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Autore: Cheonefer86    11/03/2012    2 recensioni
Un camino acceso, un indumento abbandonato sul bracciolo della poltrona, il candelabro a rischiarare l’angolo del piccolo tavolo dove è appoggiato un libro aperto...
"Ma non lo sei più, non sei uno studente, sei passato al di là e hai lei. Lei che come te allora, si sta affacciando ai piaceri della vita. E tu sei il suo mentore in questo."
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Questo complicato e pazzo amore'
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3- Un camino acceso, un indumento abbandonato sul bracciolo della poltrona, il candelabro a rischiarare l’angolo del piccolo tavolo dove è appoggiato un libro aperto

Questa storia partecipava al gioco “Le parole del Cuore” dell’LS Forum e rispondeva alla seguente domanda:

 

3- Un camino acceso, un indumento abbandonato sul bracciolo della poltrona, il candelabro a rischiarare l’angolo del piccolo tavolo dove è appoggiato un libro aperto...

 

 

 

Ossessione

 

 

Si avvicina lentamente alla poltrona dove sei seduto, il corpo ancora nudo trema scosso da brividi di freddo, il camino acceso riscalda appena la stanza.

Solo divertimento e nessun coinvolgimento, questo vi eravate promessi quel giorno in quella stanza. Avevate iniziato una relazione che non sarebbe mai dovuta nascere, per nessun motivo, invece ti eri avvicinato, la volevi, lei ti voleva e tutto era cominciato.

“Sarà solo sesso” le avevi detto la prima volta, lei aveva risposto “Lo so”, guardandoti appena.

Adesso stai lì, seduto sulla tua poltrona preferita, la guardi rivestirsi.

- E’ meglio che tu vada ora. – le intimi.

- Lo so – ti risponde come quel giorno in un soffio quasi rassegnato, ma in quell’istante ti guarda negli occhi, e tu puoi scorgere mille emozioni attraverso le sue iridi.

- La mia camicia è sotto il tuo braccio, se gentilmente me la passi, mi vesto e me ne vado – ti risponde con noncuranza, mentre s’infila i pantaloni appena raccolti da terra.

Ti guarda quasi con indifferenza seduto su quella poltrona, alzi appena gli occhi verso di lei, osservandola per qualche istante, poi le passi l’indumento.

Non riesci a capire cos’è. Amore? Odio? Lussuria? Dolore? Gelosia?

La gelosia è la tua, vero?

Impazzisci al solo pensiero che qualcun altro possa toccarla. È solamente tua, l’hai iniziata all’amore e al sesso e tremi all’idea di non essere più l’unico. Hai il diritto di essere l’unico.

La lussuria è la tua, vero?

Ne sei ossessionato, non riesci a farne a meno, è la tua droga quotidiana, ma devi trattenerti, è uno sforzo enorme per te. Anche adesso che ti è davanti, la desideri, vuoi che sia ancora tua, ancora e ancora.

Il calore proveniente dal camino le carezza la pelle; le invidi, desideri essere quelle fiamme per avvolgerti intorno al suo corpo. Sei appena stato una spira sulla sua pelle, ma non ti basta, non ne sei mai sazio.

Avere una giovane vita tra le tue braccia, ti fa tornare indietro, a quando eri uno studente che si affacciava ai piaceri della vita.

Ma non lo sei più, non sei uno studente, sei passato al di là e hai lei. Lei che come te allora, si sta affacciando ai piaceri della vita. E tu sei il suo mentore in questo.

E la scacci via ogni volta, per questo ti odi, lo fai sperando che lei ti odi come e più di te stesso.

Speri di allontanarla per sempre da te, vero?

Ci stai riuscendo?

“No”.

Immaginavo.

Tu sei pazzo di quella ragazza. Tu sei pazzo a rischiare tutto per quella ragazza. Tu sei un pazzo che si è innamorato.

Per questo la stai mandando via.

Non per l’età. Non per tua moglie. Non per la tua posizione.

Perché la ami.

Il libro che ti hanno regalato giace aperto sul tavolino, chissà se lo stai leggendo tu o lei. Sì, lei, perché quella ragazza che ti è davanti è l’altra.

Inizia a leggere il libro nel punto in cui c’è un cartoncino rosso nel mezzo, ti guarda divertita per quelle parole, per quel libro.

- Non la lascerò.

Mentre glielo dici, la guardi negli occhi illuminati dalle fiamme, la guardi sorridere.

- Non l’ho mai preteso. – ti risponde atona, come se non gli importasse, - Lascia me. – aggiunge in un soffio mentre il fuoco scoppietta sempre più forte.

- Non posso. – ti limiti a dire.

- Non puoi o non vuoi?

- Entrambe le cose.

Egoismo. Possessione. Gelosia. Soltanto tua.

- Perché non mi lasci tu? Perché non esci da questa casa e dalla mia vita?

Non sai perché le hai detto quelle parole, ti limiti a guardarla mentre si avvicina a te.

La bottiglia di vino è ancora sul tavolino dov’era il libro che adesso è tra le sue mani, prendi il bicchiere ormai vuoto, lo riempi e ne bevi il contenuto in un unico sorso. Una goccia di liquido ambrato ti rimane sulla bocca e lei si avvicina, ti osserva, il libro ormai chiuso, ancora in mano.

Non vuoi che vada via, non vuoi vedere la porta chiudersi alle sue spalle, vorresti svegliarti con lei tra le braccia.

Impossibile, lo sai.

Dovreste andare lontano, qualche giorno, ma poi? A cosa servirebbe?

Senti il suo respiro sulla tua pelle, la sua lingua umida raccoglie quella goccia.

Senti le sue labbra calde e morbide sulle tue in un bacio amaro e alcolico.

- Se solo ci riuscissi. – sussurra appena.

Si allontana dal tuo viso, si allontana da te, velocemente, senza darti il tempo di replicare se ne va, lasciandoti solo con i tuoi pensieri, con il vino in una mano e il libro nell’altra, con le fiamme del camino che si fanno sempre più flebili.

L’hai vista.

Hai visto una lacrima scenderle lungo il viso.

Apri il libro e continui a leggerlo, parole che descrivono bene la tua situazione, leggi aspettando domani, aspettando di vederla di nuovo.

   
 
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