Al mio prof. di lettere delle medie, perchè è stato lui a convincermi a scrivere la mia prima storia, anni ed anni fa...                                                                   


Londra è avvolta da una strana giornata di sole, al 221 di Baker Street c’è una strana calma, segno che l’armonia creata è ancora viva e Sherlock non ha rovinato tutto, come suo solito. Da dopo il caso del mastino di Baskerville, Sherlock per la felicità di Mrs. Hudson, ha trovato un modo migliore per passare il tempo, che non comprende pallottole, muri o violini, ma quello che la padrona di casa non sa è che il passatempo attuale di Holmes sono le scommesse. Niente soldi in ballo, sarebbe troppo banale, ma il dominio assoluto, non che non lo abbia comunque, ma così c’è più gusto, proprio ora c’è una scommessa in corso.
 
Mrs. Hudson sta lavando le tazze nelle quali ha servito il tè a John e Sherlock, nonostante non sia la loro governante prepara loro il tè, ogni giorno alle 5 in punto, la tv è accesa sulla sua soap-opera preferita. Fuori dalla cucina c’è Sherlock con i capelli arruffati e la camicia leggermente sbottonata, è poggiato contro lo stipite della porta e guarda John fermo sulle scale, il medico ha gli occhi sgranati e guarda il coinquilino arrabbiato.
“Cosa diavolo vuoi fare?” domanda il soldato.
“Vieni … Cos’è hai paura?” risponde il detective.
“Ho combattuto in guerra!” conclude John avvicinandosi a Sherlock. Il detective afferra il medico per i fianchi, lo trascina contro di sé, inizia a baciarlo, mentre solo una porta li divideva dall’adorata padrona di casa, che sarebbe svenuta lì se li avesse visti, questo eccitava a dismisura Sherlock, quello unito alle labbra di John sul suo collo e le sue mani ad esplorare ogni centimetro di pelle.

Nel frattempo, in un oscuro luogo sconosciuto a chiunque se non ai più importanti membri del governo …

Mycroft è seduto al solito tavolo, sulla solita poltrona, a sorseggiare il solito tè, un Earl Grey con tre gocce di latte, sta leggendo il solito giornale, annoiato dalle solite vite dei comuni mortali; la porta del suo salottino privato si apre, Mycroft alza la testa e guarda l’uomo che si è appena fermato accanto al suo adorato ed inseparabile ombrello. Gregory Lestrade.
“Cosa vuoi da me, Holmes?” domanda Greg.
“Oh Lestrade, come sta mio fratello?” chiede Mycroft.
“Non sono il cane di Sherlock …”
“Hai ragione quello è John …” dice Mycroft avvicinandosi a Greg.
“Già … Comunque, tuo fratello è da un po’ che non si vede a Scotland Yard …”
“Lo so … Ha i suoi buoni motivi …”
“Effettivamente tu fai parte del Governo Britannico, sai quello che gli accade!”
“Ti sbagli Lestrade, io sono il Governo Britannico!” disse Mycroft afferrando Greg.
“Oh, quindi perché mi hai fatto venire qui?” chiede.
“Stasera siamo a cena da mia madre, dobbiamo fare il grande annuncio!”
“Quale grande annuncio?” domanda perplesso Greg.
“Gregory Lestrade, vuoi sposarmi?” chiede Mycroft. Non si inginocchia, ma sempre stringendo a sé il detective, estrae una scatola blu, dentro c’è una sottile strisce d’argento, Greg afferra Mycroft e lo bacia con passione.

Poco dopo cena, a casa Holmes, nel salottino accanto alla sala da pranzo.

Mycroft e Sherlock stanno amabilmente conversando con la madre nella sala da pranzo, la donna si sta lentamente riprendendo dalla notizia che entrambi i suoi amati figli hanno un’avviata relazione omosessuale, la signora Holmes è sì di larghe vedute ed ha cresciuto due geni, ma questo è troppo. I diretti interessati, Mycroft e Sherlock, stanno litigando, come al solito. Greg e John, sono nel salottino adiacente alla sala da pranzo, John osserva la disseminata campagna inglese fuori dalla finestra di villa Holmes, mentre Greg è seduto su una poltrona scarlatta, le gambe accavallate ed un espressione truce in volto.
“Comunque, per quel che vale, sono contento per voi!” dice John voltandosi a guardare il detective.
“Diventerò il marito del Governo Britannico, grande evoluzione per uno Yarder …”
“Oh, sarebbe una grande evoluzione per tutti …”
“Non credo ti possa lamentare … Hai conquistato l’unico inglese sposato col suo lavoro!”
“E’ un Holmes …”
“Già, passeremo il resto della vita con un Holmes …” dice Greg sorridendo al pensiero.
“Nella mia esistenza passata devo essere stato un serial killer, per dover sopportare un Holmes in questa!” conclude John. Ridono entrambi, i due uomini più sfuggevoli ed impossibili di tutta la Gran Bretagna li hanno trovati loro, ma come si dice: l’amore è amore … 


Angolo autrice:
Sono tornata, non sapevo più cosa scrivere su di loro, poi ho avuto l'illuminazione, Mycroft e Lestrade, sono così cuccioli, anche se probabilmente non si sono mai parlati! (: Me lo lasciate un commentino? Grazie... (: