Storia
prima classificata al contest "Se una notte d'inverno un viaggiatore -
Calvino docet" indetto da Marge86. I giudizi verranno riportati al
termine del decimo capitolo.
Autore: Ely79
Titolo: Il Covo degli Annegati
Prompt: Se una notte d’inverno un viaggiatore
Rating: Arancione
Avvertimenti: Il genere science-fiction è indicato perché l’ambientazione è di genere steampunk.
Genere : Commedia, Fantasy, Generale, Science-Fiction
Introduzione/riassunto: Esiste un posto, da qualche parte, dove ci sono persone che vi attendono per fare la vostra conoscenza, ma soprattutto, perché voi facciate la loro. È un luogo accogliente, fuori dal tempo e dal mondo, eppure immerso in esso. Potrete raggiungerlo, andarvene o rimanere; dormire, mangiare, parlare, fare l’amore. A voi la scelta di cosa fare al Covo degli Annegati.
1. Benvenuto
Se una notte d’inverno un viaggiatore mettesse piede al Covo degli Annegati, sarebbe costretto a farsi due domande.
Certamente finirebbe col porsi i medesimi quesiti anche se capitasse qui in una notte estiva, o primaverile, o autunnale. Accadrebbe anche ad un’ora qualsiasi: notte, giorno, alba, tramonto… Lo stesso vale per i pasti: colazione, pranzo, cena, spuntini vari. Col bello e col cattivo tempo, solo o in compagnia, in giorni di festa o calma piatta. Ma tant’è, comunque egli capiti qui, solleverebbe questa coppia di imprescindibili quesiti. Ovviamente, nel cuore di una notte invernale ogni domanda, pensiero e sensazione verrebbero resi più pressanti dalla stanchezza e dai morsi del gelo.
Sarebbe facile svelare subito tali interrogativi, confrontarli con i vostri, criticarli o condividerli, ma perché non fate prima un giro a ficcanasare? Lasciate che vi illustri i piaceri di cui potrete godere entro le mura di questo luogo.
Prego, superate la porta tonda di metallo borchiato ed entrate. Posate giacca, cappello, eventuali bagagli, ed accomodatevi ai nostri tavoli. Scegliete liberamente quello che preferite, ce ne sono una cinquantina, adatti a qualunque genere di viaggiatore, solo o in comitiva.
Non badate agli sguardi che si poseranno curiosi su di voi che avete appena messo piede al Covo. In pochi attimi saranno rivolti altrove ed il vostro ingresso sarà dimenticato. Non certo per malacreanza o per mancanza di rispetto, anzi, l’esatto opposto. Tutti qui dentro sanno quanto possano dar fastidio le occhiate insistenti o indiscrete di esimi sconosciuti, o peggio ancora, di gente che conoscete fin troppo bene. Dopo ore, o magari giorni di viaggio, l’ultima cosa di cui si sente il bisogno è l’invadenza altrui. Qui la gente non vuole immischiarsi negli affari altrui, fidatevi. Salvo che non siate voi stessi a dargliene l’occasione. E credetemi, le occasioni potrebbero essere meno infrequenti di quanto pensiate.
Autore: Ely79
Titolo: Il Covo degli Annegati
Prompt: Se una notte d’inverno un viaggiatore
Rating: Arancione
Avvertimenti: Il genere science-fiction è indicato perché l’ambientazione è di genere steampunk.
Genere : Commedia, Fantasy, Generale, Science-Fiction
Introduzione/riassunto: Esiste un posto, da qualche parte, dove ci sono persone che vi attendono per fare la vostra conoscenza, ma soprattutto, perché voi facciate la loro. È un luogo accogliente, fuori dal tempo e dal mondo, eppure immerso in esso. Potrete raggiungerlo, andarvene o rimanere; dormire, mangiare, parlare, fare l’amore. A voi la scelta di cosa fare al Covo degli Annegati.
1. Benvenuto
Se una notte d’inverno un viaggiatore mettesse piede al Covo degli Annegati, sarebbe costretto a farsi due domande.
Certamente finirebbe col porsi i medesimi quesiti anche se capitasse qui in una notte estiva, o primaverile, o autunnale. Accadrebbe anche ad un’ora qualsiasi: notte, giorno, alba, tramonto… Lo stesso vale per i pasti: colazione, pranzo, cena, spuntini vari. Col bello e col cattivo tempo, solo o in compagnia, in giorni di festa o calma piatta. Ma tant’è, comunque egli capiti qui, solleverebbe questa coppia di imprescindibili quesiti. Ovviamente, nel cuore di una notte invernale ogni domanda, pensiero e sensazione verrebbero resi più pressanti dalla stanchezza e dai morsi del gelo.
Sarebbe facile svelare subito tali interrogativi, confrontarli con i vostri, criticarli o condividerli, ma perché non fate prima un giro a ficcanasare? Lasciate che vi illustri i piaceri di cui potrete godere entro le mura di questo luogo.
Prego, superate la porta tonda di metallo borchiato ed entrate. Posate giacca, cappello, eventuali bagagli, ed accomodatevi ai nostri tavoli. Scegliete liberamente quello che preferite, ce ne sono una cinquantina, adatti a qualunque genere di viaggiatore, solo o in comitiva.
Non badate agli sguardi che si poseranno curiosi su di voi che avete appena messo piede al Covo. In pochi attimi saranno rivolti altrove ed il vostro ingresso sarà dimenticato. Non certo per malacreanza o per mancanza di rispetto, anzi, l’esatto opposto. Tutti qui dentro sanno quanto possano dar fastidio le occhiate insistenti o indiscrete di esimi sconosciuti, o peggio ancora, di gente che conoscete fin troppo bene. Dopo ore, o magari giorni di viaggio, l’ultima cosa di cui si sente il bisogno è l’invadenza altrui. Qui la gente non vuole immischiarsi negli affari altrui, fidatevi. Salvo che non siate voi stessi a dargliene l’occasione. E credetemi, le occasioni potrebbero essere meno infrequenti di quanto pensiate.