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Autore: Ashbear    08/03/2012    1 recensioni
Nel buio della notte, a volte scopriamo la luce interiore... tra voci e pettegolezzi, due persone definiscono la loro relazione.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rinoa Heartilly, Squall Leonheart
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Final Fantasy VIII e i suoi personaggi sono proprietà Square-Enix, e vengono qui utilizzati senza scopo di lucro: nessuna violazione del copyright è pertanto da ritenersi intesa.

PLACE IN THE WORLD
scritta da Ashbear, tradotta da LittleRinoa
I. Angelo inquieto

Guardo la luce della luna che si riflette sullo specchio del cassettone. La stanza è piena di quella serenità che può arrivare solo quando meno te lo aspetti. È un momento di pace, un momento di comprensione. A volte i pensieri migliori arrivano nel bel mezzo della notte tra le stelle che brillano. Il mondo intero sembra smettere di girare e tutti i problemi spariscono, anche se solo nella tua testa.

Non molto tempo fa ero alla ricerca del mio posto in questo mondo.

Tutti noi siamo dispersi in un punto o in un altro; la chiave è trovare se stessi prima che il tempo giunga al termine. Nessuno ci cronometra, controllando ogni momento perduto. Invece, siamo solo bravi a dare la colpa ad ogni secondo perso, ad ogni minuto sprecato. Nessuno sapeva che sei mesi fa il tempo si sarebbe fermato per tutti noi. Ma non per chissà quale strano motivo, ma a causa di un'anima vagabonda, che non è mai riuscita a trovare il suo posto nel mondo.

La mia storia, comunque, comincia prima di questi avvenimenti di cui tutti siamo a conoscenza.

Molti dicevano che un gruppo di resistenza a Timber fosse inutile; nessuno credeva che avremmo raggiunto un qualsiasi obiettivo. Beh, forse avevano ragione, ma non è questo il punto. La questione è che almeno noi abbiamo fatto qualcosa. Abbiamo provato. È meglio restarsene seduti nelle retrovie, lasciando che siano gli altri a determinare la tua vita e il tuo destino? Da vincitori o vinti, avremmo sempre potuto far ricorso al nostro orgoglio. Che soddisfazione c'è nel sentir parlare del tramonto, invece che di uscire e vivere il miracolo sulla propria pelle?

I Gufi del Bosco.

Squall non ha mai creduto in noi, ma questo non vuol dire che non abbia mai creduto in me. Perdio, c'è una grande differenza. Forse non siamo riusciti a cambiare nulla, ma forse io sì. E tutto ciò dipende da come si vedono le cose. Stupidi, infantili, dilettanti... Ne ho sentiti di aggettivi usati per descrivere il nostro gruppo. E messi a confronto con la SeeD, tutto ciò poteva anche essere vero, ma questo non vuol dire che la questione ci importasse meno.

Riesco a ripensare a quei giorni con dignità, con l'orgoglio di cui altri a Timber parlavano, ma che non usavano mai per agire. Ma ancora, non ero felice.

Mi chiamavano 'Principessa'.

Fu un soprannome che iniziai a disprezzare. Oh, non pensate male, all'inizio credevo che fosse una cosa dolcissima... e a dire la verità, mi faceva sentire importante. Ma mi riferisco ai tempi in cui entrai nel gruppo, subito dopo essere scappata da mio padre. Lì trovai tutte le attenzioni che avrei voluto avere a casa. Primo, il centro dell'attenzione ero io e non quel maledetto esercito galbadiano. Forse molto dell'astio che provo verso il loro governo parte dalla dedizione che mio padre ha verso di loro... ma mai verso di me.

Tuttavia, io ero la 'principessa' buona. Sono sempre stata ciò che loro volevano che fossi, agendo nel modo in cui volevano. Ammettiamolo, indossavamo tutti delle maschere... Zone e Watts non hanno avuto vita semplice; entrambi avevano perso i loro genitori per mano dell'armata galbadiana. Non avevano dei fratelli o una famiglia con la quale parlare... quindi io sono diventata ciò di cui loro avevano bisogno. Una principessa. Forse essere dei valorosi cavalieri pronti a proteggere il proprio regno riusciva a dare un senso alla loro vita. Anche se il 'loro regno' non era più reale di quanto io, la loro principessa, fossi.

Dunque, sono diventata ciò che loro volevano. Tuttora forte, tuttora indipendente, eppure a malapena abbastanza fiduciosa da farli sentire importanti. Credevo nella causa, ma se devo dire che credevo di essere una principessa... no. Era solo un titolo che mi era stato assegnato da persone che avevano bisogno di un uno scopo nella vita più grande del mio.

Questo mi porta alla SeeD.

Sentii parlare di un'associazione che avrebbe potuto aiutarci ad un prezzo abbordabile. Non avevo idea che quel giorno avrebbe cambiato la mia vita... per sempre.

Oh, per favore... avevo già sentito parlare della SeeD prima d'allora, essendo la figlia di un Colonnello e tutto il resto. Ma la mia visione dei loro scopi era completamente diversa... fino a quando non incontrai Seifer. Mi spiegò di come venivano inviati in tutto il mondo e che quindi sarebbero stati in grado di aiutare i Gufi. La versione di mio padre era diversa... anzi, sarebbe più corretto dire propaganda politica.

Crudeli, spietati, assassini...

Ed è così che inizia il prossimo capitolo della mia storia... già... il 'famoso' ballo del diploma. Fu solo per caso che lo incontrai. E sì, fu qui che le voci all'interno del Garden a Balamb iniziarono a spargersi, e credetemi... non hanno mai smesso di girare. Oh, venni a sapere dei pettegolezzi di quella notte molto dopo. Dio, solo il pensiero di alcuni mi imbarazza ancora oggi. Da dove prendeva le informazioni questa gente?

Erano tutte delle bugie... beh, per la maggior parte.

Sì, avevo davvero pochi soldi con me. Non avrei mai creduto che Cid avrebbe accettato di aiutarci per quei pochi spiccioli. Ma volevo provarci... in verità da sola. Quindi, andai a questo 'ballo' che era solo una gloriosa scusa che questi militari usavano per bere e socializzare. Mio padre faceva parte delle forze armate... ricordate? Avevo esperienza più che sufficiente di queste riunioni tendenziose. Eppure, l'ambiente in cui ero cresciuta mi aiutò davvero. Avevo imparato a giocare ai loro piccoli giochetti politici... e avevo imparato bene, potrei aggiungere.

Il fatto che fossi una donna aiutò; avrei sempre potuto ricorrere al mio fascino, o a quelle cose che le "donne sono incapaci a far nulla". Giocare quella carta era più una disgrazia che altro, ma se aveste visto cosa stavo patendo, avreste ricorso a qualunque cosa per aiutare.

E ora passiamo alla definizione di quel 'ricorso a qualunque cosa'... no, non avrei mai venduto la mia anima, o il mio corpo. Non sono andata a letto con Cid, Norg o qualsiasi altro pezzo grosso del Garden... E ancora, sto male solo a pensarci. Già... le voci che giravano erano proprio queste. Qualche volta bisogna mettere da parte i nostri principi, ma non li avrei mai infranti. I tempi di guerra non sono mai belli, e neanche il dolore che porta con sé.

Quindi lasciate che metta ordine ai fatti accaduti quella sera.

Ufficialmente, voglio che questa cosa sia chiara a tutti quanti.

Sì, mi vestii bene sperando di attirare attenzione all'ingresso. Il sorriso che offrii alla sicurezza non fu altro che una mossa strategica. E funzionò alla grande. E anche la chiacchierata con Cid... simpatica, dolce, l'angelo perfetto che portava avanti una causa ammirevole, funzionò alla grande. Anche inserire casualmente il nome di mio padre parve servire... almeno il bastardo era buono a qualcosa. Scusate, di nuovo quel tono ostile... adesso ci parliamo... Parlerò dopo di quella relazione.

Tra le voci che girano, lasciatemi spiegare cos'è successo con Squall... Non l'avevo programmato. Se c'era una cosa non falsa quella notte fu proprio l'incontro con lui.

Forse quando andai da lui non pensai alle future conseguenze. Non stavo provando a sedurre nessuno o tentando di portarlo via. Cavolo, pensandoci adesso, fui veramente irritante.

E quindi entra in gioco l'idea che io lo abbia messo "sotto un incantesimo". Non conosco, e non ho mai conosciuto, nessun incantesimo magico o sortilegio. Né ho pagato qualcuno per infliggergli una maledizione, o la mia preferita: 'ho infilato di nascosto qualche tipo di droga nel suo bicchiere.'

Questa cosa mi fa ancora innervosire.

Andai da un ragazzo, che era solo, e gli chiesi di ballare. E fondamentalmente, disse 'no'. Io, essendo io, non accettai quella risposta. Lo afferrai per una mano, portandolo verso la pista da ballo. Pensiamoci un attimo, se non fosse voluto venire, non ci sarebbe stato nulla da fare o dire per convincerlo ad andar via da lì. Non sono poi così tanto forte o bella.

Così ballammo.

È semplice. Non l'ho portato via da Quistis; non siamo andati in camera sua e non l'ho scopato fino a sfinirlo. Ho ballato con lui. E cosa più importante, lui ha ballato con me. Se avesse voluto andar via davvero, avrebbe lasciato la pista da ballo in tre secondi. Forse stava solo giocando a fare l'innocente, così come io ho fatto innumerevoli volte. Forse eravamo solo due semplici persone in un momento, in cui ognuno aveva bisogno dell'altro... ma nessuno dei due se ne rendeva conto. Forse le nostre anime sapevano ciò che le nostri menti non avevano ancora realizzato.

Se adesso dovessi ripensare a quella notte, l'unico ripensamento che ho è... di aver lasciato lui.

Una volta che la mia testa si fissa su qualcosa, questa diventa un'ossessione. A quel tempo, Timber era la mia unica priorità. Forse credevo che una volta ottenuta la liberazione, avrei potuto trovare quel posto nel mondo che stavo cercando disperatamente. Dove mi sarei potuta sentire completa; dovrei avrei avuto tutto.

Non mi ero mai sentita così, nella mia vita... anche se avevo cercato quel sentimento sempre.

Tutti sappiamo cos'è successo da lì in poi. Non vorrei annoiarvi con tutti i particolari. Invece, vi parlerò di cos'è successo dopo. Sì, abbiamo salvato il mondo... sconfitto Artemisia e fermato la compressione temporale.

E a me è andata bene... già.

Dopo aver trovato Squall nel campo fiorito, siamo ritornati al Garden, dove partecipammo a feste e campagne pubblicitarie no-stop. Ancora una volta, mi ritrovai nel bel mezzo di giochi politici e finzioni. Ciò dal quale avevo provato a scappare per tutta la mia vita si ritrovò improvvisamente all'interno della mia esistenza, di nuovo.

Almeno questa volta, però, non ero sola.

Un giorno mi svegliai, e tutto era finalmente finito. Alla fine, la stampa ci lasciò in pace, nessun'altra 'medaglia d'onore' o sfarzosi avvenimenti. Potevo camminare in mezzo ad una strada, senza essere assalita dalle persone... per il più delle volte.

C'ero solo io.

Poi, mi svegliai e un pensiero mi colpì... cosa sto facendo? Non avevo un posto in cui andare. Non ero una SeeD, e non avevo intenzione di diventarlo. Mi piaceva la mia indipendenza, e il pensiero che qualcuno potesse pagarmi per realizzare i loro ideali mi faceva vomitare. Di nuovo avrei dovuto vivere in posto in cui non condividevo i loro principi... proprio come nella villa di mio padre. La sua casa, non la mia.

E fu così che iniziò l'ultimo paradosso.

Pensai di ritornare a Deling. Sì, io e mio padre avremmo lavorato sulla nostra relazione... la parola chiave sarebbe stata 'lavorare'. Se fossi tornata lì, avrei ritrovato molto di più delle solite vecchie cazzate; ora solo io avrei avuto il ruolo più importante nella questione. Voglio bene a mio padre, ma questo è ciò che esattamente è... un padre.

Non un 'papà.'

Cid è stato molto di più un papà per me negli ultimi mesi di quanto lo sia mai stato il mio padre biologico. E comunque, devo sforzarmi per considerare uno di loro come famiglia.

Quindi l'altra opzione logica era Timber. Sarei potuta tornare e riottenere il mio titolo da 'principessa'. Ma non rappresentava più ciò che ero, beh... non lo sono mai stata davvero. Zone e Watts sono stati per davvero l'unica cosa più vicina ad una famiglia che avessi avuto negli ultimi anni. Ma siamo tutti andati avanti. Timber ha guadagnato la libertà dalla tirannia del governo galbadiano. Quindi lì non c'era niente ad aspettarmi, a parte un semplice titolo... che neanche volevo.

Così rimase il Garden. Avevo degli amici lì... e sì, loro sono i miei veri amici. Affiderei la vita a ognuno di loro, e anche di più. Abbiamo passato così tante cose insieme... certi legami non si possono rompere.

Ma eccomi qui, e non sono una di loro. Ho infranto ogni regola che sia stata imposta fin dalla creazione dell'accademia.

Non sono ammessi animali: io avevo Angelo.

Non sono ammessi visitatori: beh, vi lascio immaginare qui.

Non andare nei dormitori maschili: mi appello al quinto(1).

Non passare la notte nei dormitori altrui: vedi sopra.

Non sono ammesse streghe: ok, forse questa non è una regola scritta. Ma andiamo, erano addestrati per uccidere proprio noi, a loro insaputa. Fortunatamente, questo piccolo particolare è conosciuto solo da pochi selezionati. Quelli che potevo chiamare miei amici. Coloro di cui mi fidavo.

Cavolo, ancora non credo in molti degli ideali del Garden. Anche se il mio ragazzo lo comanda, vallo a capire. Ragazzo? Odio questa parola. Sembra così infantile dopo tutto quello che abbiamo passato. Mentre 'anime gemelle' suona ancora più banale. Credo che il nostro rapporto non si possa descrivere con semplici parole... ma noi conosciamo la verità.

Anche se non credo nel Garden, credo in lui.

Non c'è giorno in cui non senta dei pettegolezzi su noi due. Vediamo, c'è la cosa del 'Rinoa è una puttana'. Oh sì, sono proprio una puttana... Ho avuto un solo ragazzo prima di Squall, per amor di Hyne. Molte di quelle matricole più giovani ne hanno avuti sei già prima dei quindici anni.

Lo ammetto, era un rivale di Squall, ma non possiamo decidere noi di chi innamorarci. Non avrei mai pensato di amare il ragazzo poggiato vicino a quel muro... ma è successo. E non cambierei questa cosa neanche per cinquanta milioni di guil.

E neanche lui.

Quindi no, non sono mai andata a letto con Seifer. Ma davvero, non è affar vostro, ma sentivo il bisogno di chiarire anche questa cosa. Una volta dissi che 'forse lo amavo'. Posso dirvi solo una cosa adesso...  se questa è l'unica cosa che possiamo tirar fuori dalla conversazione. Amo Squall. Non ho bisogno di pensarci. Se una persona deve pensarlo per dirlo, allora significa che non è innamorata. Fatevene una ragione, leccatevi le ferite, e continuate la vostra vita prima che qualcuno si faccia male.

Tanto per chiarire, non sono stata a letto con nessun altro all'interno del Garden. Credetemi, ho sentito delle voci... e anche Squall.

Irvine, Zell, Nida, il custode, l'intero club delle carte, oh... non dimenticatevi di Laguna... già, ho sentito anche questo.

Questo è proprio sbagliata da così tanti punti di vista.

Una settimana, stando a quanto si dice, fui impegnata a fare certe cose con Selphie... ok, meglio non continuare.

Mi chiedo solo come inizino queste cose. Penso che feriscano Squall molto più di quanto feriscano me. Non perché ci crede, ma solo perché nessuno mi permette di essere... me. Lo uccide vedere gli altri trattarmi in questo modo. So che sta provando a proteggere i miei sentimenti, ma non ce n'è bisogno. So che non è vero, quanto lo sa lui.

Noi ci amiamo, e il resto non importa.

Oh... siccome stiamo parlando di pettegolezzi, lasciatemi sfatare anche quelli che riguardano Quistis. È una delle mie migliori amiche. Non ci odiamo, e non abbiamo avuto una rissa da donne... nella doccia. Di nuovo, sono voci che ha sentito lei. Sì, lei ammette liberamente che ha provato qualcosa per Squall, una volta. Ma cavolo, non abbiamo preso tutti quanti una sbandata per qualcuno nella nostra vita? Voglio dire, anche se è la tua insegnante delle elementari quando hai nove anni, o il migliore amico di tuo fratello. Fa semplicemente parte della vita. A tutti è capitato.

Se non ci prendessimo delle cotte, non sapremmo mai cosa si prova con l'amore vero. Di nuovo, la differenza tra Squall e Seifer. Quindi sì, provava qualcosa per il suo ex studente.

Ma credetemi, è andata avanti.

Persino lei soffre per come mi hanno trattato i Fan di Trepe. È ironico che non vogliano che l'oggetto delle loro attenzioni stia con qualcuno, ma che odino la persona che credono abbia 'rubato' Squall dal loro idolo perfetto.

Quindi fondamentalmente, questo è tutto. Sì è vero, ho lasciato da parte un po' di cose. Lo so. Ma vedete, quando le cose si mettono in certo modo... nient'altro importa. Ciò che importa è il presente, non il passato. Tutti abbiamo delle cose che vorremmo dimenticare, e cose che invece non vorrebbero mai perdere... la mia è Squall.

Alzo la testa per vedere l'esile luce dell'alba attraverso la finestra. Ancora una volta, guardo nello specchio per vedere come la stanza passa lentamente dal buio totale della notte ai primi segni dell'alba. Per un secondo mi viene quasi da piangere... no, non perché sono triste.

Tutt'altro.

Un momento fa, mi ha messo un braccio intorno alla vita. Squall dormiva profondamente, ma è come se avesse sentito che avevo bisogno di conforto. È iniziato un altro giorno, e questa notte ho capito una cosa. Non importa dove vivo, non importa quale sia il posto che chiamo casa. Le persone potranno dire quello che vogliono su di noi; ma la verità noi la conosciamo.

Ho trovato il mio posto all'interno del mondo. Con lui.

*

Note al testo
(1) mi appello al quinto: il quinto emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America (dove vive Ashbear) indica, tra le altre cose, che una persona accusata non possa essere costretta a testimoniare contro se stessa. Rinoa 'si appella al quinto' perché parlando si accuserebbe, appunto, del 'reato' di essere stata nel dormitorio di Squall.

   
 
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