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Autore: Cinthia chan    14/03/2012    2 recensioni
ATTENZIONE: Questa fan fic è stata riscritta, eliminando più errori possibili! Ringrazio in anticipo gli eventuali lettori....
Los Angeles, era una città misteriosa e piena di persone insolite. Una città grande, piena di posti dove potersi nascondere dalla polizia. Questo
Beyond lo sapeva bene, per questo aveva scelto quella città, per mettere in atto il suo piano. Con tutti quei posti abbandonati, nascondersi da eventuali minacce non sarebbe stato affatto un problema. Sorrise malevolo, affilando il coltello, pronto per entrare in azione.....
Genere: Dark, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beyond Birthday, L, Nuovo personaggio
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta
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Los Angeles, era una città misteriosa e piena di persone insolite. Una città grande, piena di posti dove potersi nascondere dalla polizia. Questo Beyond lo sapeva bene, per questo aveva scelto quella città, per mettere in atto il suo piano. Con tutti quei posti abbandonati, nascondersi da eventuali minacce non sarebbe stato affatto un problema. Sorrise malevolo, affilando il coltello, pronto per entrare in azione.....
 
A 5000 metri di distanza, vi era uno dei peggior quartieri di los Angeles, abitato solamente da drogati e criminali della peggior specie. Fatta eccezione per una ragazza. All' apparenza poteva sembrare una comunissima ragazzina, sui 20 anni, dalla faccia pulita ed i lunghi capelli castani. Fatta eccezione per un particolare, ovvero gli occhiali da sole. Detta così poteva sembrare una banalità, ma la realtà era del tutto diversa. Quegli occhiali, che si ostinava a mettere anche nelle giornate più grige, erano solo un espediente per nascondere il terribile segreto che portava sin dalla nascita. Ovvero i suoi occhi. Occhi decisamente non umani, occhi che le avevano mostrato sempre fin da piccola solo un' unica cosa. La morte! Il suo nome era Hinelh, e come Beyond possedeva gli occhi dello shinigami. A causa di questa peculiarità, Hinelh evitava il più possibile di uscire di casa o di avere rapporti con qualunque persona. Usciva solo in casi di estrema necessità, indossando naturalmente gli occhiali, per procurarsi cibo e vestiti, cercando di dare meno nel occhio possibile. Una volta tornata in casa si sentiva decisamente più tranquilla. Nel complesso la sua intera vita l' aveva trascorsa al interno di quelle mura. Persino i suoi genitori l' avevano abbandonata, da quel momento aveva quindi imparato ad arrangiarsi da sola, senza bisogno di aiuti di nessun genere da parte di nessuno. Infondo era meglio così, non era brava a trattare con le persone. Infondo, nessuno gli e lo aveva mai spiegato dopo tutto. Anche quel giorno il cielo era grigio, presto di sicuro avrebbe incominciato a piovere. Ad Hinelh non importava, in fondo le piaceva la pioggia, ma non quando doveva uscire. In quei casi la gente la guardava ancora di più storta, per via degli occhiali. Sfortunatamente però era obbligata dalla scarsità di cibo ad uscire proprio quel giorno dal suo piccolo rifugio. Si sciacquò il viso accuratamente, e si vestì con calma prima di inforcare gli occhiali ed uscire. Il cielo era sempre più grigio, doveva sbrigarsi. Con suo grande sollievo non c'erano molte persone per le strade. Meglio così, meno occhi puntati addosso. Quando finalmente raggiunse il super mercato le prime gocce cominciarono a bagnare il freddo asfalto. Facendo il più in fretta possibile mise i viveri nel carrello, riusciendo a procurarsi anche un ombrello per dopo. Solo quando raggiunse il reparto dolciumi riuscì ad udire i primi pettegolezzi sul suo conto... 
 
"Guarda quella" 
 
"Deve essere tutta matta" 
 
"Come si possono portare gli occhiali da sole a quest'ora?" 
 
"In fondo ha un bel corpicino, no?" 
 
Ogni volta era sempre la stessa storia.La gente o sparlava alle sue spalle o la molestava ripetutamente. Prese tre barattoli di marmellata e detta cioccolata, e si avviò a passo svelto alle casse. Anche lì poté notare l'espressione stranita del cassiere, che la fissava con un'espressione tra l'incredulo ed il preoccupato. Uscito da quello stato di trance si apprestò finalmente a riferirle il conto, mantenendo comunque lo stesso sguardo. Hinelh pagò il conto, e mise i suoi acquisti dentro una busta, tutti tranne l' ombrello. Fuori nonostante avesse cercato di sbrigarsi oramai pioveva a dirotto, aveva fatto bene a comprarlo. Una volta uscita lo aprì riparandosi, e a passo lento si avviò verso casa. Non si accorse che al interno del super mercato un ragazzo dai capelli corvini e gli occhi nascosti dalla frangia non aveva smesso un secondo di fissarla, in maniera decisamente diversa da gli altri. Nel frattempo Hinelh continuava a camminare immersa nei suoi pensieri. Aveva fatto abbastanza compere per evitare di uscire nuovamente per almeno due settimane. La cosa la rendeva molto tranquilla e serena. La sua tranquillità durò poco. Quando si accorse di essere seguita. Sentiva dei mormorii, non poco distanti da lei. Le si gelò il sangue quando riconobbe tre figure a lei sconosciute comparirle da dietro. In una riconobbe l' uomo che l' aveva molestata poco prima, nel negozio. Si girò accelerando il passo sempre più impaurita 
 
<< Ehi, bellezza! Dove corri? >> 
 
Era stato il molestatore a parlare. Fece finta di non sentirlo ed incominciò a correre più veloce che poteva. Era confusa e spaventata a tal punto che si accorse troppo tardi di stare correndo alla ceca, ma non si fermò ugualmente. Sentiva che la stavano inseguendo. Corse a perdi fiato, imboccando un vicolo stretto, mossa della quale si pentì amaramente. Si accorse troppo tardi che non c'era modo di uscire da lì. Era un vicolo ceco 
 
<< Finalmente ti sei fermata ragazzina >> 
 
I tre uomini l' avevano raggiunta, e per giunta si stavano avvicinando a lei, con un' espressione perversa stampata sul volto. Ad ogni loro passo la ragazza indietreggiava, fino a quando non si trovò ad aderire al muro alle sue spalle. Il molestatore rise sguaiato avvicinandosi ulteriormente ad Hinelh. Puzzava di fumo e di alcol, e di qualcos'altro di cui non seppe definire la provvenienza. Continuava ad osservarla voglioso, lasciando i suoi due compari a godersi lo spettacolo 
 
<< L.....lasciami in pace! Vattene! >> 
 
L' uomo rise nuovamente, per poi stringerle il collo con forza facendole cadere così l'ombrello, e la spesa. La ragazza gemette sotto quella stretta facendo divertire ancora di più i suoi aggressori. Nel frattempo l' altra mano del uomo era andata a sfiorarle il seno. Cercò di dibattersi con scarsi risultati. Aveva molta paura, sentiva le lacrime venire fuori da un momento al altro. Il suo aggressore lo notò, regalandole un nuovo raccapricciante sorriso 
 
<< Cosa c'è ragazzina? Hai paura? >> 
 
Hinelh non rispose, si limitava a piangere in silenzio 
 
<< Perché porti gli occhiali da sole a quest' ora? Così non posso vederti piangere >> 
 
Detto questo tolse la mano dal petto della ragazza per poi sfilarle via gli occhiali 
 
<< NO, FERMO! NON FARLO! >> 
 
 
Hinelh non fece in tempo a chiudere gli occhi. Vide in faccia il suo aggressore guardandolo con i suoi occhi rossi " Shuychi Nomura. Data della morte 19 marzo 2012." 19 marzo 2012? Era oggi! L' uomo lanciò un urlo mollando finalmente la presa dal collo di Hinelh, che poté così tornare a respirare normalmente. Vide il suo aggressore voltarsi e correre verso l' autostrada. Le macchine sfrecciavano a tutta velocità, lui era troppo spaventato per accorgersene. La ragazza intuii con orrore le sue intenzioni. Se non stava attento rischiava di...... 
 
<< NO! ASPETTA, STAI ATTENTO! FERMATIIII!!!!!!!! >> 
 
Troppo tardi! L' aggressore, spaventato dalla voce di Hinelh accelerò la sua corsa, attraversando la strada, senza guardare. Una macchina lo investì, quasi immediatamente prendendolo in pieno. La ragazza sgranò gli occhi. Ancora una volta non era riuscita a fare nulla. Aveva assistito alla morte di quel uomo senza riuscire a fare nulla per salvarlo. Era stata colpa sua. Se non fosse uscita quella sera probabilmente lui non sarebbe morto. Ancora una volta i suoi occhi avevano portato la morte, ogni giorno si malediva per questo. Non riusciva a dire una parola, era paralizzata, si lasciò cadere sulle ginocchia, ricominciando a piangere. I due complici del aggressore erano rimasti pietrificati dal terrore. Si limitavano a guardare prima Hinelh, poi il corpo oramai senza vita del loro compagno. Si girarono nuovamente ad osservare gli occhi cremisi della ragazza, questa volta però con un' espressione di puro odio sul volto 
 
<< Tu! RAZZA DI MOSTRO! SEI STATA TU AD UCCIDERLO! VERO? >> 
 
Hinelh alzò lo sguardo nuovamente impaurita. L' uomo che le aveva urlato contro le si avventò contro, cominciando a colpirla ovunque. Ma quello fu solo l' inizio. Mantenendo la stessa espressione rabbiosa, estrasse un coltello dalla tasca sinistra, trapassando la parte a parte la spalla della giovane ragazza, che urlò dal dolore. Sentiva chiaramente la carne strapparsi al passaggio del coltello, e non potè fare a meno di urlare nuovamente, questa volta però in maniera più forte ed acuta. L' uomo estrasse lentamente il pugnale dalla spalla per poi puntarlo alla gola di Hinelh, che lo osservava con una smorfia di dolore e di spavento. Sentì la pressione che la pressione della lama si faceva sempre più forte sul suo collo, ma era troppo debole per riuscire a reagire. Chiuse gli occhi, aspettando di morire. Almeno la sua sofferenza avrebbe ufficialmente cessato di esistere. Improvvisamente si udì un nuovo urlo. Un urlo che però non era suo. La pressione sulla sua gola scomparve, così come il peso del uomo sopra di lei. Aprì nuovamente gli occhi, rimanendo paralizzata dal terrore. L' uomo che si era limitato ad assistere, era rivalso a terra in una pozza di sangue con il petto squarciato. L' altro uomo invece, quello che l' aveva aggredita, era in piedi girato con il coltello ancora sporco, rivolto ad una nuova figura sconosciuta a gli occhi di tutti. Beyond Birthday aveva fatto la sua apparizione. Stringeva tra le mani un coltellino, sporco anch'esso di sangue. Teneva lo sguardo basso, per non incrociare gli occhi dei presenti. Nonostante ciò si poteva notare chiaramente la presenza di un sorriso compiaciuto sulle sue labbra. L' uomo tremava, leggermente impaurito, per poi avventarsi verso di lui brandendo il coltello. Solo allora Hinelh vide la data della morte del uomo. "19 marzo 2012". Sarebbe morto anche lui? La risposta non tardò ad arrivare. L' aggressore alzò il pugnale con l'intento di uccidere Beyond, ma non fu abbastanza veloce. Beyond ne approfittò per trapassargli da parte a parte la gola, facendolo soffocare nel suo stesso sangue. Prima di morire cadde a terra scosso da delle violenti convulsioni, Beyond gli schiacciò la testa, senza battere ciglio, si limitava a sorridere come un boia mentre guardava quel corpo oramai senza vita giacere sotto i suoi piedi. Hinelh rimase ad osservare terrorizzata. Il suo cuore perse un battito quando vide Beyond avvicinarsi a lei con passo lento. La ragazza cercò di alzarsi ma l' emorragia gli e lo impedì. Tutto quello che ne ricavò fu solamente un dolore lancinante, che aveva contribuito ad ingrossare di più la ferita. Beyond era oramai davanti a lei, gli occhi erano ancora coperti dalla frangia che a causa della pioggia gli si era praticamente incollata al viso. Si chinò verso di lei, con ancora il coltellino in mano. Hinelh lo osservava con gli occhi rossi pieni di terrore. Perché non aveva paura di lei? perchè? Lo vide allungare una mano verso di lei. Hinelh chiuse gli occhi di scatto invasa completamente dall' ansia, non riusciva a respirare, si sentiva soffocare sempre di più nella disperazione. Con sua grande sorpresa però, Beyond si limitò ad accarezzarle i capelli delicatamente, come farebbe un uomo con la sua amante. La ragazza aprì gli occhi, ancora spaventata. Per tutta risposta Beyond le sorrise, questa volta però in maniera più dolce. Piano, piano si avvicinò al suo orecchio delicatamente per non farle male 
 
<< Non avere paura! Non ho alcuna intenzione di farti del male! >>
 
 Il tono della sua voce era gentile e pacato, ma non bastò a tranquillizzarla. Cercò di rispondergli con le poche forze che le erano rimaste 
 
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Non poté fare a meno di sussultare. Il dolore era atroce. Per tutta risposta Beyond le posò l' indice sulla bocca, incitandola a non parlare 
 
<< Perche io sono come te! Hinelh >> 
 
Beyond infilò il coltellino ancora sporco dentro la tasca dei suoi jeans, ed usò la mano oramai libera per scostarsi la frangia, rivelando così un paio d'occhi di un rosso profondo identico a quello degli occhi di Hinelh. La ragazza spalancò gli occhi, stupendosi nel profondo. Non fece in tempo a pronunciare nessuna parola che gli occhi le si chiusero automaticamente facendola svenire. Basta! Aveva assistito a troppe cose assurde tutte in una volta.
 
 
BENEEEE!!!! Con questo capitolo parte l' inzio di una nuova fan fic YEEEEEEEEE *si applaudisce da sola*
 
Beyond: Tsk! Sei talmente sfigata da applaudirti da sola? Vista la pessima figura che hai fatto l' ultima volta non dovresti entusiasmarti così tanto!
 
Uff.....quella è roba che appartiene al passato! Coooomunque, voglio approfittarne per scusarmi con i lettori che hanno letto la prima versione di questo capitolo (un obrobrio terribile), sono davvero mortificata, vedrò di non fermi più prendere dalla foga del momento T-T !
 
Beyond: Ti conviene! Atrimenti rischi di spaventare i lettori con le tue stupidaggini -_-"!
 
Sempre dolce come una spremuta di limone, vero? Come sempre accetto consigli e critiche da parte di tutti voi, ed in caso troviate altri errori, mi scuso in anticipo (di sicuro ce ne saranno)
 
*deglutisce* B-bene, allora alla prossima, e RECENSITEEEEE!!!!!!!! (Altrimenti Beyond se la prende con me)
 
Beyond: Su questo ci puoi giurare!
  
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