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Autore: FallenJay    14/03/2012    0 recensioni
Una ragazza, una ragazza con una cotta che dopo ben 6 anni è ancora intensa. In 6 anni non riesce mai a innamorarsi nonostante abbia avuto diversi ragazzi e ora sia fidanzata col il suo migliore amico, alias cugino del biondo Jason. Una ragazza che dopo 6 anni è ancora innamorata di lui, Jason Morgan. La scintilla scattò quando al penultimo anno di liceo, si incontrarono per coincidenza in un bar e cominciarono a chiaccherare. Sono cresciuti, sono passati 6 anni, lei ne ha 23 e lui 25....cosa succederà ora?
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una mattinata fresca nella città di Boston. La giovane Ariel Fields era più che convinta di marinare la scuola infatti, se la prese comoda e andò al bar a prendere un caffè e un cornetto, per iniziare bene la giornata. Una persona si sedette poco dopo accantoa lei e quel profumo attirò subito la sua attenzione. Appena si voltò, rischiò di cadere dallo sgabello. C'era un ragazzo, con dei bei capelli, alto e molto più possente di come se lo ricordava. Guardandolo rimase letteralmente senza fiato. Si chiamava Jason Morgan, ed era il cugino del suo migliore amico Jake. Era andato fuori città appena finito il liceo ma a quanto pare aveva finito il college ed era tornato. Era cambiato tanto però la bellezza era la stessa, se non anche migliorata. 
- Ciao ! 
Disse al ragazzo, che si voltò abbastanza sorpreso. Si ricordava della piccola Ariel, l'aveva incrociata a casa del cugino un paio di volte. Era stupito da come fosse cresciuta bene la barbie mora. 
- Ciao Ariel. 
La ragazza cominciò a sentire il cuore pulsare e il sangue fluire velocemente, lasciandole un leggero formicolio all'altezza dell'addome. 
- Ti ricordi ancora il mio nome ! 
Disse più a se stessa che a lui.
- Perché non dovrei? Non soffro d'amnesia. 
Aggiunse lui sorridendo. Capì il senso della frase ma la buttò sullo scherzo. 
- Non intendevo quello, è solo che non credevo sapessi che respiro, che esisto. Tutto qui ! 
sussurrò abbassando lo sguardo sul caffè fumante appena arrivato. Buttò due bustine di zucchero dentro e cominciò a girare velocemente, per colpa del nervosismo. 
- Lo so, ho capito cosa intendevi. Perché non avrei dovuto sapere che esisti? Sei la migliore amica di mio cugino e poi sei la ragazza più carina nei dintorni. 
Disse il ragazzo, schietto. Lei rimase senza parole e arrossì violentemente. 
- Grazie.. 
Riuscì a balbettare. 
- Di nulla. Ehm, ho incontrato mio cugino venti minuti fa e mi ha detto che sta in classe con te, per caso ti sto trattenendo?  
- Beh si, ecco in realtà dovrei andarci, tra poco comincia la prima lezione ma non credo di riuscire ad arrivare in tempo. Me la sono presa troppo comoda..
Disse con finto dispiacere, per evitare di dire al bel ragazzo che era una frana in matematica e che si rifiutava categoricamente di ascoltare quella gallinaccia per un'ora intera. 
- Qual'è il problema? Ti accompagno io, ho l'auto parcheggiata qui fuori. 
- Ehm, la mia l'ho prestata a mio padre perché la sua è dal meccanico quindi oggi sto senza. Un passaggio mi farebbe piacere, grazie !
Prese il biscotto e lo avvolse in un fazzoletto dopodiché lo mise nella borsa. Non fece in tempo ad andare a pagare che Jason rimetteva il resto nel portafogli.
- Per questa volta offro io ! 
Sorrise lui, facendole l'occhiolino. 
- Grazie, non dovevi.
- Non c'è di che.
Sospirò e poi lo segui fuori dal locale e appena lui le aprì la portiera dell'auto ci si infilò dentro, con il cuore a mille. L'idea di andare a scuola non le piaceva ma l'idea di essere accompagnata da lui a scuola, donava tutto un altro aspetto alla cosa. 
- Da quanto tempo sei tornato ? 
- Da qualche giorno, ma sono stato più che altro in famiglia. 
- Capisco, è una cosa ovvia. Jake ha sentito tanto la tua mancanza. Come mai s...
Non voleva essere troppo invadente ma voleva sapere qualcosa di più su di lui. 
- Tu e mio cugino ancora migliori amici, giusto? 
Aveva colpito il segno ancor prima ch'ella potesse parlare. 
- Si, abbastanza amici. Diciamo che le cose si sono un po' complicate ma, parliamo d'altro, davvero non mi va di parlare di Jake. Tu piuttosto, come mai sei tornato?
- Non so, non so nemmeno se voglio restarci. Avevo voglia di staccare un po' la spina da Los Angeles. 
- Ah, capito, delusione amorosa.. !
Disse lei cercando di non farne un dramma, sorridendo appena. 
- No, no niente delusioni, diciamo che di ragazze ne ho avute ben poche. 
- Ah..
Sussurrò con voce flebile, rincuorata da quella frase.
- Ora mi dici come mai con mio cugino le cose non sono più come un tempo ? 
Ariel sospirò e si decise a parlare. 
- Si è innamorato di me.. 
- E quindi? Non è ricambiato ?
- No, cioè si, gli voglio bene, potrei dire che lo amo ma è amore fraterno. Non sono innamorata di lui in quel senso e credo che non lo sarò mai, ma lui non vuole capirlo. Continua a trattarmi come se fossi la sua ragazza, è dolce premuroso però io così non riesco ad andare avanti. Ci soffro perché non voglio ferirlo però così lui ferisce me, e non se ne rende neanche conto. 
Dice quasi piangendo, sospirando per impedire alle lacrime di scendere. 
- Vorrei tanto che le cose potessero tornare come prima ma non credo che riuscirei ad essere ancora la sua migliore amica, non riuscirei più a vederlo come quello di prima, non sarei più a mio agio. 
- Ci parlo io. 
Disse il giovane a voce alta e chiara. 
- Non voglio ti faccia questo, non è giusto. Vedrai che a me darà ascolto. 
- No, davvero. Non voglio tu litighi con Jake per colpa mia, vedrai che in un modo o nell'altro si aggiusterà tutto. Parliamo d'altro per favore. 
- Beh parlerei volentieri però siamo arrivati. 
Disse sorridendo il ragazzo e lei sbuffò. 
- Devo proprio? 
Cominciò a lagnarsi come una bambina. 
- Beh se non vuoi marinare per venire con me in città, credo che si, devi proprio ! 
Ridacchiò lui, facendo una faccia divertita. 
- A questo punto non so quale sia la scelta migliore. 
Disse la ragazza facendogli una linguaccia. 
- Credo che sia decisamente meglio venire con te, se non ti do fastidio ovviamente ! 
- Non te l'avrei detto se avessi dato fastidio. 
Così dicendo ripartì. 
 
Dopo un paio di settimane che ormai si frequentavano, tutti cominciarono a pensare che stessero insieme ma loro, in realtà non si erano mai granché sfiorati. Si stavano conoscendo e si piacevano ma qualcosa li bloccava entrambi, Jake e forse non solo quello. 
 
- Lo sai vero che Jake mi ucciderà ? 
- Per cosa? 
Aggiunse lei confusa e concentrata, mentre leggeva la playlist di un CD.
- Per uscire così spesso con te. Ieri a cena ha cominciato con le frecciatine. 
- Oh cavolo. 
Posò la custodia del CD e sospirò. 
- Non stiamo facendo niente di male e non credo siano affari suoi, mi ha letteralmente stufato. Io non ce la faccio più ! 
Cominciò a dare di matto e lui, le bloccò i polsi e la guardò negli occhi. 
- Tranquilla Ariel, vedrai che Jake capirà. 
- Purtroppo non lo farà, non finché non sarò chiara. Oggi aspettatevi pure una visita ! 
Detto questo iniziò a cantare una canzone, lasciando cadere il discorso. 
 
Il pomeriggio della stessa giornata, Ariel andò a casa di Jake dove viveva momentaneamente anche Jason. 
- Splendore, ciao. 
Disse Jake abbracciandola e stringendola, come a fare un dispetto a Jason, che si trovava dietro di lui. 
- Fermo Jake, non sono qui per abbracciarti, io e te dobbiamo parlare. 
Detto ciò, i due si diressero verso il giardino sul retro e cominciarono a parlare, una chiaccherata che durò quasi un'ora. 
 
 
Jason si affacciò impaziente alla finestra e li guardò tornare verso casa. 
- Ci si vede..! 
Disse Ariel passando nervosa e ignorando tutti, perfino Jason. Poco dopo essersene andata però, inviò un sms al ragazzo che occupava la sua mente e ormai, anche il suo cuore. Si erano frquentati per quasi 3 settimane e si trovavano davvero tanto bene insieme. Peccato che sarebbe finita prima di cominciare. 
 
*Scusa se me ne sono andata così ma volevo evitare di metterti nei casini con tuo cugino così gli ho detto che ci vedevamo solo perché avevo bisogno di una mano in matematica. Gli ho detto che non mi piaci, cosa assolutamente non vera e soprattutto che non ti rivedrò più. Gli ho anche detto che con lui ho chiuso, che non può controllare la mia vita. La cosa più importante adesso, è che non dubiterà più di te. Mi dispiace per tutto il casino, è stata colpa mia. Ci si vede, baci..Ariel* 
 
Dopo quel messaggio non ci fu più nulla. Il silenzio da entrambe le parti. Lui rispettava la decisione della ragazza e lei, cercava di rispettare le proprie scelte. Non era facile però stare lontana da Jason, dato che ormai ne era coinvolta e anche tanto. Non aveva nemmeno voglia di andare al ballo scolastico che si sarebbe tenuto da lì a pochi giorni però, trascinata dalla sua amica Mary, si ritrovò a quella festa, con il morale a terra e senza l'ombra di un sorriso. 
Si ritrovò spesso da sola durante la serata e voleva andarsene ma prima, voleva bere qualcosa. 
Si avvicinò al tavolo delle bevande e prese un po' di Punch e poi, andò in un angolo a berlo, sperando di incrociare Mary per avvertirla che se ne sarebbe andata presto. 
Delle mani possenti le sfiorarono la schiena e delle labbra morbide si poggiarono sulla sua guancia. 
- Jake quante volte devo...oh ! 
Si aspettava il suo ex migliore amico invece era Jason. Si voltò emozionata, e il cuore impazzì. Non lo vedeva da troppo tempo, erano passati 10 giorni. 
- Sssh...sono io. Andiamo fuori di qui, dobbiamo parlare. 
Lei lo seguì senza proferir parola. 
- Cosa ci fai qui? Non sei uno studente..
- SShh..parliamo di cose importanti. Dicevi davvero nell'sms? 
- Quale parte di preciso? 
- Gli ho detto che non mi piaci, cosa assolutamente non vera..Insomma significa che ti piaccio ?
Lei abbassò lo sguardo, imbarazzata. 
- Si mi piaci...
Appena pronunciò le parole, lui la tirò a se e la baciò. Un bacio coinvolgente e soprattutto atteso da tanto tempo. 
Passavano giorni, settimane, un mese, due e i due si frequentavano di nascosto. Tenere il segreto non era facile ma forse rendeva la situazione più speciale. Erano felici ma ciò non bastò un giorno il ragazzo andò da Ariel, per parlarle. 
 
- Entra.. 
Disse lei preoccupata. 
- Cosa c'è ? 
- Dobbiamo parlare.
Per qualche minuto ci fu un silenzio tombale. 
- Forza allora, parla. 
Mentalmente creava cinquanta modi diversi per dirglielo ma alla fine sparò tutto velocemente.
- Ho ricevuto un'incredibile offerta di lavoro in Europa, Fracia per l'esattezza. Parto domani mattina. 
- Ah, wow che bello, per quanto tempo? 
- E' a tempo indeterminato, potrei stare lì anche per 20 anni. Lo stipendio è incredibile, offrono anche la casa. Io, per quanto volessi, non posso rifiutare. 
- E non devi, non preoccuparti. Sono felice per te, davvero. 
Tentò di sorridere per non scoppiare a piangere. 
Passarono la sera a parlare, e lei, a reprimere l'istinto di supplicarlo di restare perché sapeva che non l'avrebbe fatto. 
Passa il tempo, lei prova a rendere felice Jake e così, dopo quasi due anni dalla partenza di Jason, si fidanzano. Dopo i primi 5 mesi ha perso ogni contatto con il suo biondino e così, sola e disperata ha dovuto consolarsi con il cugino. Un comportamento che non era da lei però, era stanca di veder soffrire il migliore amico quindi, avrebbe piuttosto sofferto lei per non far soffrire gli altri. 
 
Dopo 6 anni dalla partenza di Jason, Ariel e Jake stanno ancora insieme, 4 anni di fidanzamento. Innamorati o quasi, decidono di fare un viaggio e forse per uno strano scherzo del destino Parigi viene scelta come meta. Cosa succederà ora? 
  
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