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Autore: Daisy Pearl    15/03/2012    14 recensioni
Mah, non saprei proprio come presentare questa one shot. E' venuta fuori così dal nulla.
Parla di una bella ragzza dai capelli rossi che ha totalmente stregato un ragazzo.
fatemi sapere cosa ne pensate!!!
Genere: Malinconico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La luna nel cielo era qualcosa di semplicemente meraviglioso.
Amavo come solitaria fissasse noi poveri uomini da lassù. Poi, quando assumeva quella forma e quel colore, era impossibile non rimanerne folgorati.
Quella sera di metà settembre rimasi sconvolto dalla sua bellezza.
Lei, regina incontrastata del cielo notturno, sfolgorava di luce rossa.
Luna piena. Luna di sangue.
Ma sarebbe sbagliato paragonare il suo scarlatto colore al sangue, al fuoco o a qualsiasi altra cosa.
Quel colore era uguale a quello dei SUOI capelli.
Sorrisi al ricordo di come ondeggiavano indomati sotto le folate di vento, come le circondavano il perfetto viso, e come a volte LEI li allontanasse sbuffando.
Odiava quell’indomabilità. Prendeva un elastico e rapidamente sistemava tutte quelle ricce ciocche in una coda, poi mi sorrideva radiosa, era contenta della sua opera!
Io invece LA guardavo con un misto di stupore, per quanto fosse bella, e di dispiacere.
IO AMAVO CHE I SUOI CAPELLI FOSSERO COSI’ INDOMABILI. Quando soffiava il vento essi sembravano le chiome di un meraviglioso albero in autunno. Diventava quasi parte della natura stessa, quasi una dea.
Se fossi stato ateo sicuramente LEI sarebbe diventata la mia divinità.
Ogni volta che la contemplavo rimanevo perplesso: perché una tale bellezza aveva scelto proprio me?
Stavamo insieme da 5 mesi, i mesi più belli della mia vita.
Poi 3 anni prima accadde tutto, all’improvviso.
Iniziò a non rispondere ai miei messaggi e a non presentarsi a scuola. Ero preoccupato. Quale ragazzo non lo sarebbe per la creatura più splendida che la natura abbia mai creato?
Non ero mai stato a casa sua, ma dovevo trovarla, in fondo io l’amavo! Così dopo qualche giorno cercai negli archivi scolastici, ma non trovai niente. Era come se non fosse mai esistita. Non una residenza, né un luogo di nascita. Solo un nome e un cognome.
Poi passarono i giorni e le persone che mi circondavano sembrava che si stessero gradualmente dimenticando del grande onore che LEI ci aveva fatto: quello di incrociare la sua esistenza con la nostra.
Sempre più frustrato mi sfogai con il mio migliore amico.
Lui mi guardò come se fossi pazzo prima di affermare che lui non aveva mai visto quella ragazza, né aveva mai sentito io che ne parlavo.
Lo guardai esterrefatto. Come poteva inventarsi una cosa del genere? Io non potevo essermi inventato il grande amore della mia vita.
Corsi a casa in lacrime e sentii il bisogno di rivedere il SUO bel viso, incorniciato da quei capelli rosso luna. Presi così un a foto, ma dovetti fare una triste scoperta. LEI era sparita anche da quelle fugaci immagini.
Era come se non fosse mai esistita, era un’ombra, un’ombra che aveva sconvolto la mia vita e poi era fuggita. Ma come poteva la scomparsa di un’ombra far sanguinare così copiosamente il mio povero cuore?
Se non fossi stato convinto dei forti sentimenti che provavo nei suoi confronti, probabilmente mi sarei io stesso dato del pazzo. Ma io SENTIVO di amarla profondamente. E come si può amare una persona con tale intensità  se essa non è mai esistita?
3 anni. Erano 3 anni che io LA cercavo. All’inizio avevo fatto ricerche su ricerche per trovare una prova della sua esistenza, ma queste non mi avevano portato a niente.
Poi iniziai a cercarla nelle piccole cose: nella risata spontanea di una bambina, nelle chiome degli alberi in autunno e nella luna.
Sembrava che LEI fosse dovunque intorno a me, in tutte le cose che vedevo o che toccavo. Persino il mio sangue me la ricordava.
Eppure LEI non c’era. Dannazione.
Ma il mio cuore sanguinava ancora mentre guardavo quella luna di sangue, mentre in essa rivedevo la SUA folta chioma riccia.
Abbassai lo sguardo sospirando, ricordando il suo sorriso.
Fu allora che mi convinsi di essere realmente pazzo.
Perché LEI era davanti a me. Sorrideva beata e negli occhi si poteva leggere l’amore che anche LEI sentiva per me. Si avvicinò lentamente e prese il mio viso tra le sue soffici mani.
Inalai il SUO profumo come se fosse ossigeno per i miei poveri polmoni costretti ad un’astinenza così prolungata. Sorrise nuovamente.
Volevo abbracciarla, fare i salti di gioia, urlare al mondo che LEI era con me, che era tornata, ma non osavo muovermi, timoroso che quella paradisiaca visione potesse sparire da un momento all’atro.
Fu LEI ad agire. Si mise in punta dei piedi e sfiorò le mie labbra con le sue, anch’esse rosse. Come avrei potuto non amare quell’essere?
Mi baciò dolcemente facendomi gustare ogni singolo contatto con quella bocca. Ma finì troppo in fretta.
Si staccò e si allontanò di poco da me.
Sì ero pazzo. Pazzo d’amore per LEI.
Mi sorrise dolcemente, ma nella sua espressione c’era anche un pizzico di malinconia e tristezza.
Continua a cercarmi!” sussurrò mentre una lacrima le attraversava veloce il volto.
Continua a cercarmi!” ripetè di fronte al mio sguardo stupito.
Poi, come un fantasma, scomparve lentamente dalla mia vista. L’ultima ricordo che ho di LEI è il suo splendido viso circondati da quegli indomabili capelli rosso luna.
Poi compresi. L’avrei rincontrata un giorno. Dovevo continuare a cercarla. Ma la novità stava nel fatto che io non l’avevo mai persa realmente. LEI non se n’era mai andata! Si era solo nascosta ai miei sciocchi occhi!
Mi maledissi per non essere riuscita a notarla prima.
LEI era in TUTTO ciò che mi circondava, perché LEI era il mio mondo, il mio essere, la mia vita.
Ogni cosa era impregnata di LEI. Perché l’amore è un sentimento troppo forte, totalizzante, è in grado di trasfigurare la realtà. Io amo e amavo LEI, quindi LEI era tutto.
Tutto.
“Dunque anche tu, Luna, ti sei presa una piccola parte di lei, tu che rossa mi scruti da lassù.”
Sorrisi a quell’astro che tanto mi ricordava LEI e sussurrai dolci parole d’amore.
LEI era dovunque. Avrebbe sicuramente sentito.
 






Eccomiiiiiiiii!! Allora ... mah questa one shot mi è venuta così, pur di non studiare filosofia mi sono messa a scrivere!!
fatemi sapere cosa ne pensate!!!
Daisy


Ps:
Se vi va di leggere qualcos'altro di mio mi piacerebbe molto che voi visitaste questa storia:





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