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Autore: Princess Kurenai    09/03/2012    1 recensioni
Quando era giunta la notizia delle selezioni per la World Cup, Apollo aveva provveduto ad incrementare gli allenamenti di Panther. Un po’ per spirito di rivalsa verso Morgan – desiderava mostrare a quell’uomo le straordinarie capacità del suo allievo – ed un po’ per vedere effettivamente Patrick giocare al massimo, sbaragliando tutti i suoi avversari.
[Apollo/Panther]
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Nasa Aliens/Nasa Shuttles, Patrick Spencer/Panther
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Stretching
Fandom: Eyeshield 21
Personaggi: Leonard Apollo, Patrick “Panther” Spencer
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: OneShot, What if? (E se…), Shonen-ai
Conteggio Parole: 500 (FiumiDiParole)
Note: 1. Tratta da un’immagine che ho trovato :3
2. Fanfiction partecipante alla seconda edizione del CoW-T indetto da maridichallenge. Squadra Magic Sticks. Scritta per la prima missione. Nessun prompt<3 scrittura libera!
3. Alla persona che più amo a questo mondo e che ama questa coppia<3


{ Stretching ~



Quando era giunta la notizia delle selezioni per la World Cup, Apollo aveva provveduto ad incrementare gli allenamenti di Panther. Un po’ per spirito di rivalsa verso Morgan – desiderava mostrare a quell’uomo le straordinarie capacità del suo allievo – ed un po’ per vedere effettivamente Patrick giocare al massimo, sbaragliando tutti i suoi avversari.
Come era ovvio il running back aveva accettato con il suo solito entusiasmo anche quegli allenamenti speciali e, giorno dopo giorno, aveva affrontato le varie prove alle quali veniva sottoposto senza mai lamentarsi o arrendersi.
Quella mattina avevano fatto una corsa lungo tutto il perimetro del campo e, per sciogliere le varie contratture muscolari dovute allo sforzo, si concessero entrambi del rilassante stretching defaticante.
“ Abbassati lentamente…”, mormorò Leonard, facendo una leggera pressione con i palmi aperti sulla schiena di Patrick che, con le gambe allargate quasi in una spaccata, si piegò in avanti fino ad appoggiare gli avambracci per terra.
“ Respira Panther, non trattenere il fiato.”, lo riprese l’allenatore, notando che il ragazzo aveva le labbra serrate ignorando gli esercizi di respirazione che gli aveva insegnato.
Il running back assentì, socchiudendo la bocca per lasciar uscire l’aria che aveva trattenuto durante lo sforzo poi, lentamente, la pressione dei palmi di Apollo si fece più leggera permettendo al ragazzo di sollevarsi.
“ Scendi da solo. Io ti tengo.”, lo incoraggiò, appoggiando le mani sulle cosce di Patrick. “ Devi farne cinque, poi cambiamo esercizio.”, aggiunse, assicurandosi che il bacino del ragazzo non si spostasse nel piegamento.
" D'accordo, coach!", esclamò Panther con entusiasmo, voltandosi leggermente verso l'uomo per sorridergli.
Era davvero felice di potersi allenare sotto la sua supervisione - Apollo era sempre stato uno dei suoi atleti preferiti -, e Patrick non aveva nessuna indecisione quando si diceva che avrebbe fatto di tutto ripagare gli sforzi dell'uomo e tutto il tempo che gli aveva dedicato.
Ciò che però non aveva previsto era il ritrovarsi a pochi centimetri dalle labbra dell'altro a causa del suo movimento.
Le fissò immobile per qualche istante, e quasi senza rendersene conto lo stava già baciando. Una carezza breve e delicata che lo fece arrossire e ridacchiare imbarazzato, non solo per il gesto ardito appena compiuto, ma anche perché aveva fatto una cosa che desiderava fare da quando aveva conosciuto Leonard - potevano aver avuto un passato difficile, ma l'ex atleta era e rimaneva un uomo affascinante ai suoi occhi.
" Mi scusi, coach!", con un sorriso quasi timido riprese a fare gli allenamenti, piegandosi ancora in avanti e sperando vivamente di non incorrere nelle ire dell'allenatore.
Apollo, dalla sua, si era paralizzato davanti al gesto del ragazzo. Era stato inaspettato e delicato, così tanto che inizialmente pensò addirittura di esserselo sognato… ma era reale, come il sapore che aveva sulle labbra.
Si sentì quasi arrossire mentre dentro di sé prendeva forma un qualcosa di diverso dall'affetto che ormai provava per il ragazzo e, nascondendo il viso dietro la schiena di Panther, non poté fare a meno di borbottare un: " Stupido moccioso.", continuando ovviamente ad aiutarlo con quegli esercizi di stretching.


   
 
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