre più difficile!”

Sally annuì a Percy, rassicurante.

Poi si diresse a prendere il disinfettante.

Percy si sedette di fronte a me.

Aveva un'espressione seria per niente Percyniana.

Allora capii che la questione era molto importante.

Sally tornò con il disinfettante e iniziò a sistemare i graffi sulle spalle di Percy.

“Paul...” iniziò “...so che potrà sembrarti strano...ehm...”

La curiosità cominciava a farsi strada dentro di me.

Pregai Percy con lo sguardo di continuare.

“Ecco...ti ricordi mio padre?” mi chiese.

Io annuii.

“Si...vedi, lui non si chiama solo Poseidone, lui è AHIA, MAMMA!”

“Scusa, Percy. È il disinfettante” disse Sally.

Feci segno a Percy di proseguire.

Sentivo che non avrei retto molto.

La tensione mi stringeva la stomaco.

“Mio padre non si chiama solo Poseidone, lui E' Poseidone.”

Sally e Percy mi fissarono, aspettando la mia reazione.

Io li sorrisi.

“Si, certo. E mia madre è Biancaneve.” dissi.

Sia Percy che Sally aggrottarono le sopracciglia e poi si scambiarono un altro sguardo.

Sally smise di disinfettare i tagli di Percy.

“Tesoro, è vero. Il padre di Percy è Poseidone. Gli dei esistono. E quindi anche i semidei, come Percy.” disse lei.

Il sorriso sulle mie labbra si spense.

Dicevano sul serio?

Percy annuì vigorosamente.

“Ogni estate vado ad un campo per semidei ad allenarmi e quando sparisco è perchè vado a fare un' impresa...” affermò “...oh, e Tyson è un ciclope.” concluse, come se niente fosse.

Io, d'altro canto, ero sempre più confuso, ma cercai di non darlo a vedere.

“Mi state prendendo in giro?” chiesi, insospettendomi.

“No!” risposero insieme Sally e Percy.

Ecco, non so se esiste una parola per descrivere cosa provavo in quel momento.

Angoscia?

No, non ero nemmeno sicuro che quel che dicessero fosse vero.

Ero forse attonito?

Eh, ci siamo vicini.

Scioccato?

Mmm, credo di si. Si, ci potrebbe stare.

Ero a dir poco scioccato.

“Mettiamo che quel che dite sia vero...”

“Ma lo è!”

“...come faccio ad essere sicuro che non mi stiate prendendo in giro?”

Percy sospirò.

“Ma dai, Paul. Ti prenderei mai in giro? Io?”

Il mio sguardo parlò al mio posto e Percy si affrettò ad aggiungere:”Ok, non rispondere!”

Ridacchiai.

Mi sentivo diviso in più parti.

Che fare?

Credere alla mia famiglia, liquidar la questione con un “Ne parliamo dopo.” o chiamare un manicomio?

Stavo per alzarmi per andare a prendere il telefono, quando Sally incominciò a parlare.

“So che può sembrarti strano, anzi impossibile, ma giuro sullo Stige che non ti stiamo mentendo. Tu fai parte di questa famiglia.”

E in quel momento, guardando l'espressione gentile di Sally, capì che quello che dicevano era vero.

E presi la mia decisione.

“Va bene. Vi credo.”

Sally emise un grande sospiro.

“Grazie al cielo. Eravamo così preoccupati che tu la prendessi male!”

Sally ridacchiò e tornò a disinfettare le ferite di Percy.

Silenzio.

Imbarazzante silenzio.

Non ero ancora sicurissimo di questa nuova scoperta, ma cercai di allentare le tensione.

“Allora, Percy...ho una domanda da farti...Afrodite è davvero così bella?”

Sally mi colpì il braccio, ma Percy ghignò.

“Non immagini quanto.”

“Percy!”

Tra una risata e l'altra, ripresi la forchetta e, finalmente, mangiai il primo boccone di pancake.

E mentre mi godevo quel primo assaggio di paradiso (o dovrei dire Olimpo?), pensai che, si, la mia famiglia era completamente impazzita, ma era pur sempre la mia famiglia.

E poi che forza non è avere un semidio come figliastro?!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell'ameba (che fanfic è senza un angolo dell'autrice? xD):
QUALCUNO MI FERMI!

Sforno una One-Shot dopo l'altra!

E non mi concentro per niente sulle long...SONO UN CASO DISPERATO!

Allooors, che ne pensate?

Si è capito che il primo boccone di pancake equivale alla nuova scoperta di Paul?

No, eh?

Va be, ci ho provato! XD

Ok.

Oook.

Okey.

Ooooooookay!

Oki.

Beh...alla prossima! >.<

Ditemi qualcosa!

Qualsiasi cosa!

Mi dileguooooo!

PUFF!

/Alby sparisce in una nuvoletta di fumo/. 

  
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