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Autore: xofrancy    12/03/2012    3 recensioni
Gli avvenimenti narrati in questo racconto sono frutto della mia fervida fantasia, pertanto prendono le doverose distanze dalla narrativa telefilmistica a cui è ispirato, pur mantenendo invariati i lineamenti caratteriali dei personaggi coinvolti. La battaglia finale per la distruzione di Klaus ha finalmente raggiunto il tuo triste epilogo. Durante lo scontro, l'ibrido Tyler ha coraggiosamente sacrificato la sua vita nell'eroico tentativo di proteggere la donna che amava. Elena ha temporaneamente abbandonato Mystic Fall's per seguire il suo cuore alla disperata ricerca di Damon. Stefan dovrà far fronte da solo ai demoni del passato per recuperare la sua umanità, ritrovandosi inspiegabilmente attratto dalla persona che lo aiuterà ad uscire dal baratro oscuro.
Genere: Dark, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Stefan Salvatore
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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the light in my dark period.

Love is a friendship set on f i r e - Jeremy Taylor
 

Immobile nella solitudine della sua stanza, Stefan lottava con l'enorme desiderio di sfamare gli istinti primordiali e dare
libero sfogo alle frustrazioni recentemente accumulate. Disteso sul letto, riusciva a mantenere il controllo sui muscoli tesi
pronti a scattare in qualsiasi istante per soddisfare la voglia a lungo repressa. Lo sguardo vuoto e totalmente inespressivo,
contemplava l'oscurità che aleggiava nella stanza e che assumeva le sembianze di volti e avvenimenti noti. Un dolore
atroce esplose nel suo petto, quando il viso terrorizzato di Elena prese lentamente forma dinanzi a lui.
Il ricordo degli attimi in cui aveva deliberatamente attentato alla vita della donna che amava, straziavano
la sua anima e dilaniavano il suo cuore. Una lacrima solitaria si fece strada fra le folte ciglia nere e continuò
la lenta avanzata lungo la guancia fino a raggiungere le labbra serrate ed essere fagocitata istantaneamente...
Stava nuovamente provando qualcosa, ma il dolore era il sentimento c
he prevaleva in quella spirale di emozioni.
Ed era troppo da sopportare...Quando un tenue raggio di sole filtrò dalla finestra, il buio comiciò a dissolversi
trascinando con sé le immagini atroci 
del viso di Elena in lacrime sul ponte Wickery. Voltando lentamente il capo,
si ritrovò accecato
dall'improvvisa esposizione alla luce solare. I suoi occhi avevano vagato per troppo tempo nell'oscurità...
e adesso era finalmente giunta l'alba. Poteva crogiolarsi nelle tenebre e 
tormentarsi costantemente oppure reagire
e affrontare i demoni del passato per iniziare 
un nuovo cammino. Inspirò profondamente prima di alzarsi dal letto per darsi
una ripulita 
e rovistare nel guardaroba. Infilò la prima felpa disponibile e uscì di casa senza una reale meta.
 

________
 

Durante la lezione di trigonometria, Caroline era assorta nei suoi pensieri, intrattenuta dall'impercettibile danza delle foglie morte al di fuori della finestra. Nella sua mente si susseguivano gli ultimi istanti vissuti con Tyler...La sconcertante espressione sul suo volto quando venne trafitto dal pugnale per salvarle la vita, e la dichiarazione d'amore finale prima di esalare l'ultimo respiro. I suoi occhi s'inumidorono involontariamente, ma grazie alla prestante forza di volontà riuscì ad evitare di esplodere in lacrime in pubblico e nel momento meno opportuno. Voltando di poco il capo, il suo sguardo venne intralciato da un ostacolo inaspettato.

"Signorina Forbes, a quanto pare quest'anno ha deciso di non conseguire il diploma insieme ai suoi compagni di corso visto che ritiene molto più interessante il paesaggio folcloristico alle mie lezioni."

Il professor Bolton era in piedi dinanzi al suo banco, con le braccia conserte e un sorriso particolarmente accentuato sul volto. A 
Caroline parve anche di notare un sadico piacere nell'intercettarla distratta, quasi come se traesse beneficio nell'umiliare giornalmente gli alunni per le scarsi capacità intellettive o per semplici banalità.

"No, mi scusi professor Bolton, ho seguito tutta la spiegazione, mi ero distratta un'attimo per..."

Venne prontamente interrotta dalla voce possente del docente.

"Benissimo, se hai seguito la lezione allora non avrai problemi a riassumere il teorema esposto alla lavagna."

Caroline diede per la prima volta un'occhiata alla lavagna, rimando costernata dalla lunga e indecifrabile equazione trascritta.

"Avanti, sù...illumini le nostre decelebrati menti con la sua intelligenza."

Bolton raggiunse la cattedra sfogliando il registro di classe, in attesa di sentir esporre l'argomento alla candidata. Il silenzio assoluto cominciò ad aleggiare nell'aula, scandito solo dal lieve ticchetio delle lancette dell'orologio.

"32 assenze, 60 ore di trigonometria perse, e un bel 
‎4 nell'ultima verifica trimestrale. Devo ammettere che lei, Signorina Forbes, e l'alunna che concorre maggiormente alla bocciatura, dopo il nostro caro "caso patologico" che neanche oggi si è degnato di onorarci con la sua presenza..."

Come evocato dal nulla, "caso patologico" aprì la porta ed entrò silenziosamente in aula. Caroline rimase sorpresa di vederlo riprendere a frequentare i luoghi dei comuni mortali, nonostante la sua espressione non lasciasse presagire nulla di buono.

"Scusate il ritardo."

Pronunciò pacatamente, prima di raggiungere il suo banco. Nel tragitto i loro sguardi s'incrociarono e lui si lasciò sfuggire un sorriso forzato accompagnato da un cenno di testa per salutarla. Caroline aggrottò le sorpracciglia perplessa e lo seguì con lo sguardo fino al raggiungimento della sua postazione.

"Toh, dev'essere un replicante. Non posso credere che il signor Salvatore abbia deciso, dopo oltre due mesi di assenza ingiustificata, di riprendere a frequentare le mie lezioni! A c
osa devo quest'onore?"

Bolton richiuse il registro e attese con trepidanza una qualsiasi risposta che l'avrebbe definitivamente inchiodato. Ma Stefan non proferiva parola. Si limitava a fissarlo negli occhi con un sorriso spavaldo stampato sul volto. L'insegnante decise di rincarare la dose per indurlo a commettere il primo passo falso:

"Lei lo sà, che è automaticamente espulso dal mio corso vero? Quindi la prego di abbandonare l'aula immediatamente."

Stefan continuava a sorridere non mostrando il minimo cenno di cedimento. Poi alzò le spalle e inarcò le sopracciglia a cuneo prima di esclamare:

"Non ci penso neanche per sogno!"

Il sorriso beffardo di Bolton si spense rapidamente lasciando posto ad un'espressione infuriata e autoritaria.

"Si alzi immediatamente da quella sedia oppure sarò costretto ad adottare dei seri provvedimenti disciplinari."

Stefan eseguì l'ordine ma si avvicinò al professore con aria minacciosa e decisamente contrariata.

"Cosa vuole farmi, s
entiamo...scrivermi una nota sul registro? Procurarmi un'espulsione permanente dall'istituto? Lei è solo un grosso pallone gonfiato, e sà cosa le dico? A me i palloni gonfiati non piacciono proprio per nulla..."

L'impertinenza e la tonalità di voce assunta per esprimere il concetto, scatenarono la furia incontrollata di Bolton..

"Come osi provare a minacciarmi! Io ti rovino! Non solo ti faccio espellere da questa scuola, ma farò in modo che più nessun istituto nelle vicinanze accetti la tua domanda d'iscrizione. Ti renderò la vita un'inferno!"

L'ampio sorriso di Stefan si tramutò ben presto in una risata sguaiata fra la costernazione generale dei presenti. Caroline decise di intervenire prima che la situazione degenerasse in maniera irreversibile.

"Professore la prego, cerchi di perdonare la sua impudenza, Stefan non voleva di certo mancarle di rispetto, non è vero?"

chiese rivolgendo lo sguardo al vampiro.

"Lei non s'intrometta o giuro che che la sua insubordinazione le costerà la 
bocciatura, Signorina Forbes."

Stefan smise improvvisamente di ridere e, tornando serio, avvicinò il viso a quello dell'insegnante.

"Che cos'ha detto?" sussurò.

"Stefan!"

Caroline cercò di richiamare la sua attenzione.

"Che cosa le ha detto?" sussurrò nuovamente irritato.

"Ho detto che una persona dotata di un cervello con poca materia grigia, deve soltando ringraziarmi se continua a frequentare i miei corsi."

Stefan scattò in avanti spingendolo contro la parete e sollevandolo da terra tenendolo per la gola.

"STEFAN NO!"

[To be continued]


 

  
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