Il ragazzino dai capelli castano chiaro era seduto affianco della giovane sacerdotessa d’Izumo.
La guardava con occhi pieni di tristezza, non riusciva ad immaginare cosa la giovane dai capelli bianchi stesse pensando e per quale motivazione lei fosse cosi giù di morale.
Decise di distogliere per un po’ di tempo lo sguardo dalla giovane, in modo da non opprimerla caso mai con la sua presenza, in modo che la ragazza non potesse cacciarlo dalla stanza per rimanere da sola.
In quell’attimo il ragazzino cominciò a ricordare a quando l’aveva incontrata la prima volta , ricordò anche che mentre era fra le braccia della ragazza raccontò a tutti i suoi amici del gruppo di Yukimura che aveva perso entrambi i genitori.
Dentro di lui sentiva tanto il bisogno di parlarne e fu in quel momento che il bambino cominciò a raccontare del suo passato
…
-Sorellona… ti ricordi la prima volta che ci siamo incontrati in quella piccola locanda e all’ agguato che vi preparai ?
Io non potrò mai dimenticarmi di quando mi hai dato quel dolcino… sai in quel momento mi sono ricordato della mia carissima madre, lei era veramente molto dolce…è morta un anno prima che io v’incontrassi, io vivevo in un piccolo villaggio vicino a Ise insieme a lei, un giorno alcuni briganti decisero di attaccare il nostro villaggio…
Ricordo ancora che stava tentando di mettermi in salvo…mentre mi stava facendo correre un uomo l’afferrò al volo con una corda la quale la legò… Io lo vidi che si portava via mia madre facendola strisciare a terra mentre lui correva a cavallo…
Io sono rimasto immobile, non sono stato capace di fare niente… non sono riuscito a proteggerla…
Quando mia mamma era ancora in vita avrebbe tanto voluto che io diventassi un guerriero, un eroe… è per questo che ho cercato un degno signore a cui potermi unire…
E tu sorellina… perché ti sei unita al gruppo?