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Autore: FannyHarris    09/03/2012    3 recensioni
La dura pietra subì una profonda incrinatura ... non sarebbe più tornata ad essere come prima.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Trunks, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Vivere è morire. (To live is to die.)

Un lampo accecante … il sollievo per la definitiva disfatta di Cell venne sostituto da istanti di puro terrore.  Il mostro, partorito dal disegno malvagio una mente umana , era ritornato, più furente che mai.

Aveva, sì, rigurgitato la bella C-18, ma, ahimè, era sopravvissuto, conservando il corpo perfetto, alla sua stessa autodistruzione, coinvolgendo invece il magnanimo Goku, che purtroppo aveva perito.  Ancora una volta l’eroe era morto, pensando al bene degli altri piuttosto che al suo, come era solito fare. 

Nel cuore di tutti i presenti si insinuò un forte senso di angoscia e smarrimento.

 Gli occhi si volgevano a destra e a sinistra, in attesa di un segno della furia che di lì a poco si sarebbe scatenata. Cell era orgoglioso e sicuro di sé, aveva le cellule di sayan come Vegeta e Goku, e di certo non avrebbe mai accettato una pesante e ridicola sconfitta come quella.  L’androide era ambizioso e non avrebbe permesso a nessuno di aggiudicarsi il titolo di più forte del mondo; apparteneva solo a lui.

Fu troppo veloce, un istante. Fra la polvere che si era innalzata sbucò dal nulla un raggio … ogni secondo poteva essere l’ultimo per ciascuno.  Chiusero gli occhi, in attesa di scoprire cosa il destino avesse riservato loro. Era inutile opporsi.

La polvere, dopo alcuni minuti, era tornata a posarsi per terra, mostrando una scena raggelante. Cell era in piedi, con una mano sollevata e ancora fumante a causa del raggio energetico appena sfoderato.

Ogni secondo era morire.

Coloro che poterono aprire gli occhi, salvati momentaneamente dalla furia omicida del viscido, si voltarono e guardarono sgomenti il corpo esanime che giaceva dietro di loro, trapassato dal potente raggio.

Non Piccolo, non Vegeta, non Crilin … no, colui che era appena caduto a terra ed esalava a stento gli ultimi respiri era il giovane ragazzo venuto dal futuro, che in quell’epoca non c’entrava nulla, ma, dotato di animo nobile, aveva preferito rischiare e aiutare i suoi compagni. Trunks sarebbe potuto tornare alla sua epoca e distruggere i due cyborg, visto che era diventato nettamente superiore, ma aveva fatto la scelta di restare e combattere.

Il degno figlio del principe di una razza di forti combattenti. Il figlio dell’orgoglioso principe dei sayan era appena morto.

Vegeta era immobilizzato; aveva paura. Decise di voltarsi e ciò che vide lo fece trasalire.

La rabbia prese il sopravvento sul resto. Non era un buon padre, e questo ben lo sapeva; Trunks aveva provato in tutti i modi a creare un dialogo nella stanza dello Spirito e del Tempo, fallendo miseramente.  Ma qualcosa oltrepassò l’indistruttibile barriera dell’orgoglio. Tutti i momenti in cui aveva rivolto brutte parole e persino attaccato con potenti colpi il figlio, pur di far portare a termine la trasformazione di Cell, lo colpirono nel profondo, veloci come lampi.  Le sabbie del tempo erano finite, era troppo tardi per fare il padre a quel giovane che era cresciuto da solo, venuto lì, forse anche per stare con lui e conoscerlo.

Una bufera. Tanti pensieri e rimpianti … sentimenti umani.  Il Principe non vide più nulla davanti a sé, solo rabbia, nei confronti di Cell e nei suoi. Da una parte sentiva l’orgoglio frenarlo dal suo intento, ma il dolore e l’ira erano sul piatto più pesante della bilancia del suo cuore.

Il ragazzo dai capelli lilla tossì, sputò sangue e dopodiché vide solo le tenebre della notte impossessarsi della sua mente e delle sue membra.  La morte, fulminea, come era venuta se ne andò, lasciando i presenti terrorizzati. 

Ogni minuto poteva essere l’ultimo.

A Vegeta non interessava più. Non aveva più senso combattere per farsi valere e mostrare la sua forza … a causa del suo orgoglio aveva perso un figlio.  Non c’era più tempo per interrogarsi e ragionare, era tempo di vendetta.

Il Principe partì all’attacco, disperato e senza speranza, con il cuore che ardeva di ira e desideroso di vendetta. La fiamma bruciava vigorosa e lo lacerava immensamente nel profondo del suo animo.

Nessuno poteva toccare ciò che era suo.

 La dura pietra subì una profonda incrinatura … non sarebbe più tornata ad essere come prima. 

Che ne pensate? Vi piace? Ditemi se ci sono errori perché l’ho riletta più volte ma non sono sicura J

Baci Fanny.

 

   
 
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