Ciao!! Come forse saprete, oggi
inizia la Klaine week, con tema “Kurt e Blaine da bambini”. Siccome adoro leggere di loro da
piccoli, ho cercato di dare un contributo anch’io (è anche un modo per “festeggiare”,
no? =) ) Spero che sia di vostro
gradimento, e fatemi sapere che ne pensate, se vi va!
Disclaimer
: ovviamente non mi appartengono né Kurt, né Blaine, né
Cooper. Purtroppo.
“KEEP IT FOREVER”
Kurt
impiegava sempre moltissimo tempo per prepararsi: i suoi capelli sembravano non
volere mai essere al loro posto, e a volte non riusciva ad abbinare il giusto
maglione senza passare per una piccola crisi di nervi. Perciò, quando Blaine passava a prenderlo, era abituato, ormai, ad
aspettare seduto in un angolo della sua camera, attento a non fare commenti
pericolosi e rispondendo a qualsiasi domanda del suo fidanzato con uno sguardo
di adorazione (che non doveva sforzarsi di fingere).
Di solito,
in questo modo, erano fuori di casa dopo mezz’ora. Quel giorno, però, Kurt
continuava a cambiarsi, indeciso se l’aria primaverile fosse abbastanza calda
da permettergli un maglione più leggero o meno. Blaine,
leggermente annoiato, prese ad aggirarsi per la stanza, fermandosi di fronte
allo scaffale per distrarsi esaminando i vari libri di Kurt.
Era appunto
preso dalla lettura della trama di un libro che prometteva di svelare “I dieci
segreti del mondo della moda che tutti dovrebbero conoscere”, quando la vide. Per un attimo, rimase
bloccato, il libro a mezz’aria, stordito dalla sorpresa, e incredulo.
Automaticamente, strinse la sua mano intorno alla pietra colorata, piena di
polvere. Sorrise, sentendola molto più piccola in mano di quanto ricordasse.
***
Mentre tutti gli altri bambini
continuavano a gridare eccitati, Kurt corse a cercare dentro la casetta dove
giocava quando non c’erano molte altre persone al parco, perché altrimenti l’avrebbero
di sicuro preso in giro.
Esaminò con cura ogni angolo, spostò
la terra con i suoi piedini, incurante di rovinare le sue preziose scarpe
nuove, arrivò ad inginocchiarsi per vedere meglio, ma fu tutto inutile. Non
poteva crederci, era stato così sciocco! Disperato, si sedette sulla piccola sedia
che costituiva gran parte dell’arredamento e, seppure cercasse di impedirlo,
iniziò a piangere.
Passò qualche minuto, quando
qualcuno bussò alla porticina che Kurt si era ben premurato di chiudere.
Spaventato che gli altri bambini lo vedessero in quello stato e, per giunta,
nella casetta, non rispose, ma si ritirò nell’angolo più buio. Fece appena in
tempo, che da una delle finestre spuntò la cima di una testa dai ricci neri.
Poco dopo una voce riempì la casetta –C’è qualcuno? Perché piangi?-
La voce squillante apparteneva ad un
viso tondo e simpatico, come Kurt scoprì non appena si avvicinò, titubante,
alla finestra. Il bambino che aveva parlato non era abbastanza alto per
riuscire a vedere dentro. Sembrava davvero preoccupato, così Kurt, seppure
ancora scosso dai singhiozzi e un po’ dubbioso, si avviò ad aprire la porta.
Lo sconosciuto entrò qualche secondo
dopo, quasi travolgendolo.
-Che ti è successo? Ti sei fatto
male? Perché ti nascondevi?-
Disse, e Kurt vide tra le lacrime
che scendevano, ora silenziose, che il bimbo lo fissava con un paio di occhi
dorati, ed aveva un finto uncino in una mano, e una bandana intorno ad un
braccio.
-Io sono un pirata, ma un pirata
buono, e quindi devo aiutare chi ne ha bisogno!-
Esclamò, gonfiando il petto orgoglioso.
Kurt smise pian piano di piangere, e
si asciugò le lacrime con la manica della sua camicia.
-Ho perso una cosa molto preziosa.
Una cosa che mi aveva dato la mia mamma.-
Il bambino corrugò la fronte –Si arrabbierà,
quando glielo dirai? Cos’era?-
Kurt sentì le lacrime salire di
nuovo, prepotentemente, ma riuscì a non scoppiare a piangere di nuovo.
-Era una spilla.. una spilla con un
uccellino. E no, non si arrabbierà perché lei è… lei è morta.-
-Oh.- Il bimbo, visibilmente a
disagio, fissò il pavimento, mentre Kurt tornava a piangere silenziosamente.
-No! Non piangere! Mi dispiace tanto
per la tua mamma- disse, e Kurt non poté che pensare che sembrava sincero. Si
avvicinò, e gli offrì la sua mano. Kurt la strinse senza esitare.
-I pirati sono bravissimi a trovare
i tesori, lo sai? Ritroveremo la tua spilla!-
E insieme si incamminarono fuori
dalla casetta, sempre tendendosi per mano, e setacciarono il parco. Vicino alle
altalene il bimbo trovò qualcosa, ma era semplicemente la linguetta di una
lattina. Nei pressi dello scivolo, gli altri bambini li presero in giro perché si
tenevano per mano, quindi corsero via. Stavano per addentrarsi nella buca della
sabbia, quando Kurt si trasse indietro
-Non può essere lì! Non gioco mai
lì!-
La loro ricerca si concluse un’oretta
dopo, quando un ragazzo alto e molto somigliante al bambino si avvicinò a loro.
Kurt stava per tirarsi indietro, intimidito, ma il bimbo disse –Non preoccuparti,
è solo mio fratello!-
-Andiamo, pirata. Si è fatto tardi!-
-Ohh,
Coop, altri cinque minuti!-
-Uff! Va bene, ma solo cinque! Li
conto! Uno, due, tre…- disse, mentre si allontanava, e fece loro l’occhiolino.
Il bimbo, però, sembrava davvero
triste. Guardando meglio, Kurt si accorse che stava per piangere anche lui.
-Che ti succede?- chiese, esitante.
-Mi dispiace di non aver trovato la
tua spilla. Non sono un bravo pirata.-
Kurt era in imbarazzo, non sapendo
cosa rispondere a quel bimbo sconosciuto che si stava tanto preoccupando per
lui. Alla fine scosse lievemente la testa, non riuscendo ad ammettere che nell’ora
trascorsa a giocare con il suo nuovo amico, non aveva più pensato molto alla spilla
e a quello che significava, mentre ora tornava a sentirsi davvero dispiaciuto.
Improvvisamente, però, il bimbo si
illuminò. Prese a cercare nel piccolo marsupio colorato che indossava, e,
sorridendo, ne tirò fuori qualcosa che mise nella mano di Kurt.
-Facciamo così- disse, guardandolo
negli occhi, senza smettere di sorridere –Io continuerò a cercare la spilla
ogni volta che torno al parco, ma intanto tu tieni questa pietra. E’ il mio
tesoro preferito! L’ho colorata io! Non è la tua spilla, però ti può fare
compagnia, intanto!- kurt
strinse la pietra e la avvicinò al viso per studiarla meglio: era colorata con
un arcobaleno, un po’ sfocato, come se qualcuno ci avesse passato le mani sopra
prima che asciugasse, ma sembrava comunque un tesoro, ai suoi occhi.
-Grazie, ma.. tu resterai senza il
tuo tesoro preferito?-
Il bimbo annuì, incoraggiante –Non preoccuparti!
I pirati devono sempre cercare tesori nuovi, altrimenti sarebbe una noia! E
poi, quando avrò trovato la tua spilla, possiamo fare a cambio!- Kurt annuì, e
disse –Grazie. Sei molto gentile.-
Il bambino sorrise ancora, e proprio
in quel momento, il ragazzo che gli somigliava tornò da loro -…55, 56, 57, 58,
59, 60! Sono passati cinque minuti, Uncino! Andiamo!- E detto ciò, sollevò il
bimbo per metterselo in spalla, mentre questo protestava e scalciava. Entrambi
salutarono Kurt con la mano mentre si allontanavano, e presto anche suo padre
venne a recuperarlo. Una volta a casa, Kurt si preoccupò di mettere la pietra
in un posto sicuro. Non poteva rischiare di perderla.
***
-Coop! Coop! Guarda! Guarda!-
Mentre suo fratello gli correva
incontro esaltato, ed emettendo gridolini di gioia, Cooper si chiese cosa gli
fosse preso in quei giorni. Chiedeva sempre di andare al parco, e non faceva
che starsene da solo a squadrare ogni centimetro del prato. Quando tornavano a
casa, aveva sempre mani e ginocchia sporchissime, e continuava a ripetere che
stava cercando un tesoro.
-L’ho trovata!!! Ho trovato la sua
spilla!-
Saltellava, incapace di stare fermo,
cercando di mostrare qualcosa al fratello, ma fallendo con tutto quel muoversi.
-Fermo, Blaine,
non riesco a vedere! Cos’è? Lo hai raccolto da terra?-
-Si!! E’ una spilla, è del bambino
che piangeva l’altro giorno perché gliel’ha data la sua mamma che è morta e lui
l’aveva persa e io gli ho regalato la mia pietra ma adesso l’ho ritrovata! L’ho
ritrovata ed era vicino al buco della sabbia, e forse ce l’ha messa qualche
altro bambino perché lui non gioca mai lì e…-
-Ehi, ehi, respira! Questa spilla è
del bambino che tenevi per mano l’altro giorno?-
Cooper la prese in mano, anche se Blaine era riluttante a cederla. Era una spilla dorata, a
forma di un uccello con le ali spiegate.
-Blaine, è
molto bella. Gliela devi restituire, sarà contento.-
-Si! Si! Gliela darò e sarà contento
e non dovrà mai più piangere!-
Blaine
prese la spilla, e la mise con cura nel suo marsupio.
Improvvisamente, però, un pensiero
sembrò colpirlo, perché divenne serio.
-Ma Coop, come faccio a ritrovarlo?
Non so nemmeno il suo nome!-
Cooper non sapeva bene cosa dire.
Magari il bambino sarebbe tornato in quel parco, ma era una possibilità esigua,
visto che l’inverno era alle porte e dalla settimana seguente avrebbero smesso
di venire anche a loro, a causa del freddo già pungente, ma non lo disse a Blaine.
-Magari devi solo conservarla, e un
giorno potrai restituirgliela. Sai aspettare?-
-Si! Si! So aspettare! Prometto che
non la perderò!-
***
Non aveva
più pensato a quella storia. Aveva solo cinque anni quando era successo, e anche ora il ricordo era sfocato, anche se,
potendo confrontare i tratti di Kurt con il viso del bimbo che non riusciva a
rivedere perfettamente, ricordò
immediatamente il visino triste e rigato dalle lacrime, in quella casetta di
legno.
-Non
riuscirò mai a decidere! Che ne dici, questo blu con la cravatta bianca? Oppure
meglio senza? Forse meglio senza.-
Kurt lo
riportò bruscamente alla realtà. Mise la pietra al suo posto, guardando il suo
fidanzato e chiedendosi se fosse possibile amarlo ancora di più.
***
La scatola
era ancora al suo posto, proprio come ricordava. Una vecchia scatola da scarpe,
su cui aveva scritto con una mano tremolante “Blaine’s
treasures”, e che era colma di cianfrusaglie che aveva
accumulato nell’intero anno in cui era stato un pirata buono.
Continuava
ad imbattersi in ricordi su ricordi, quindi la ricerca fu lunga, ma alla fine
trovò la spilla.
La strinse
nella sua mano, sorridendo.
Non vedeva
l’ora di restituirla a Kurt.
Nelle mie più ottimistiche
previsioni, vi ho provocato almeno un principio di quell’emozione a cui non
riesco a dare un nome che mi assale ogni volta che leggo di Kurt e Blaine bambini. Comunque, spero che l’abbiate
apprezzata! =)
Baci
Sara