Storie originali > Avventura
Segui la storia  |      
Autore: Fenna the Thaumaturge    11/03/2012    3 recensioni
Non è un mondo determinato questo.
Ti ricordi l’ultima volta che ti sei fermato?
Che ti sei guardato intorno senza pensare che tanto il paesaggio sarebbe cambiato di nuovo, poco dopo?
Non ti stanchi mai di scappare?
O hai troppa paura di fermarti?
Troverai mai qualcosa per cui smettere di scappare,
Sora?
--------(Corretto e ripostato)--------
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Prologue

 
  Where The Sky Is
   
Non è un mondo determinato questo.
Ti ricordi l’ultima volta che ti sei fermato?
Che ti sei guardato intorno senza pensare che tanto il paesaggio sarebbe cambiato di nuovo, poco dopo?
Non ti stanchi mai di scappare?
O hai troppa paura di fermarti?
Troverai mai qualcosa per cui smettere di scappare,
Sora?
 
 
 
Yune corre a più non posso. Non ha alcuna intenzione di fermarsi, come sembra non ne abbiano nemmeno quelli che lo stanno inseguendo, due cani e il loro padrone.
Corre per il vialetto contornato di alberi, illuminato solo da qualche lampione.
I suoi occhi verde smeraldo scrutano ogni angolo, alla ricerca di qualcosa che possa rallentare la corsa ai suoi inseguitori, ma nulla sembra fermarli.

Ad un certo punto gli viene un lampo di genio, e si blocca.
Con un sorriso malizioso estrae due fruste dalle fondine che ha sui fianchi.
Subito il padrone dei cani, si ferma tenendoli al guinzaglio, capendo che le armi che l’altro impugna, non sono dalle semplici fruste, ma al posto del manico hanno dei taser, che le fanno diventare elettriche.
-Ci vediamo!-
Detto questo snoda le fruste, facendo partire l’elettricità, quindi le tira verso un grosso ramo di un albero lì vicino, e facendocele annodare, si dà una spinta e si lancia verso il ramo, atterrando senza problemi.
Spegne l’elettricità e dopo aver tolto le fruste dal ramo, si congeda dal suo inseguitore con un saluto militare un po’ sgangherato, e salta in un balconcino poco più in là, scomparendo alla vista di colui che poco prima, pensava di averlo in pugno.
-Aaah, finalmente mi sono liberato di quel tipo!-
Si osserva un po’ intorno. Ci sono diverse casette con le luci accese, nonostante ci sia una grossa probabilità che siano vuote. Il resto del paesaggio è uniforme, ci sono solo case, vialetti ed alberi.
Ad un certo punto viene riscosso dai suoi pensieri da delle voci:
-Tenetelo, tenetelo! Maledizione! Tu laggiù! Cosa aspetti a legarlo? Non dobbiamo lasciarcelo sfuggire di nuovo! E voialtri! Legategli bene le mani, in modo che non le possa usare!-.
Incuriosito il ragazzo cambia posizione in modo di riuscire a scorgere qualcosa, in mezzo a quell’ammasso di alberi ed edifici.
Si sposta qualche ciocca di capelli color castano chiaro dal viso. Nonostante li abbia lunghi solo fino a qualche centimetro più in giù delle orecchie sono molto sbarazzini e molti ciuffi intorno alla testa tendono a curvarsi verso l’esterno.
Riesce a distinguere 4 persone, 3 di questi sono vestiti come l’uomo che lo stava inseguendo prima.
“Probabilmente sono altri Soldati del Regno” pensò.
L’altro sembra un ragazzo, circa della sua età, con i polsi incatenati e le mani legate, che non smetteva di dimenarsi, cercando un modo di liberarsi.
“Si mette male, meglio filare di qui”.
Sta quasi per andarsene, quando sente un urlo, e qualcosa lo ferma, come una specie d’istinto.
Non è stato il grido. Di quelli ne ha sentiti tanti, e anche ben peggiori e più forti di quello. Ma in quel momento il suo cuore gli ha come impedito di continuare a camminare.
Quando si volta vede che l’urlo è stato lanciato da una delle guardie, che è stato morso sul braccio dal ragazzo, il quale ha sua volta si è beccato un pugno in pieno viso, perdendo l’equilibrio e cadendo all’indietro.
Nonostante questo si rialza.
Il suo sguardo sembra quasi infuocato, ed in più sta mostrando i denti come fanno gli animali in gabbia; Sembra che non abbia nessuna intenzione di arrendersi.
Non può lasciarlo in balia di quei tipi.

-Aaaaah, maledizione!-
Detto questo inizia a correre verso dove ha sentito le voci, cercando di fare meno rumore possibile, e a non farsi vedere.
Quando è abbastanza vicino riesce a distinguere l’aspetto del ragazzo.
Ha i capelli neri con numerose ciocche azzurre, e due trecce ai lati del viso. Gli arrivano circa a metà schiena.
È vestito con una specie di gilet leggero, senza maniche, bianco, e sotto una maglia nera che gli lascia scoperta la spalla destra. Le maniche arrivano fino ai gomiti.
Si possono vedere chiaramente dei graffi lungo le braccia, molto probabilmente fatti dagli stessi che adesso cercano come dei disperati di tenerlo fermo.
Invece alle mani ha delle fasciature che però, gli lasciano libere le dita.
Sotto indossa dei semplici jeans, piuttosto malconci, sopra a degli stivali neri.
Dopo aver guardato il ragazzo si osserva un attimo.
Lui è vestito con una semplice felpa viola scuro, con sotto una maglietta bianca con la scritta “Flight or Fall”, i jeans e le sneakers.
In effetti i vestiti dell’altro ragazzo sembrano più pregiati (nonostante come siano ridotti, strappati e abbiano qualche piccola macchia di sangue) di quelli che si trovano nei rarissimi mercatini dove le città non sono proprio disabitate.
Però quello che lo colpisce di più del ragazzo, sono gli occhi, di un bellissimo color acquamarina. Hanno quasi il colore che prende il cielo quando sorge il sole, tutte diverse sfumature.
Per un momento Yune li fissa, poi distoglie lo sguardo e si mette a pensare a come riuscire a liberarlo.
Ma se c’è proprio qualcosa che non ha il tempo di fare è mettersi a pensare, infatti i Soldati stanno iniziando a tirare il ragazzo per le corde che gli hanno legato hai polsi; E nonostante gli sforzi di questo per non muoversi, non può riuscire a rimanere fermo per sempre.
E come se non bastasse uno dei Soldati continua a tirargli calci sulla schiena per spingerlo in avanti.
“Se continuano così lo ammazzeranno, è ora di entrare in scena!”

Detto questo il ragazzo saltò davanti ai Soldati in testa alla fila.
-Ma cosa?-
Il Soldato ebbe a malapena il tempo di reagire che dovette schivare una frustata che mirava in pieno alla sua faccia.
Purtroppo per lui non fu abbastanza rapido, e la frustata, con tanto di scossa elettrica lo colpì in pieno.
Prima che gli altri Soldati potessero reagire, Yune era di nuovo scomparso.
Si era nascosto fra gli alberi.
Ad un certo punto le due fruste ricomparvero e si attorcigliarono attorno alle caviglie di uno dei Soldati che cadde violentemente a terra, e venne trascinato nei cespugli.
Quando le fruste comparvero un’altra volta, uno dei soldati fu più furbo e le fece arrotolare sulla spada che usava come arma e strattonò, in modo da farlo uscire allo scoperto.
-Whaaa!!- Yune venne sbalzato fuori dai cespugli, e il Sodato non esitò un secondo a prendere la mira per colpirò con la spada.
Ma proprio nel momento un cui la stava facendo calare pericolosamente sopra la testa di Yune, il colpo venne fermato dall’altro ragazzo, che prontamente mettendo le mani avanti, aveva, sia parato il colpo dell’altro, sia tagliato le corde che gli tenevano legate le mani.
Yune spalancò gli occhi e tirò un sospiro di sollievo.
Per un momento aveva veramente pensato che fosse finita per lui.
“Per così poco” pensò.
Intanto il Soldato si era allontanato di qualche metro, con una smorfia di rabbia e paura.
Yune si alzò e si rimise in posizione di combattimento, ma quello che vide lo bloccò.
Sulle mani dell’altro ragazzo si stava formando una specie di fuoco azzurrino.
-Ma che cosa?...-
Il ragazzo si girò e sorrise.
Un sorriso che rimase per sempre nel cuore di Yune.
-Non preoccuparti, va tutto bene.-, prima che potesse dire niente, il ragazzo lo prese e gli coprì gli occhi con una mano.
Tutto quello che Yune percepì dopo fu solo il rumore di un’esplosione e un leggero bagliore azzurrino.

Quando il ragazzo gli tolse la mano dagli occhi, Yune fece qualche passo in avanti per potersi girare e guardarlo in faccia.
Le fiammelle azzurre stavano scomparendo dalla mano dell’altro.
-Ehi grazie per avermi salvato!-
Yune per qualche secondo non reagì, poi prese aria.
Quando il ragazzo gli aveva tappato gli occhi aveva smesso di respirare.
-Uh, di niente.- disse con un tono poco convinto.
Stava per girarsi e andarsene quando l’altro lo trattenne per un braccio.
-Ehi aspetta, non mi dici nemmeno come ti chiami?-
-Yune.-
-Io mi chiamo Sora! Sai, come cielo in giapponese.-
“Comè che è così amichevole?, mi ha appena conosciuto” pensò Yune, poi fece un sorrisetto e disse:
-Ubique medius caelus est.-
Sora alzò un sopracciglio.
-Che cosa significa?-
-Dovunque c'è in mezzo il cielo.-

 
 
Continua…
 
 
Between Sky And Dreams©
Lerine / Carlotta Piatti
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: Fenna the Thaumaturge