Quando le urla s’infrangono contro il cemento

Tsuna le nota tutte quelle frasi elusive, quelle parole non dette, quei sorrisini celati e l’imbarazzo di fronte ad alcuni discorsi. Può essere ingenuo, ma non è mai stato uno stupido. Inizialmente aveva trovato curioso il loro rapporto, costruito da insulti e momenti più indifferenti, e si era sempre chiesto perché i suoi due amici venissero immancabilmente a prenderlo insieme. Capì poi come, in certe giornate di primavera, l’astio potesse tramutarsi in amore e volare lontano dalla bruttura del mondo.

Il loro è un amore tanto profondo quanto fragile e fiero, e Tsuna ha deciso di preservane il segreto per non danneggiarlo.  Rispetta la scelta celata da orgoglio e superbia, e vive recitando un’assurda commedia.

Ci sono però dei giorni più liberi e franchi, quando i rossori si fanno evidenti e le parole non dette rimbombano forti nell'aria, nei quali fingere diviene quasi impossibile. I pensieri trapassano quella blanda difesa, pronti ad accedere a territori proibiti, e si fanno largo tra varie barriere. È in quei giorni così schietti e sinceri, quando il peso della finzione diviene eccessivo, che vorrebbe gridare di non preoccuparsi, perché in fondo sa tutto. Ma le urla s'infrangono contro il cemento. Non potrebbe mai intaccare quell'equilibrio tanto fragile.

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Questa mi è uscita dopo aver letto il 353° capitolo, mentre facevo un saggio breve alquanto palloso.

Non ho nulla da dire a riguardo, o meglio, l'ho già scritto sopra, ma vi volevo solo avvertire, se mai vi possa interessare, che ho in mente una long 8059. Non assicuro nulla per motivi di tempo e d'ispirazione, ed avverto che, ammesso e non concesso che io la cominci, ci metterò moltissimo a terminarla. Questo è quanto. 

Un grande bacio, Kiyomi.