Kate e Matt decisero per il momento di non parlare dell'accaduto. Stavano tranquillamente svolgendo le loro solite mansioni di meccanici: lui stava lavorando ancora al sidecar per un alto ufficiale della base, mentre lei si stava occupando di un vecchio jet ormai allo stremo, a cui però chiedevano ancora uno sforzo.
Mentre maneggava i fili dietro il quadro comandi, la vista le si annebbiò per un attimo. Scosse la testa e tornò a posto. Scese dall'abitacolo dell'aereo e, messo piede a terra, la gambe si fecero deboli.
-Ma cosa mi sta succedendo?- si chiese, mentre sentiva di star per perdere l'equilibrio.
Fece in tempo a chiamare Matt prima di cadere a terra. Vide il ragazzo sopra di lei che la chiamava prima che la vista le si annebbiasse ancora. Davanti ai suoi occhi presero a scorrere rapidamente sequenze di sei cifre, poi quadri meccanici e operazioni matematiche, prima che tutto sparisse in un bagliore.
La prima cosa che vide fu un uomo in camice bianco che le stava controllando la reazione della pupilla alla luce. Nel frattempo tranquillizzava Matt. Lei sussurrò il suo nome e lui le si avvicinò, accarezzandole i capelli.
-Bene, vedo che si è ripresa, capitano- disse il dottore.
-Sto bene, è stato solo un calo di pressione- rispose lei e fece per alzarsi, anche se con difficoltà.
Il ragazzo la sorresse premurosamente. In quel momento delle ombre si allungarono sul pavimento dell'officina e degli sconosciuti si stagliarono controluce. I due ragazzi e il medico alzarono lo sguardo e si trovarono davanti un gruppetto di cinque uomini.
Quello che appariva il più alto in grado parlò:
-Sto cercando il capitano Morrison e il tenente Duncan-
I due si fecero avanti, chiedendo il motivo di tale visita.
-Salve, sono il maggiore Beckett e sono stato mandato per chiedervi di mettervi al comando di una squadra di uomini scelti per una missione molto speciale-
-Come avete fatto a tenerci nascosta una cosa tanto importante?- domandò Optimus, non credendo alle sue orecchie.
-Fino all'incursione di ieri non potevamo sapere che i Decepticons erano venuti a conoscenza che quell'oggetto fosse qui- si difese il maggiore.
-E per cosa l'avreste usato, sentiamo un po'- si intromise Hot Shot.
-Quando fu trovato, nessuno sapeva a cosa servisse o da dove provenisse, anche se era certo che non fosse terrestre. L'unica cosa certa era che la tecnologia era avanzata e la forza ne faceva intendere l'utilizzo. Quindi il governo locale decise di scomporlo in cinque pezzi e nasconderlo nei sottosuoli di cinque basi militari, tenendo tutti all'oscuro, tranne i comandanti. Non sappiamo come Megatron ne sia venuto a conoscenza, ma sappiamo che, con l'incursione di ieri, i pezzi trafugati sono due-
-E non sapete ancora a cosa serve, giusto?- chiese Red Alert.
-Esatto e fino ad ora non sapevamo neanche che fosse cybertroniano-
-Avete per caso della documentazione?- domandò ancora il robot.
Il militare si voltò e prese un fascicolo da una scrivania. Lo consegnò al robot e disse:
-Progetto segreto 0197, nome in codice: Occhio di Odino-
Kate, Matt e i nuovi arrivati si erano spostati nella stanzetta adiacente all'officina per poter parlare indisturbati.
Il primo a parlare fu Matt:
-Bene maggiore...Beckett...giusto? Qual buon vento vi porta nei bassifondi di questa base militare?-
-Vede tenente Duncan, siamo alla ricerca di valenti elementi per guidare una squadra speciale in un'operazione alquanto delicata contro l'invasione Decepticons. Credo ne siate entrambi già al corrente-
Kate non stava osservando, bensì osservava il maggiore: era un uomo di mezza età, di media statura, con barba, baffi e capelli grigi, lo sguardo fermo e la postura austera. Le ricordava un po' suo nonno, visto in una delle vecchie foto sul camino.
-Lei e il capitano Morrison, nonostante la giovane età, avete un'ottima carriera militare, anche se la sua è macchiata da un piccolo incidente con un superiore, ma che faremo in modo di cancellare nel caso accettaste l'incarico-
Matt si accese una sigaretta. Kate invece domandò:
-Signore, perchè è venuto a cercare proprio noi?-
-Vede capitano, nonostante tutto ciò che è stato detto, lei e il tenente siete i migliori e, a mio parere, gli unici a poter guidare una tale squadra di specialisti-
La ragazza non riusciva a credere alle proprie orecchie, come, a quanto pareva, accadeva a Matt.
-Allora, cosa ne dite?-
-Che domande, noi...- iniziò il ragazzo.
-Ci penseremo- concluse la ragazza.
-Che cosa?!?- replicò lui, ma lo sguardo di lei lo congelò.
Il maggiore era stupito, ma mantenne comunque un contegno. Poi disse:
-D'accordo, è una vostra scelta-
-Ne parleremo e le faremo sapere per domani mattina- concluse Kate.
Il gruppo si congedò. Quando gli uomini se ne furono andati, Matt la guardò.
-Ma che ti è preso? È l'occasione che aspettavamo da sempre-
-Non sono sicura di potermi prendere la responsabilità di altre vite-
-Ma non hai sentito cosa ha detto il maggiore? Sono uomini scelti, sanno che è pericoloso e a cosa vanno incontro. Non sono reclute che hanno bisogno di una babysitter!!-
-Lo so, ma...io...ci devo pensare-
-Mi dispiace Kate, ma stavolta non ti appoggio-
-Lo so e non ti ho chiesto di farlo-
-Grande Megatron, abbiamo individuato un altro pezzo dell'arma-
-Un'altra base?-
-A dir la verità più esterno-
-Perfetto. Decepticons, agiremo stanotte-
I due ragazzi non si parlarono per il resto della giornata. Kate sapeva che Matt era arrabbiato, ma lei aveva le sue buone ragioni per aver rimandato la decisione. Anche se la tentazione di andare a parlargli era tanta, decise che non l'avrebbe fatto.
Finì il suo turno in anticipo e si chiuse nella sua stanza. Si mise a guardare la TV. Tolse i guanti e notò che il simbolo non era affatto scomparso. Avrebbe potuto contattare gli Autobots, ma non era sicura che il messaggio sarebbe arrivato. Poi c'era qualcosa dentro di lei che glielo impediva.
In quel momento udì la porta della camera accanto aprirsi, indugiare per un secondo e poi richiudersi sbattendo. Matt era tornato.
Notte. Kate stava dormendo nel suo letto e sognava. Niente di preciso, ma era felice e tranquilla. All'improvviso udì un boato e rumore di velivoli che atterravano. Si affacciò alla finestra e vide un muro dell'officina a terra, mentre delle imponenti figure nere lo varcavano.
Ad un tratto la terra prese a tremare, fino a quando una di quelle ombre non estrasse qualcosa dal terreno. Kate aveva riconosciuto immediatamente quelle figure, ma cosa mai avranno cercato e trovato nella vecchia officina ai confini della base militare?
Come era logico, in poco più di un'ora giunse il gruppo degli Autobots. Sia Kate che Matt preferirono non andare a vedere e tenersi in disparte.
Come erano arrivati, se ne andarono, per la seconda volta senza sapere che loro erano lì. I due però non riuscirono più ad addormentarsi e passarono il resto della notte a fissare il soffitto.
Giunse la mattina e Matt e Kate uscirono insieme dalle loro stanze.
-E' il giorno- disse Matt.
-Non temere, sono convinta che sarà la scelta più giusta-
Il maggiore non si fece attendere. Arrivò su una jeep.
-Ho saputo quello che è successo stanotte-
I due non risposero. L'ufficiale decise di non dire altro a riguardo.
-Allora, avete preso una decisione?-
Matt guardò Kate, ma lei non ricambiò. Poi rispose:
-Maggiore, andiamo a prendere a calci qualche fondoschiena Decepticons-
I due ragazzi erano convocati per le otto della mattina dopo alla base, dove sarebbero stati presentati loro i membri della squadra.
Comunicata la loro licenza al capo meccanico e costretti dal fatto di non avere più un'officina in cui lavorare, ebbero il resto della giornata libero.
-Ti rendi conto? Non solo siamo entrati in una squadra speciale, ma ne siamo addirittura a capo- esclamò Matt entusiasta.
-A dirla tutta, avendo il grado più alto, sarò io a capo della squadra, tu sarai il mio secondo- sorrise Kate.
-E chi se ne importa!! Sono troppo contento-
I due si misero a passeggiare, in silenzio. Poi fu Matt a parlare:
-Credi che in questo modo riusciremo a rivederli?-
-Non lo so Matt, ma in fondo lo spero-
Quella sera, mentre preparava le sue cose, in Kate salì l'agitazione. E se non fosse stata all'altezza del compito? E se avesse sbagliato qualcosa che avesse messo a repentaglio la vita di tutti?
Si tranquillizzò però al pensiero che Matt sarebbe stato al suo fianco.
Controllò la sua arma, una beretta, la smontò e ripulì con cura. Poi la ripose nella fondina.
-Bene, da adesso in poi la strada è tutta in salita-
-E' incredibile!!- esclamò Red Alert.
-Cosa hai scoperto?- chiese Optimus.
-Dagli schemi che il maggiore ci ha dato, credo di aver capito a cosa serve l'oggetto cybertroniano che hanno trovato. Ogni pezzo qui descritto e documentato, se ricomposto, dà luogo ad un cannone laser con un effetto tale che, se puntato verso il sole, sarà capace di spegnerlo come una candelina. Ciò provocherà una glaciazione terrestre e la fine dell'umanità-
-Megatron, fin dove sei disposto a spingerti?- sospirò Optimus.