Il suo respiro era affannoso.
Si agitò nel sonno, rigirandosi tra le coperte ruvide e rosse, gli occhi semichiusi, il viso
pallido appena illuminato dai raggi della luna piena, che entravano a fatica da una
stretta finestra sulla parete.
Tremò.
Sangue, sangue, c'era sangue dappertutto, lo sentiva caldo, bollente, bagnarle la
pelle, riempiva tutto con il suo odore acre, e lei non poteva evitarlo, era lì, ovunque...
Trattenne il respiro; si dibatté ancora, la fronte madida di sudore. Le dita sottili e
bianche si strinsero invano, afferrando le lenzuola.
La paura, il terrore, le entravano nelle viscere, scuotendola tutta. I brividi, i tremiti. E
poi, la fuga. Via da quel luogo maledetto, lontano dal corpo, fuggendo dal cadavere.
Si svegliò urlando.
La stanza era stretta, immersa quasi totalmente nell'oscurità, e questo la fece sentire
ancora più in trappola.
Rabbrividì.
Una lacrima le scivolò lungo una guancia pallida, per poi precipitare nel vuoto,
cadendo sul pavimento freddo.
Adam...