Il
sole faceva
risplendere le folte chiome degli alberi mostrando la vita che vi era
in ognuno
di essi.
Un
uccellino stava lasciando il nido per la prima volta
aiutato dai genitori, degli scoiattoli stano portando le ghiande
all'interno
delle loro tane, un branco di cervi stava passando non molto lontano
dal punto
in cui mi trovavo.
Sentivo
l'aria salmastra del mare inebriarmi le narici e
decisi di concedermi un minuto di pausa.
Era
inutile mostrarmi agitato.
Dovevo
calmare il cyborg che mi era accanto.
No,
non il cyborg, l'umana.
Sorrisi.
Un
sorriso amaro, spento.
Ricordavo
ancora quando era stata portata nel laboratorio
insieme a suo fratello.
A
quell'epoca io ero ancora attivo ma non completo.
Le
urla di quei poveri ragazzi mi sarebbero rimaste nella
memoria dei circuiti fino a quando la mia vita non avesse avuto fine.
No,
non
vita.
La
mia non era una vita era solo un esistere.
Ero
solo una macchina, nient'altro, costruita da un folle per
cancellare dal mondo vite vere.
Ogni
giorno, da quando quei due ragazzi, quei due fratelli,
erano stati catturati sentivo le loro invocazioni d'aiuto senza mai
muovere un
dito.
Poi
un giorno qualcosa cambiò.
Non
per mia volontà.
Il
Dottor
Gelo mi aveva detto che doveva rendermi completo e mi aveva messo in
quella
maledetta capsula, facendomi cadere in un oblio senza fine,
perché alla morte
di noi Cyborg, senza base umana, questo spettava. Solo il buio eterno.
Dopo
molti anni i gemelli mi risvegliarono dal sonno
facendomi scoprire il mondo esterno, che mai avevo visto.
Inoltre,
avevo cominciato a sentire qualcosa, qualcosa che,
secondo i dati in mio possesso, potevano essere paragonati a dei
sentimenti e a
quel punto avevo deciso.
Guardai
la ragazza terrorizzata e in quell'istante mi ripromisi che, se fosse
stato
necessario, mi sarei fatto distruggere interamente pur di concederle
una
possibilità di salvezza.
Io,
macchina, volevo andare oltre quello per cui il Dottor
Gelo mi aveva creato.
Volevo
salvare gli esseri viventi e non distruggerli.
One-shot scritta di getto.
C-16 mi ha sempre affascinato molto come personaggio e questa è la prima volta che scrivo su di lui.
Siate clementi.