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Autore: Rota    17/03/2012    2 recensioni
La varietà del linguaggio è caratteristica da collegare alla semplicità o alla complessità della mente di chi si esprime, come l'utilizzo più o meno efficacie di parole forbite per riuscire ad esprimere constatazioni sempre più raffinate ed eleganti, in ogni possibile sfumatura esistente – e lo stesso tipo di relazione si può trovare anche in un orecchio allenato all'ascolto dei particolari, alla rielaborazione di suoni diversi e di manifestazioni particolari.
Ma laddove una parola simile muta anche di poco il significato di un intero pensiero, ecco che questa capacità diventa in un sol attimo un'arma a doppio taglio, capace di portare solo alle peggiori conseguenze.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ishida Uryuu, Kurosaki Ichigo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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*Autore: Rota
*Titolo: L'effetto della risposta
*Fandom: Bleach
*Personaggi: Ichigo Kurosaki, Uryuu Ishida
*Pair: IchiIshi
*Genere:  Fluff, Sentimentale
*Avvertimenti: What if...?, Shonen ai, One shot
*Rating: Giallo
*Parole: 1150
*Note autore: Ogni volta che entro in questo fandom mi sorprendo per una carenza di pair diversi dai soliti che quasi mi allibisce XD non che ci sia qualcosa di male, ma mi chiedo davvero se io sia l'unica che si fa certi viaggi mentali.
Comunque, questa vuole essere una semplice Flash IchiIshi, pair che mi piace moltissimo, senza troppe pretese. Sappiate che io, con la lettura del manga, sono un poco indietro – sto ancora affrontando per bene la saga degli Arrancar, giusto per dirlo (L)
Spero comunque che sia per voi una buona lettura :3





La varietà del linguaggio è caratteristica da collegare alla semplicità o alla complessità della mente di chi si esprime, come l'utilizzo più o meno efficacie di parole forbite per riuscire ad esprimere constatazioni sempre più raffinate ed eleganti, in ogni possibile sfumatura esistente – e lo stesso tipo di relazione si può trovare anche in un orecchio allenato all'ascolto dei particolari, alla rielaborazione di suoni diversi e di manifestazioni particolari.
Ma laddove una parola simile muta anche di poco il significato di un intero pensiero, ecco che questa capacità diventa in un sol attimo un'arma a doppio taglio, capace di portare solo alle peggiori conseguenze.


Succede a pomeriggio inoltrato, quando si percorre con una certa stanchezza la strada per tornare a casa. Due passi differenti, due persone che percorrono stranamente lo stesso tragitto.
Uryuu non lo guarda neppure, quando percepisce che gli è accanto e sa per certo che sta fissando la sua schiena, ostinato in chissà quale progetto.
É da quando sono usciti da scuola che non lo molla di un solo centimetro, e a lungo andare la cosa gli crea un certo fastidio.
-Kurosaki, questa è per caso la strada che percorri per andare a casa?-
La domanda suona un poco brusca, perché detta a bruciapelo e senza la decenza di fare alcun gesto verso di lui. Ichigo sente tutto l'attrito che Uryuu mette nel quesito, e a cattiveria risponde con una certa qual cattiveria.
-Questo non ti deve interessare, Ishida.-
L'effetto della risposta – l'immediato sentire che deriva dall'inconsapevole esporsi dei sentimenti più veri – è un accelerare repentino del passo e la chiusura fredda di ogni tipo di contatto.
-Infatti mi è totalmente indifferente.-

Il secondo pomeriggio fa più freddo: il tempo ha obbligato le persone tutte a coprire i corpi con qualcosa di più pesante che non la sola divisa scolastica e a munirsi, magari, anche di qualche suppellettile che fasci collo e altre parti di norma esposte.
Uryuu nota, con la sola coda dell'occhio, che quello stupido di Ichigo ha dimenticato la sciarpa che aveva al mattino da qualche parte ed è visibilmente irritato per la cosa, per quel freddo che si infila sotto i suoi vestiti e lo rende più truce del normale.
Decide di voltarsi un poco, per poterlo guardare meglio.
-Kurosaki, questa è per caso la strada che percorri per andare a casa?-
La domanda è nell'effettivo supponente, più incuriosita dalle cause che interessata alle conseguenze, come rivolta ad una di quelle persone il cui destino poco importa e le cui motivazioni saranno prese a scherno. Un'indifferenza cortese ma deleteria che lo incattivisce ancora, liberando parole altrettanto sgradevoli.
-Cambierebbe qualcosa se io ti dicessi di no?-
L'effetto della risposta – l'immediato sentire che deriva dall'inconsapevole esporsi dei sentimenti più veri – è un accelerare repentino del passo e la chiusura fredda di ogni tipo di contatto.
-Assolutamente.-.

È tardi, quasi buio, dopo che un corso pomeridiano ha affaticato con più ore di studio l'impegno già gravoso dei due studenti e appesantendoli ulteriormente di altro lavoro da svolgere – come se già non bastasse tutto il resto.
Suona più lento il passo alle orecchie, perché si porta dietro più stanchezza e sicuramente più irritazione. Ishida rallenta di tanto in tanto, senza darlo troppo a vedere, ma nel corpo e nella mente trova una fretta che lo rende nervoso, ancora prima di rivolgere la parola all'altro.
-Kurosaki, questa è per caso la strada che percorri per andare a casa?-
La domanda sembra quasi sbrigativa, quando Uryuu si volta a guardarlo in faccia e si sistema con un sol dito gli occhiali sul naso, detta giusto per dare pace alla propria coscienza con una rassicurazione da due soldi o poco più.
Quindi, in poco tempo, anche Ichigo pensa ad una possibile risposta e la da senza pensare alle conseguenze, perché voglia di fare troppe questioni non ne conserva per niente in corpo.
-No, ma mi piace fare lunghe passeggiate.-
L'effetto della risposta – l'immediato sentire che deriva dall'inconsapevole esporsi dei sentimenti più veri – è un accelerare repentino del passo e la chiusura fredda di ogni tipo di contatto.
-Lo sto notando.-

Ha appena smesso di piovere e nell'aria c'è ancora molta umidità.
Uryuu ha appeso al braccio per il manico un ombrello blu, la cui punta bagnata gocciola lungo la strada che sta velocemente percorrendo. Dietro di lui, Ichigo cammina con le scarpe e i bordi dei pantaloni totalmente bagnati.
Questo giorno nella sua espressione c'è qualcosa di diverso, che prima non era mai riuscito a notare. E non è la curiosità a fargli muovere la bocca e la lingua, ma sembra quasi quella regola ormai diventata pressi che lo spinge a voler un contatto con lui. Suona monotona, neanche scocciata, l'unica parola che è in grado di pronunciare.
-Kurosaki...-
Ichigo lo interrompe – si fa avanti e gli si porta di fianco, bruscamente: quel gioco lo ha decisamente stancato, e per quanto la sorpresa si possa dipingere sulla faccia di Uryuu lui non ha intenzione di lasciarsi più condizionare dal mutare del suo umore.
-Ti ho già risposto in modi diversi, Ishida, ma siccome è evidente che la cosa non ti arriva, allora ti farò io una domanda alla quale tu dovrai rispondere!-
Ishida lo guarda serio in volto, continuando a camminare deciso. Se Kurosaki è arrivato a parlar tanto, tutto in una volta, e specialmente a lui, significa che è arrivato il momento della risoluzione o semplicemente di una qualche svolta importante. Sempre è stato così tra loro, nel bene e nel male.
Lo affronta come Ichigo ha affrontato lui, senza paura né peli sulla lingua.
-Sentiamo questa domanda!-
E la domanda di Kurosaki è diretta, immediata: una mente priva di dubbio è capace di far tanto nelle situazioni più difficili.
-Ti secca così tanto che io ti accompagni a casa?-
Ishida necessita di guardare altrove, per qualche istante, a trovare una scappatoia che non lo costringa a rispondere con franchezza e sincerità.
Adegua la lingua alla propria esigenza e cerca un poco di ragionevolezza laddove non ne conserva neppure una briciola.
-Resta un po' imbarazzante essere pedinato...-
Kurosaki, però, questa volta non vuole affatto scherzare. Lo ferma mettendosi davanti a lui – guadagnando dai suoi occhi un'occhiataccia di quelle che avrebbe preferito non rivedere proprio mai, perché incredibilmente sgradevole – ma risoluto chiede ancora quel che vuole ottenere e di determinazione colora un tono più audace del necessario, come quello di un martire eroico che deve ancora decidersi se buttarsi nel burrone o meno, e comincia il suo sermone.
-Il tuo è un “no” o un “sì”?-
Quando Ishida lo guarda, sa di essere sincero e diretto come la domanda che gli è stata posta poco prima.
-Il mio è un “no”...-
L'effetto della risposta – l'immediato sentire che deriva dall'inconsapevole esporsi dei sentimenti più veri – è un'esclamazione colorita, dal tono visibilmente acceso e concitato, che apre ad un tipo di contatto tutto nuovo. Sicuramente privo di artifici e pensieri, sicuramente evidente nell'avvicinarsi tiepido di quelle due mani e di quei due corpi in un sol punto.
-Allora smettila di farti tanti problemi e continua a camminare! Tanto io ora ti sto vicino!-
   
 
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