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Autore: Princess Kurenai    17/03/2012    1 recensioni
Il coraggio non era mai stato uno dei pregi di Sena, tant'è che aveva sempre preferito arrendersi o scappare al posto di combattere. Certo, il football americano gli aveva permesso di crescere e di diventare un po' più temerario, ma c'erano delle cose che non sarebbero mai cambiate.
Proprio per quel motivo non si stupì quando avvertì le gambe tremare e la crescente voglia di fuggire lontano dalla Oujou High.
Non poteva fare a meno di chiedersi che gli fosse passato per la mente.
Durante le ore di lezione, e anche durante gli allenamenti, aveva sempre e solo avuto un pensiero fisso: Seijuro Shin.
[Shin/Sena]
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Seijuro Shin, Sena Kobayakawa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Conclusion
Fandom: Eyeshield 21
Personaggi: Seijuro Shin, Sena Kobayakawa
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: OneShot, What if? (E se…), Shonen-ai
Conteggio Parole: 2262 (FiumiDiParole)
Note: 1. Fluff a palate ma senza senso çAç/
2. Fanfiction partecipante alla seconda edizione del CoW-T indetto da maridichallenge. Squadra Magic Sticks. Scritta per la seconda missione. Prompt: Tutto in una notte.
3. All’amore della mia vita >w<




{ Conclusion ~



Il coraggio non era mai stato uno dei pregi di Sena, tant'è che aveva sempre preferito arrendersi o scappare al posto di combattere. Certo, il football americano gli aveva permesso di crescere e di diventare un po' più temerario, ma c'erano delle cose che non sarebbero mai cambiate.
Proprio per quel motivo non si stupì quando avvertì le gambe tremare e la crescente voglia di fuggire lontano dalla Oujou High.
Non poteva fare a meno di chiedersi che gli fosse passato per la mente.
Durante le ore di lezione, e anche durante gli allenamenti, aveva sempre e solo avuto un pensiero fisso: Seijuro Shin.
Si era reso conto già da tempo del suo interesse verso il linebacker. Lo considerava un atleta fantastico e degno della sua stima, un avversario da tenere ed un obiettivo.
Non pensava assolutamente che quel suo 'interesse' potesse arrivare al punto di fargli decidere di andare a vederlo... ed era una cosa talmente stupida che era quasi impossibile da spiegare.
Scosse la testa furiosamente, cercando di darsi una svegliata, e fece subito inversione di marcia intenzionato a tornare indietro per la sua strada.
Aveva fatto una cosa senza senso ed era anche stato fortunato nel non aver visto il linebacker dei White Knight. Se per caso l'avesse incrociato, come avrebbe potuto giustificare la sua presenza nella scuola e... che gli avrebbe potuto dire?
' Ciao Shin-san, sono venuto qui per vederti'?
Sarebbe stato assurdo, oltre che imbarazzante!
Eppure, una piccola parte di lui aveva davvero voglia di incrociare lo sguardo dell'altro atleta per osservare quelle fiere iridi d'ossidiana...
" Aah!", Sena scosse ancora la testa ma non riuscì a impedirsi di arrossire furiosamente a quel pensiero.
Si stava comportando come una ragazzina innamorata, e lui non era assolutamente una femmina!
Ma forse era 'innamorato', e a quel pensiero iniziò d'istinto a correre, cercando stupidamente di scappare da quelle considerazioni così vergognosi, ignaro di aver attirato su di sé l'attenzione del quarterback dei White Knight.
Takami lo osservò sparire senza riuscire a celare la sua curiosità e, sistemandosi gli occhiali con fare pensieroso, rientrò in palestra dove si trovavano gli altri membri della squadra.
Raggiunse Sakuraba che si stava allenando sulla panca piana, e rispose con un mezzo sorriso al cenno che gli fece il ragazzo... ma l'idea che ci fosse uno dei Devil Bats lì a scuola non lo voleva abbandonare.
" Takami-san, tutto bene?", domandò Haruto, notando subito espressione pensierosa del quarterback.
" Oh! Sì, certo. Va tutto bene. Tranquillo.", lo rassicurò prontamente. " Prima c'era solo Eyeshield qui fuori, non vorrei che Hiruma l'abbia mandato per spiarci...", aggiunse, svelando i suoi dubbi.
Haruto lo guardò serio. Capiva benissimo quel che stava passando per la testa di Ichiro ma... dubitava che uno come Sena potesse essere utilizzato dal capitano dei Devil Bats come spia. O almeno così pensava: Hiruma sapeva essere imprevedibile.
Shin, al contrario, aveva afferrato solo tre parole del breve discorso di Takami e la sua mente aveva lavorato così in fretta da non lasciargli neanche il tempo di ragionarci un po' su.
Aveva solamente sentito che Eyeshield era lì fuori, e in men che non si dica aveva già lasciato la palestra - riuscendo a stupire tutti i presenti, visto che era il primo ad entrarvi e l'ultimo a finire gli allenamenti - per andare alla ricerca del piccolo running back.
Una volta all'esterno, ed appurato che non si trovava più nel perimetro della scuola, si rese conto di non sapere dove fosse andato Eyeshield ma era certo che l'avrebbe trovato. Tant'è che si dimenticò completamente della scuola e degli allenamenti serali che era solito sostenere, per lanciarsi alla sua ricerca.
Si poteva usare una sola parola per descrivere quel suo atteggiamento così anormale, ed era 'attrazione'. Non era stato semplice per Shin descrivere il perché di quel suo 'interesse'. Inizialmente aveva pensato che fosse per la velocità del running back, ma aveva sin da subito notato che c'era dell'altro oltre la scarica adrenalinica che provava all'idea di misurarsi con lui.
Non aveva ancora capito che cosa ci fosse oltre la voglia di battersi con Eyeshield e forse anche per quello desiderava incontrarlo.
Imboccò correndo la strada verso la stazione - era la soluzione più logica -, spingendo quasi al massimo i suoi muscoli per impiegarvi il minor tempo possibile, e fu proprio in quell'istante che riuscì a scorgere la familiare corporatura del running back.
Era ad un centinaio di metri da lui e camminava lentamente, come se si fosse perso nei suoi pensieri. Quello però non impedì al più piccolo di voltarsi e di rendersi conto della furiosa corsa linebacker - non aveva neanche pensavo al rallentare: voleva semplicemente raggiungerlo il più in fretta possibile.
" Ihhh!", Sena trasalì spaventato davanti a quella 'minacciosa' figura, e tentando istintivamente di trovare una via di fuga, si ritrovò a sua volta a correre.
Quel tentativo però non scoraggiò Shin che, vedendo tutto quello come una sfida, si ritrovò a cambiare obiettivo: dal raggiungerlo al bloccarlo.
L'inseguimento durò relativamente poco mentre il dolore per il placcaggio del linebacker lasciò Sena senza fiato per qualche minuto.
L'atleta dei White Knight lo lasciò quasi subito, permettendogli di respirare e di sollevarsi.
" Eyeshield."
" S-shin-san io..."
Sena si rese subito conto che avrebbe potuto chiedergli il perché di quell'inseguimento, ma che quello l'avrebbe solamente condotto a cercare una spiegazione sul motivo della sua presenza alla Oujou High... e non era certo di avere una risposta.
Fissò il linebacker in attesa che questo parlasse - osservandone gli occhi e i tratti marcati del viso -, ma si rese subito conto che Shin era rimasto a sua volta in silenzio, e che la situazione si era fatta quasi imbarazzante.
Erano fermi in mezzo alla strada, il sole stava ormai tramontando e di stavano guardando negli occhi senza parlare: era un momento tanto intenso quanto vergognoso!
" I-io... stavo andando a... p-prendere il treno!", esordì Sena, sforzando poi una risatina.
" Takami-san ha detto che eri a scuola.", rispose Shin. Anche se era un'affermazione, era chiara la domanda che gli stava rivolgendo il linebacker.
" Sì...", ammise il più piccolo, abbassando la testa. " S-scusa..."
Non gli era mai passata la pessima abitudine di scusarsi per tutto.
“ Perché?”, domandò Shin tranquillo, osservando con attenzione le strane reazioni del running back.
“ P-perché… volevo vederti…”, rivelò abbassando la voce fino ad un sussurro che però non impedì all’altro di sentire la risposta.
Solo per abitudine il linebacker non mostrò apertamente il suo stupore.
Quindi, ricapitolò mentalmente, Eyeshield era andato fino alla Oujou High per vederlo?
“ Volevi sfidarmi?”, era la spiegazione più logica secondo la sua ottica.
“ N-no!”, si affrettò a rispondere Sena con il viso arrossato per l’imbarazzo. “ Solo p-per… vederti. Scusami, Shin-san! Era una cosa stupida…”
Era difficile per Seijuro capire il motivo di quella visita – se non lo voleva sfidare, allora perché era arrivato fin lì? -, ma decise di lasciar perdere. Alla fin fine gli importava solo stare con Eyeshield.
“ Stavi andando alla stazione?”, domandò, mentre alle sue orecchie giungeva il rumore del treno che stava ormai partendo.
“ S-sì…”, assentì Sena abbassando il capo imbarazzato.
“ È appena partito l’ultimo treno.”, gli fece presente Shin, osservando il viso di Eyeshield sbiancare.
“ Ihhh? C-cosa?!”, il running back trasalì e tentò di iniziare a correre verso la stazione, ma si rese subito conto che sarebbe stato impossibile salire sopra il treno in corsa e che, cosa non meno importante, a quel punto gli sarebbe toccato fare tutta la strada a piedi.
“ Cavolo…”, sospirò, grattandosi poi la testa imbarazzato.
In quel momento era certo di aver fatto una stupidata ad andare fino alla Oujou High ed il fatto di aver fatto quella figuraccia davanti a Shin non lo aiutava di certo.
“ I-io ora mi dovrei… incamminare…”, mormorò piano Sena.
“ A piedi?”, domandò con tono calmo il linebaker.
Non sapeva se essere sollevato o meno dal fatto che Eyeshield avesse perso il treno perché era intenzionato ad accompagnarlo fino a casa se possibile… l’unica cosa che continuava a sfuggirgli era la spiegazione a tutto quello.
“ S-sì.”, assentì il più piccolo.
“ Andiamo.”
“ E-eh?”
“ Ci facciamo una corsa fino a casa tua.”, dichiarò Shin con decisione, sistemandosi i guanti come per prepararsi ad una battaglia.
Sena lo fissò stupito, riuscendo solo ad assentire a quell’inaspettata proposta.
Era… felice di passare del tempo in più con il linebacker e quando iniziarono a correre fianco a fianco, nelle strade presto illuminate solo dai lampioni, non poté non sentirsi ancora più entusiasta di quella situazione.
Ad un certo punto però si ritrovò a rallentare fino a camminare, facendo arrestare anche la corsa di Shin. Di quel passo sarebbero arrivati subito a casa sua e… non voleva.
Era egoistico, ma voleva approfittare di quel momento in compagnia dell’altro atleta.
“ Va tutto bene, Eyeshield?”, domandò il linebacker.
“ S-sì…”, Sena annuì prontamente. “ Solo… potremo camminare fino a casa?”
“ Ci metteremo più tempo.”
“ Già… scusa.”
Voleva davvero essere egoista ma stava già approfittando della gentilezza di Shin e non poteva tirare in quel modo la corda.
Si concesse un sorriso triste e, riprendendo a correre, superò il linebacker di qualche metro e, in men che non si dica, si ritrovò di nuovo placcato da questo.
Le mani di Shin erano strette attorno alla sua vita con forza e decisione, con la differenza che quella vota non gli mozzarono il fiato.
“ S-shin-san…”
“ Camminiamo, Eyeshield.”
Seijuro non sapeva quali fossero le intenzioni del più piccolo, ma inconsciamente anche lui si era ritrovato a pensare le stesse identiche cose. Correndo sarebbero arrivati indubbiamente prima ma camminando sarebbero rimasti insieme.
Sena gli donò un sorriso tra l’imbarazzato e l’emozionato, annuendo poi con decisione.
Con più calma iniziarono quindi a percorrere le stradine deserte, illuminate dalle luci dei negozi ancora aperti e dai lampioni.
Ad occhio e croce, Sena sapeva benissimo che andando di quel passo sarebbe rientrato dopo cena… ma non gli importava. I suoi avrebbero pensato che si era attardato al campo per degli allenamenti e non avrebbero fatto domande… non poteva dire lo stesso di Shin però.
“ I… i tuoi genitori si potrebbero preoccupare.”
“ Nessun problema.”, rispose il difensore.
“ Oh…”
“ I tuoi invece?”
“ Penseranno che mi sto allenando.”, ridacchiò. “ S-sono… stupiti che mi piaccia così tanto qualcosa.”, ammise imbarazzato.
“ Sei un buon running back, Eyeshield.”, commentò Shin.
“ G-grazie.”, il più piccolo si sentì avvampare. “ C-comunque… chiamami pure Sena.”, sussurrò poi.
Non gli piaceva che il linebacker si rivolgesse a lui in quel modo, certo aveva un che di ‘esclusivo’ ma era anche… distante.
“ Sena?”, ripeté Shin guardandolo, osservando il viso arrossato per l’imbarazzo dell’altro.
Agli occhi del difensore le reazioni di Eyeshield erano… strane. Un po’ incomprensibili, ma era conscio che le relazioni interpersonali non fossero il suo forte e non si interrogò più di tanto sul perché dell’imbarazzo del running back.
“ Sì…”
“ D’accordo.”, accettò tranquillamente, non vedendoci nulla di male.
“ Grazie…”, sussurrò Sena con un sorriso prima di riprendere una silenziosa marcia, interrotta solo da qualche sporadico commento – parlarono per lo più del football e di come erano finiti a in squadra.
Si concessero anche una piccola pausa davanti ad un distributore di merendine, dal quale non riuscirono a prendere niente a causa dell’incompatibilità di Shin con la tecnologia.
In ogni caso, l’aria si era fatta via via più rilassata e quando giunsero davanti a casa Kobayakawa erano ormai le nove passate.
“ Grazie per la compagnia, Shin-san.”, lo ringraziò con un sorriso.
Il linebacker osservò l’abitazione, come per memorizzarla, rivolgendo poi uno sguardo al ragazzo insieme ad un cenno.
“ Sei stato davvero gentile… sicuramente abiterai dall’altra parte di Tokyo e…”
“ Correrò e farò un po’ di esercizio notturno.”, si affrettò a interromperlo Shin, aveva capito fin troppo presto quanto il running back riuscisse a preoccuparsi per ogni singola cosa.
“ Oh… sì.”, il più piccolo assentì. “ Un… giorno potremo correre insieme.”, propose.
Gli era bastato passare con lui quella neonata notte per sentire crescere la necessità di passare ancora più tempo con il linebacker… anche se c’era qualcosa che continuava a mancare.
Non riusciva a capire cosa, ma avvertiva l’assenza di qualcosa che avrebbe reso quella notte memorabile.
“ Sì.”, Shin non riuscì a trattenere un sorriso all’idea di allenarsi con il running back. “ Si può fare.”
Calò ancora il silenzio, nessuno dei due voleva salutarsi, ed era chiaro ad entrambi. Forse per quel motivo il linebacker si incamminò lentamente verso la sua strada.
Sena lo osservò con la bocca socchiusa e gli corse dietro quasi senza rendersene conto.
Voleva gridargli dietro di fermarsi e di restare ancora con lui, ma la sua logica gli impedì di parlare e di dire un qualcosa di stupido… ma non riuscì a bloccarlo dal chiamarlo e dal lasciarsi andare ad un qualcosa di ancora più stupido.
“ Shin-san!”
Il linebacker si spostò e la mano del più piccolo lo afferrò per la maglietta facendolo abbassare per poter far scontrare le loro labbra insieme.
Si fece anche male quando i loro nasi cozzarono l’uno contro l’altro, ma alla fine… stava davvero baciando Shin Seijuro, il linebacker dei White Knight?
“ I-io…”, si staccò sbiancando.
Non sapeva se essere terrorizzato o meno.
“ M-mi dispiace! I-io… non so che mi sia pr-”
Quella volta furono le labbra di Shin a posarsi sulle sue, incerte ma decisamente più delicate delle sue.
Quel baciò durò solo qualche istante ma era forse il momento più bello della vita del running back.
“ S-shin-san…”
“ A presto, Sena.”, sussurrò il linebacker.
“ O-oh…”, il ragazzo annuì, con la bocca socchiusa per lo stupore. “ A… presto.”, e dopo quel saluto Shin si allontanò – nascondendo in quel modo anche il suo di imbarazzo, non era abituato a gestire quel tipo di cose… ma era stato bello.
Sena lo osservò sparire e posando le mani sul viso lo sentì ardente, ritrovandosi poi a ridere quasi nervosamente.
Aveva baciato Shin Seijuro ed era stato a sua volta baciato da quel ragazzo.
Incredibile ma… in un certo qual modo aveva trovato quello che avrebbe reso quella notte memorabile.

   
 
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