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Autore: F l a n    12/03/2012    11 recensioni
"Kurt Hummel odiava Sebastian Smythe.
Era odioso, borioso e così pieno di sé da fargli venire la nausea: non aveva mai conosciuto nessuno con un ego così tremendamente forte, forse neppure la sua quasi-migliore-amica-Rachel Berry."
[Kurt Hummel/Sebastian Smythe scritta per il contest "crack pairing" di Addy J Lupin]
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kurt Hummel, Sebastian Smythe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Questa fanfic partecipa al contest "Crack Contest" di Addy J Lupin che potete trovare qua: *QUI*



I Hate Everything About You


 

Kurt Hummel odiava Sebastian Smythe.
Era odioso, borioso e così pieno di sé da fargli venire la nausea: non aveva mai conosciuto nessuno con un ego così tremendamente forte, forse neppure la sua quasi-migliore-amica-Rachel Berry.
Ah, odiava anche il suo dannato ghignetto, le sue mossettine e le sue provocazioni.
E come per ogni persona che odi, puntualmente, la ritrovi nel posto in cui preferisci andare per rilassarti un po’: il Lima Bean.
 
Da sempre il Lima Bean era stata la sua caffetteria preferita, simbolo di molti incontri importanti della sua vita; passava là ogni mattina prima dell’orario scolastico a condividere un cappuccino con Rachel e Mercedes da ancor prima che arrivasse Blaine.
Eppure, Kurt ebbe modo di rendersi conto che il Lima Bean non poteva più essere il suo luogo di assoluto relax, non quando cominciò a capire che Sebastian-maledetto-Smythe non faceva altro che campeggiare lì. Anzi, probabilmente ci abitava.
 
Quel giorno stava cercando di finire di studiare per il compito che avrebbe avuto l’indomani e non volendo rimanere in biblioteca, aveva deciso di fermarsi alla sua caffetteria preferita, aspettando che anche Blaine finisse le sue lezioni.
Aveva ordinato un cappuccino medio e si era seduto ad un tavolo piuttosto appartato, con il blocco appunti sul tavolo e la penna tra le dita. Doveva assolutamente riuscire a concentrarsi e liberarsi da quel peso, così avrebbe potuto passare il resto della giornata con Blaine.

“Ma guarda guarda chi c’è qui,” una voce lo risvegliò dai suoi pensieri. Un’odiosa voce, si rammentò.
“Ti prego, ti scongiuro. Cambia caffetteria. Non hai altri posti in cui andare a tormentare un giovane studente gay?”
“Dov’è Blaine? L’hai lasciato solo soletto a scuola? Gli hai permesso di vivere? O forse vi siete finalmente lasciati?” chiese interessato, mordendosi il labbro inferiore.
“Vai via, Sebastian.”
Sebastian rise, afferrando la sedia ed accomodandosi proprio di fronte a lui, con un gomito sul tavolo e l’espressione interessata.
“Perché cambiare ed andare via quando sto tanto bene qua?” chiese, fregandogli un sorso di cappuccino. Kurt guardò disgustato il bicchiere, lanciandogli un’occhiataccia.
“È amarissimo! Sei proprio una persona priva di dolcezza per bere questa roba,” lo provocò ancora il Warbler, assumendo la sua solita espressione superiore.
Kurt inarcò un sopracciglio, guardandolo perplesso.
“Dovrei leggerlo come un insulto?” chiese, facendo scattare la penna tra le dita, nervoso. Se avesse potuto l’avrebbe usata come arma.
Sebastian sorrise, lasciandosi andare contro lo schienale della sedia e fissandolo con le mani intrecciate, quasi come se stesse meditando, o riflettendo – o pianificando qualcosa di assolutamente malvagio.
“Sai… a volte mi chiedo cosa ci sia dietro quel chilo di fondotinta e quell’aria da bravo ragazzo…” intervenne Sebastian, rigirandosi il bicchiere del cappuccino tra le mani; Kurt glielo sfilò immediatamente, tirandolo a sé. Era pur sempre il suo cappuccino.
“Sarebbe?” chiese, con aria scocciata, “Sebastian ti prego vattene. Domani ho un compito di geometria e tu non mi sei d’aiuto,” lo pregò, con emozioni contrastanti. Da un lato moriva dalla voglia di sapere cosa avesse il Warbler da dire, dall’altra sentiva che poi non sarebbe resistito all’ imminente tentazione di prenderlo a schiaffi.
“Niente di complesso, immagino solo che tu sia tutt’altro che un angioletto. Immagino che darai parecchio filo da torcere al tuo caro Blaine, a letto, e che sia tu quello che insiste sempre per il sesso… o forse sbaglio?”
Kurt si tirò indietro con la sedia, turbato. Sul volto dell’altro ragazzo era apparso un ghigno che si trasformò in una risata. Sventolò una mano, in un gesto rapido.
“Lo so, lo so, ho sempre ragione quando si tratta di questo genere di cose, sai?  Forse non volevo crederlo a causa del tuo modo di vestire sempre così orrendamente vintage, ma tutto sommato potresti essere più interessante di quanto non immaginassi…” osservò, guardandosi intorno e poi rivolgendo un’occhiata a Kurt.
Sapeva d’infastidirlo in quel modo, ma rendeva solo il dialogo ancora più divertente.
“Magari avevo sbagliato a mettere gli occhi su Blaine…” aggiunse con tono soloapparentemente distratto.
Kurt nel frattempo era rimasto pietrificato con uno sguardo indecifrabile impresso sul volto. Era totalmente sconvolto.
Sebastian Smythe ci stava forse provando con lui.
Afferrò il suo bicchiere un'altra volta, precedentemente abbandonato sul tavolo.
“Spero di aver capito male il tuo intento, Sebastian. Con me non attacca ringhiò, difendendosi. Quel tipo non conosceva il senso del limite, avrebbe solo voluto fargli sparire quell’odioso ed insopportabile ghignetto dalla faccia. Magari con un pugno, ma no, lui non era un tipo così violento.
Ma Sebastian rise, senza rispondere.
Si alzò, si aggiustò la divisa e si avvicinò a Kurt, chinandosi su di lui e più precisamente con le labbra vicine al suo orecchio.
“Grazie per la chiacchierata, Kurt. Mi hai reso la giornata più divertente, grazie a te potrò andare a cercare un ragazzo sul quale sfogare le mie fantasie più proibite,” sussurrò, piano piano, guardandolo negli occhi solo quando si allontanò dal tavolo.
 
Il bicchiere scivolò dalle mani di Kurt, facendo riversare il liquido del cappuccino rimanente a terra.
Era rimasto totalmente pietrificato da quella mossa. Sebastian Smythe, lo stesso che aveva tirato una granita a Blaine destinata però a lui, lo stesso che non faceva altro che chiamarlo ‘faccia da checca’ aveva provato a filtrare spaventosamente con lui.
 
Lo vide camminare via dal Lima Bean ed osservò i suoi passi veloci e ben coordinati.
Si sentiva in qualche modo lusingato, e non avrebbe dovuto sentirsi così. Per niente.
E se possibile, adesso lo odiava ancora più del solito.
 


Note finali: Innanzitutto: ho cercato di mantenere i personaggi il più IC possibile anche perché il contest al quale partecipo con questa storia mette dei "paletti" che non permettono di sforare più di tanto. Francamente, sono felice di non aver avuto modo di ribaltare troppo i loro caratteri ed è anche per questo che ho deciso di scrivere questa fanfiction.
La Sebhummel m'intriga molto di più della Seblaine che, al contrario, non riesce proprio a piacermi. Intendiamoci, non vorrei mai vedere altra coppia al di fuori della Klaine nel telefilm, ma questa variante nelle fanfiction non mi disturba particolarmente.
Mi farebbe piacere avere una vostra opinione in quanto ritengo questa fanfiction una sorta di esperimento un po' nuovo per me!
Per chi volesse tenersi in contatto con la sottoscritta, ne approfitto per ripubblicizzare la mia pagina facebook: *QUI*

Alla prossima!
Flan

 
   
 
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