TANABATA
Graziose splendono
con insistenza
le lucciole.
Sembrano insetti che gridano
silenziosamente.
Poesia giapponese
E’ così raro trovare un posto dove si vedono ancora le lucciole. E’ stata proprio una bella idea quella di venire a celebrare la festa in riva al fiume. C’è meno gente, è un posto più tranquillo, e si vedono meglio le stelle. Ho preparato dei dolci, e Ishida ha portato da bere. Al tramonto tutte quelle lucciole hanno cominciato ad accendersi e ad agitarsi sull’acqua. Sembra una festa di piccoli spiriti guardiani.
Ichigo, hai mangiato per due, come al solito, e poi ti sei steso a guardare le stelle. Mi sono stesa anch’io, vicino a te, come per caso, e adesso vedo un po’ il cielo scintillante e un po’ il tuo profilo spigoloso con l’angolo dell’occhio.
Lassù è la notte dove finalmente si incontrano gli amanti a lungo separati. Hikoboshi il Pastore, Orihime la Tessitrice.
Orihime. Come me. Questa notte Orihime ritroverà il suo amato e saranno ancora insieme finché l’alba non cancellerà le stelle dal cielo e il fiume della Via Lattea tornerà a separarli. Solo fra un anno si incontreranno di nuovo, eppure loro sono pazienti, e aspettano.
Anch’io aspetto, ma il fiume della tua indifferenza Ichigo, non mi lascia passare nemmeno per quest’unica notte. Lo so che moriresti per me. Me l’hai dimostrato molte volte. Moriresti anche per Ishida, o per Yuzu, o per Karin, o per chiunque abbia bisogno di te. Moriresti mille volte, ma non vivresti, invece, per me?
Le lucciole continuano a danzare come scintille di un fuoco che non scalda. Ho appeso il mio tanzuku ad un ramo e l’ho guardato a lungo oscillare nel vento. Se il vento portasse da te le mie parole, solo per un poco sarei felice.
Mi sorridi, sei gentile come sempre con me, ma lo so che il tuo cuore è lontano più di quelle stelle.
Le lucciole sembrano piccoli singhiozzi di bambina perduti nella notte e quando mi saluti, allegro, con la mano, è il mio cuore che piange di nascosto piccole lacrime di luce.
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