14/03/2012
9 recensioni
Una piccola premessa, se ci permettete.
La storia che vi accingete a leggere e’ stata scritta a quattro mani ( si, esatto: quattro mani, non piedi!) ed e’ stata concepita durante uno scambio di messaggi tra noi due.
Speriamo che il frutto di questi momenti di follia possa piacervi.
Danish e Jose
I personaggi di Capitan Harlock non ci appartengono ma sono di proprieta’ del Maestro Matsumoto.
Lunga vita al Maestro!
P.O.V. YUKI
Guardo il soffitto con occhi sbarrati.
Sono stanca ma non riesco a dormire.
E’ gia’ da qualche ora che mi rigiro tra le lenzuola ed ho perso il conto delle pecorelle che ho dovuto contare.
Non riesco a placare quel senso di inquietudine che stasera sembra non volermi dare tregua.
Oggi è stata una giornata davvero faticosa.
Abbiamo affrontato una dura e difficile battaglia contro le Mazoniane ma alla fine abbiamo avuto la meglio. Harlock è stato davvero in gamba, come al solito, a scegliere la strategia migliore per sconfiggere quelle maledette femmine di carta.
So che e’ solo una tregua momentanea: quelle dannate torneranno all’attacco, lo so.
Lo sento.
Ed ora ci siamo rifugiati nella nostra base segreta all’interno di Ombra di Morte per riprenderci dalla fatica e riparare i lievi danni che l’Arcadia ha subito.
Oggi ho avuto tanta paura, quando il pannello di controllo e’ andato in corto circuito.
Per fortuna che Harlock era li’, tirandomi via prima che le scintille colpissero anche me, facendomi scudo con il suo corpo.
Harlock.
Harlock, il mio eroe, il mio salvatore.
Non smetterò mai di ringraziarlo per avermi liberata da quella nave, oltre un anno fa, mentre viaggiavo come clandestina e venni scoperta e imprigionata. Chissà che fine avrei fatto se non fosse arrivato lui…
Me ne sono innamorata sin dal primo momento in cui l’ho visto.
Come non avrei potuto?
Cosi’ alto, spalle larghe, fisico statuario, uno sguardo torvo da farmi sciogliere dentro, una voce maschile cosi’ profonda, cosi’ virile che io...beh...ehm...mi bagno tutta.
Sì, lo so che sono poco più di una ragazzina e che lui invece è già un uomo….ma come vorrei che si accorgesse di me….almeno una volta.
Come vorrei che mi guardasse con occhi diversi, che qualche volta invitasse me nella sua cabina a tenergli compagnia, anziché Mimeh….
Non so suonare l’arpa ma suono il shamisen e per lui lo farei volentieri.
Mi basterebbe una sola parola, uno sguardo.
Questo pomeriggio ho indossato il mio bikini più succinto per far colpo su di lui, mentre eravamo in spiaggia…e invece non ho avuto alcun risultato.
Mi ha guardato, mi ha sorriso e mi ha detto di divertirmi perche’ un po’ di riposo me lo merito.
Ma perché non gli piaccio….? Che cos’ho che non va….?
In fondo non sono brutta, ho una terza abbondante di reggiseno e un fondoschiena discreto….
E il fascino di un frutto acerbo….appena appena in via di maturazione, ora che sono diventata maggiorenne.
Invece, nulla.
Lui si era seduto sulla sabbia artificiale senza nemmeno togliersi gli stivali.
Ed io sono rimasta li’, a osservarlo da lontano, cercando di intuire le sue forme sotto il mantello, sperando che decidesse anche lui di unirsi a noi per una nuotata...lo immaginavo con i capelli ed il corpo bagnato che usciva dall’acqua, con un succinto costume da bagno....Immaginavo di essere una delle tante goccioline che gli scivolavano sulla pelle, dalle spalle, al petto, al suo addome...sempre piu’ giu’.
Dio, comincio a sentire caldo!
Oh, Capitano!
Quante notti ho sognato di vederti entrare di nascosto nella mia stanza da quella porta, coperto solo dal tuo mantello nero come la notte e avvicinarti a me guardandomi in quel modo che solo tu sai fare.
E quante volte ho sognato di sciogliere il bottone che lo tiene fermo sul tuo petto, di lasciarlo cadere a terra e di osservarti in tutta la tua bellezza statuaria….
Quante volte ho immaginato il calore della tua pelle sotto le mie mani, mentre percorro il tuo corpo con fare estatico.
Questi pensieri mi fanno sudare….
Ma non riesco a smettere.
E non riesco ad ignorare il senso di urgenza che sento nel basso ventre.
Ti immagino sdraiato sul mio letto, il bagliore delle stelle che rischiara appena la stanza, una rosa rossa sul comodino…
Un vasetto di crema di cioccolato lì accanto….
La adoro e so che anche a te piace…..
Prenderei il vasetto e dopo averlo aperto, intingerei il dito in quella soffice delizia e disegnerei sul tuo petto infiniti cerchi e ghirigori….
Partirei dal cuore e scenderei via via sempre più giù…più giù..più giù….
E poi ne lambirei ogni singola goccia...e ancora e ancora.
E prenderei le fragole - quelle che rubo tutti i giorni dalla dispensa della signora Masu e nascondo sotto il letto - e le mangerei direttamente dalla tua bocca….e ti bacerei in modi in cui non avrei mai pensato possibili...sentirei il tuo sapore ed il tuo respiro sulle mie labbra...
Ossantocielo!!!
Credo di aver bisogno di una doccia gelata!!!
Ma che mi sono messa in mente ???
Non so nemmeno di cosa sto parlando….non ho mai fatto cose del genere….Alle superiori diventavo rossa semplicemente a sentirne parlare.
Sento le guance incendiarsi di vergogna ma anche di eccitazione.
Qui urge fare qualcosa.
E non mi riferisco a momentanei sollievi solitari,
Qualcuno mi deve aiutare a guarire da questa ossessione!!!
Ma chi??? Chi può darmi un consiglio materno e dirmi come devo comportarmi….insegnarmi a capire come si fa a conquistare un uomo?
Non un uomo qualunque, ma il mio capitano!