Vi chiedo un commentino, anche piccolino, per sapere se la storia vi è piaciuta.
Buona lettura, Jo.
Oltre ogni orizzonte
Guardi l’orizzonte, cerando con lo sguardo di oltrepassarlo, ma la polvere delle macerie t’impedisce di vedere, osservare, sperare…
E rimugini su te stesso, sulle tue doti e sul tuo sangue, eppure non riesci a trovare una soluzione: loro troppo forti, tu incredibilmente sopraffatto dagli eventi, da ogni battaglia, in ogni battaglia.
Dopo una sconfitta, l’orgoglio ti brucia le vene e il dolore per le vittime ti affligge e ti pare difficile anche solo respirare quell’aria ribollita da rabbia e da grida.
E nonostante non sia tu la causa di ciò che è accaduto, ti senti colpevole e ti maledici per quello che non hai fatto e per ciò che potresti, ma che non riesci: superare quel limite che ti ha maledetto.
Quanti affanni per un diciassettenne…
Quanto contrasto per un ragazzino, per un mezzosangue tra l’umano e il guerriero.
Socchiudi gli occhi, per un raggio di sole riflesso sul vetro, mentre la macchina s’innalza nel cielo.
Nonostante l’altezza e la nuova visuale non vedi altro che polvere, finché dopo il buio del viaggio, rivedi la luce.
Adesso, in un altro tempo e in uno spazio diverso, riesci a scorgere cosa c’è dopo l’orizzonte: c’è vita, speranza, futuro…