<< Perché uno dice: “prendo l’autostrada che faccio
prima”?
Un cazzo. Fai la coda, la strada fa schifo e ad ogni chilometro c’è un lavoro
in corso. “Stiamo lavorando per voi”. Se vieni ad appendermi le tende a casa
stai lavorando per me, altrimenti mi sei solo in mezzo alle balle, tu e i tuoi
cartelli stradali del cazzo. >>
Ecco. Inghilterra era ancora ubriaco.
<< Fanno sempre e solo le solite
due cose: o costruiscono la terza corsia, o mettono una toppa di asfalto su un
buco. La terza corsia è il cartello più gettonato. >>
Sospirai. Gli misi una mano sulla spalla e provai a cambiare discorso:
<< Su, su.. Alla fine che ti importa di quei cartelli inutili, l’importante
è tornare a casa! >>
Oh, ma come sono bravo. Eccezionale. Mi meriterei un applauso. Infatti, sono
riuscito a mandare ancora di più il sangue alla testa a questo.. ubriacone.
<< C-CARTELLI INUTILI?! E’ da quando ho tre anni che mi passano davanti
al finestrino questi annunci: “Stiamo ultimando la terza corsia”. Un giorno, prima
o poi, l’uomo del futuro sentirà a reti unificate questa affermazione: “Abbiamo
trovato la cura definitiva per il cancro!”. Ma credo che nessuno leggerà mai un
cartello che dice: “Abbiamo finito tutte le fottute terze corsie!” >>
<< A-Arthur! >>
L’ho mandato ufficialmente in trip.
Prego tutti gli astri che mi venga data un’altra possibilità di calmarlo!
<< La toppa di asfalto consiste invece nel chiudere una corsia quindici
chilometri prima del buco, riempire questi quindici chilometri di macchine,
ruspe, camion, betoniere, personale, tizi con palette rosse e verdi e coprire
il buco con alcune manciate di asfalto. Finito il lavoro, si sbaracca tutto e
si va via. Passano cinquanta macchine sull’asfalto fresco della buca e se lo
appiccicano sotto le ruote, finché dopo sei o sette giorni ritorna la buca e tutto
ricomincia. >>
Forse se lo lascio parlare da solo, prima o poi si stufa e si addormenta di
colpo..
<< Poi ci sono questi cartelli assurdi. “Guidare ubriaco può ucciderti,
fai guidare un tuo amico”! Non so se a voi della Società Autostrade vi è mai
successo di essere al volante ubriachi fradici e avere nella macchina degli
amici sobri che giocano a ripassare le domande del Trivial Pursuit. >>
Oh, Dio.
<< Per salire sulla macchina guidata da uno che non si regge in piedi
devi essere più ubriaco di lui. Anche se in effetti, ora che ci penso, una
volta è capitato in Francia che eravamo io, i fratelli Vargas, Kiku e Ludwig.
In car sharing. Loro erano stati al Festival De L’Altruisme, per volere di
Feliciano, io alla degustazione di tutti i vini della regione francese. Mentre
Romano stava vomitando e contemporaneamente urlando nel cellulare “Antonio!
Riportaci a casa o ti spacco quel tuo fottutissimo culo spagnolo!”, gli altri tre
compagni di viaggio proponevano all’unisono: “Guida tu per favore, noi siamo
troppo sobri per fare tutta quella strada. Di notte poi” >>
Oh, Dio, Dio.
<< ”La stanchezza può ucciderti, fai una sosta”. Ti fermi in un’area di
sosta e dopo cinque minuti che hai chiuso gli occhi te li fanno riaprire una
luce bianca sparata in faccia, una luce blu intermittente che si riflette nella
notte e le forze dell’ordine che vogliono sapere chi sei, cosa fai, se stai
bene, se ti sei drogato, se per favore gli dai patente e libretto e fai dar
loro un’occhiata nel baule. La cosa del baule è meravigliosa. >>
OH DIO.
<< Probabilmente la statistica ha stabilito che quelli che trasportano
armi, droga o un cadavere nel baule tendono a farsi una dormita nelle aree di
sosta. “Dio, sto guidando con un cadavere nel baule porco cazzo, non vedo l’ora
di essermene sbarazzato. Ehi, un’area di sosta, vado a farmi una dormita!” >>
OH. BUONISSIMO. DIO.
<< Vai all’autogrill e sono tutti lì. Tu puoi aver guidato nel deserto,
ma l’autogrill è pieno. A parte che bastano comunque sei persone per occupare
tutto il bancone, a prescindere dalla sua dimensione. Sono lunghi un chilometro
e iniziano con la cassa e arrivano all’espositore dei CD passando per quelle
zuccheriere grosse come acquasantiere e cinque o sei portatovaglioli e l’espositore
di brioches secche, che non so a che ora devi andare per vederle fragranti, e
resta lo spazio per due persone, che bevi il caffè con il gomito di qualcuno
piantato nel costato per tutta la durata dell’operazione! >>
Singhiozzò mettendosi la mano chiusa in un pugno davanti alla bocca; si girò
lentamente verso di me, le folte sopracciglia aggrottate e gli occhi lucidi,
indicandomi come fa con un cane colpevole di aver scavato una buca nell’aiuola:
<< Se ti devi pulire la bocca non prendere quei tovaglioli da bar che
sono l’invenzione più stronza dopo i tappi per le lattine, che tutti quando li
vedono la prima volta dicono: “Geniale cazzo, tappi di plastica per lattine,
così non mi si sgasa la Coca Cola
quando la metto in frigo” >>.
Adesso perché doveva mettere la mia amata Coca
Cola in mezzo?!
<< Li compri e li usi due volte nella vita perché in una lattina ci sono
33 cazzo di centilitri e o la finisci o ne avanzi un paio e li rovesci
direttamente nel lavandino… >>
Tralasciamo il fatto che quei tappi li ho inventati io e che sono semplicemente geniali..
<< ..Ma questi tovaglioli da bar non sfigurano nella bacheca delle
stronzate ipergalattiche. Piccoli e fatti di una carta oleosa che te li passi
sulle mani e ce le hai più lerce di prima. Se devi fare la miccia per una Molotov
probabilmente vanno bene, ma se devi toglierti le briciole dalla bocca è meglio
se lasci perdere..! >>
E dopo aver detto ciò, abbassa il finestrino dell’auto, si sporge con la testa
fuori e vomita l’anima.
Con essa, spero se ne sia andato anche il suo dannatissimo “british humor”.