DISCLAIMER: Non possiedo nessun diritto sul personaggio di Penny, né sulla serie The Big Bang Theory.
Dopo essersi chiusa la porta dell'appartamento alle spalle, Penny vi si appoggia contro.
-Wow. Il Polo Nord, per tre mesi- dice a se stessa, come a convincersi.
Poi si dirige verso il frigorifero e si tira fuori una birra. Sedendosi sul divano ne beve qualche sorso, la sua espressione ancora sconcertata.
Faticava ad accettare il fatto che non avrebbe visto Leonard per tre mesi. Ormai si è abituata ad averlo intorno, a passare le serate con lui e i suoi tre amici svitati.
Sta guardando verso la televisione spenta, ma il suo sguardo è vuoto. Leonard...
Si sente triste. Desidera che lui non parta.
Ma da dove salta fuori questo attaccamento esagerato per il ragazzo?
Prendendo un altro sorso di birra, Penny pensa a quando si era appena trasferita e se l'era trovato fuori dalla porta, all'entusiasmo di lui per il trovarsi una bella ragazza come nuova vicina. Sorride, aveva subito notato quant'è impacciato in certe situazioni.
Appoggia la birra sul tavolino. Non è un improvviso attaccamento. E, nonostante quando avevano provato ad uscire insieme non era andata esattamente bene, sente che la questione non è chiusa. Non può perderlo.
E glielo deve far capire in qualche modo. Ormai è decisa.
Prende il telecomando, accende la TV e trova solo telepromozioni.
-Oh, una coperta con le maniche- nota incuriosita e si mette ad ascoltare la venditrice.
-...utile se siete in un posto freddo ma non potete starvene a letto al calduccio.
Già, al freddo. Come Sheldon nella cella frigorifera. E come Leonard al Polo Nord.
Ecco, potrebbe regalargli quello per la partenza, così si ricorderà di lei in ogni momento.
È un pensiero che la conforta. È un modo per stargli vicino anche a distanza.
È un modo per fargli capire che le mancherà.
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A/N: Questa è l’unica flashfic che ho mai concepito. L’idea di mi è venuta appena spento il computer, ieri sera.
Immagino che non sia d’alto livello (anche se la notte ha portato un minimo di consiglio :P), ma ho pensato di pubblicarla lo stesso, nella speranza che qualcuno mi lasci una critica.
Ho sempre pensato che trecento parole non fossero sufficienti per raccontare una storia, ma mi sto ricredendo. Opinioni in merito? Consigli di lettura?
Grazie, intanto. ^_^