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Autore: Lady Eloise    17/03/2012    4 recensioni
Quarta classificata al contest Your OTP
and...The Vampire Diaries indetto da Almeisan sul forum di Efp.

Alcune volte le cose non sono né nere né bianche, ma si posso identificare solo con una
stupenda sfumatura di grigio che rende tutto più chiaro come se fosse stato
davanti ai nostri occhi da sempre.
A volte buono e cattivo sono solo due categorie dentro le quali non ci si può
rinchiudere perché ci vanno strette e ci fanno mancare l'aria togliendoci
l'ossigeno, impedendoci di vivere la nostra vita come vorremmo fare.
I sentieri dell'esistenza ci conducono in posti dove mai avremmo creduto di
poter andare e spesso nel nostro viaggio siamo soli in balia di un destino che
ci sferza senza tregua rendendoci spesso insensibili e freddi.
Poi un giorno scopri che tutto quello che hai odiato e disprezzato è tutto
quello di cui hai bisogno per continuare ad esistere, così ogni cosa che fai è
una contraddizione in termini e niente è più così sicuro come credevi, anche le
cose che prima ti sembravano così definite ora sono solo ombre che cambiano in
continuazione confondendoti e lasciandoti senza respiro.
A volte basta un momento in cui stringi l'oggetto dei tuoi desideri più
reconditi per cambiare tutto e farti rendere conto che il confine tra amore e
odio è solo una linea sottile che nel corso della tua esistenza non fai altro
che attraversare più e più volte, a volte basta un secondo per capire che non è
l'odio che non permette all'amore di nascere poiché l'odio è spesso il compagno
più stretto dell'amore.
 
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elena Gilbert, Klaus
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Tutto e il contrario di tutto Questa storia partecipa al contest: Your OTP and...The vampire diaries indetto da almeisan sul forum di Efp



Nickname su EFP e sul forum :
Lady Eloise
Titolo della storia: Tutto e il contrario di tutto
Pairing scelto: Elena/Klaus
Costrizione scelta: Ambientata nella terza stagione /One-shot
Genere: Introspettivo/Romantico
Avvertimenti: One-shot/ Missing moments
Rating: Verde
Introduzione: Alcune volte le cose non sono né nere né bianche, ma si posso identificare solo con una stupenda sfumatura di grigio che rende tutto più chiaro come se fosse stato davanti ai nostri occhi da sempre.
A volte buono e cattivo sono solo due categorie dentro le quali non ci si può rinchiudere perché ci vanno strette e ci fanno mancare l'aria togliendoci l'ossigeno, impedendoci di vivere la nostra vita come vorremmo fare.
I sentieri dell'esistenza ci conducono in posti dove mai avremmo creduto di poter andare e spesso nel nostro viaggio siamo soli in balia di un destino che ci sferza senza tregua rendendoci spesso insensibili e freddi.
Poi un giorno scopri che tutto quello che hai odiato e disprezzato è tutto quello di cui hai bisogno per continuare ad esistere, così ogni cosa che fai è una contraddizione in termini e niente è più così sicuro come credevi, anche le cose che prima ti sembravano così definite ora sono solo ombre che cambiano in continuazione confondendoti e lasciandoti senza respiro.
A volte basta un momento in cui stringi l'oggetto dei tuoi desideri più reconditi per cambiare tutto e farti rendere conto che il confine tra amore e odio è solo una linea sottile che nel corso della tua esistenza non fai altro che attraversare più e più volte, a volte basta un secondo per capire che non è l'odio che non permette all'amore di nascere poiché l'odio è spesso il compagno più stretto dell'amore.
Nda: La storia è ambientata durante la puntata 3x14 "Dangerous Liasons", ho provato ad immaginare un missing moment in cui Klaus vede Elena e complice l'atmosfera e lo champagne si rende conto che tutto quello che è successo dopo averla incontrata è stato dettato dal fatto che ha sviluppato una insana ossessione per lei, si incontreranno e si scontreranno con la consapevolezza che non tutto quello che comincia con la sofferenza è destinato a restare tale.



Mi aggiravo annoiato e distratto per le sale della mia villa, la festa era cominciata da parecchio ma niente di quello che stava accadendo riusciva ad attirare la mia attenzione.
Mi sentivo vuoto e immensamente solo, forse tutto quello che avevo fatto era servito solo ad alimentare la mia solitudine e il mio senso di inadeguatezza, per troppi secoli avevo dato sfogo al mio lato oscuro e ora che avrei voluto poter aver avere qualcuno da amare rimpiangevo ogni scelta fatta, anche la più insignificante poiché la loro somma mi aveva condotto a questo punto.
Senza alcun dubbio erano gli innumerevoli calici di champagne che avevo trangugiato a rendermi così sentimentale, perché non era da me piangersi addosso e neppure sentire la necessità di essere accettato e apprezzato, ma questa sera non ero del tutto in me e non mi sarei stupito di nulla.
Dopo aver aspettato a lungo la ragazza che avevo invitato e aver alimentato la mia frustrazione in attesa del suo arrivo, che naturalmente ancora non era avvenuto, decisi di mandare al diavolo le donne e di dedicarmi con molta perizia ad ubriacarmi a tal punto da non essere più consapevole delle mie azioni e dei miei pensieri, così afferrai un altro calice di champagne e come un fulmine a ciel sereno, ancora prima che potessi avvicinare il bicchiere alle labbra, le mie narici vennero solleticate da un profumo che mi era impossibile non riconoscere, così fruttato e leggero ma allo stesso tempo speziato e sfacciato.
Mi voltai lentamente verso l'origine di quel profumo e i miei occhi si scontrarono con la creatura più bella e fiera che avessi mai visto, era fasciata in un meraviglioso vestito color bronzo che metteva in risalto ogni sua forma più che perfetta, il fruscio che la gonna ampia emetteva ogni qual volta si muoveva mi teneva incatenato a lei come se fossi sotto ipnosi, la osservai attentamente mentre porgeva lo scialle al maggiordomo mettendo in mostra la pelle bianca e delicata delle spalle, la vidi voltarsi e rimasi di stucco quando scorsi uno scollo tutt'altro che casto aprirsi sulla schiena lasciando ben poco all'immaginazione.
Inizialmente la scambiai per la sua alter-ego, era troppo bella e sensuale per essere una semplice umana, ma il suo inebriante profumo mi convinse che poteva essere solo lei, Elena.
Non avrei mai creduto di poterlo pensare di un essere umano,  ma in lei c'era qualcosa di estremamente potente che la rendeva attrattiva come una calamita, ogni volta che ci scontravamo riusciva sempre a costringermi ad abbassare le mie difese, lasciandomi allo scoperto in balia dei suoi attacchi.
Rimasi ad osservarla mentre i fratelli Salvatore cercavano di prenderne una parte per se stessi, senza scrupoli entrambi né volevano un pezzo come fosse un trofeo da vincere, come se non fosse importante sapere quali fossero i suoi desideri.
Poi il suo sguardo incrociò il mio e per un istante non vi lessi disprezzo o paura ma solo ed esclusivamente solitudine, nonostante tutte le persone che aveva accanto si sentiva tremendamente sola.
La osservai danzare con il maggiore dei Salvatore, più la vedevo volteggiare e lasciarsi stringere da lui più in me cresceva una sensazione di possesso nei suoi confronti che mi lasciava senza fiato.
Attesi a lungo che rimanesse sola, ma entrambi i fratelli la braccavano come si fa con una preda, non la lasciavano mai sola, neppure un istante, potevo vedere la sua insofferenza crescere attimo dopo attimo e più i tentativi di guadagnarsi la sua indipendenza risultavano vani più il suo sguardo si spegneva fino a risultare vuoto e assente.
Era arrivato il momento di agire, mi avvicinai fiero e le porsi il braccio invitandola chiaramente a ballare, i due vampiri non le diedero neppure il tempo di rispondere e la allontanarono da me, la cercai con lo sguardo oltre le sue guardie del corpo e vidi nei suoi occhi una scintilla che fino a prima era assente, allungò la mano verso di me e lasciò che la afferrassi trascinandola oltre i Salvatore.
La condussi verso la pista da ballo e mentre camminavamo non potei non notare le occhiate che lanciava alle sue guardie del corpo, come se con il suo gesto gli stesse lanciando una chiara sfida a fermarla se ne avessero avuto il coraggio.
Ballammo a lungo, Elena volteggiava come se fosse senza peso, sopratutto grazie alle mie impeccabili qualità di ballerino, appena terminò l'ultimo valzer afferrai due calici di champagne dal vassoio di un cameriere e gentilmente ne porsi uno alla mia dama.
Elena lo afferrò senza tanti preamboli e nel momento in cui le nostre mani si sfiorarono fui attraversato da un brivido che mi lasciò senza fiato per alcuni instanti, alzai lo sguardo e incrociai i suoi meravigliosi occhi, potei vedere lo stesso sgomento che senza dubbio era chiaramente visibile nei miei, non mi diede neppure il tempo di dire nulla, lasciò cadere il calice con lo champagne che si frantumò sul pavimento e fuggì tra la folla, in un attimo era sparita lasciandomi solo.
La cercai a lungo, ma era come scomparsa, così ancora frastornato da quello che era appena accaduto decisi di recarmi in giardino per schiarirmi le idee, come potevo essere così pazzo da pensare che potesse avere un qualche tipo di interesse per me e sopratutto da quando mi importava se qualcuno era interessato a me, niente di tutto questo era reale, domani mattina avrei riso delle sensazioni che stavo provando in questo momento, lei per me non era altro che un mezzo per ottenere il mio fine, l'unica cosa che mi importava di lei scorreva nelle sue vene, era tutto ciò che mi serviva e ogni altro interesse per lei non era assolutamente concepibile.
Era assolutamente necessario che provassi a me stesso di non essermi rammollito a causa del suo sortilegio, come tutti quelli che entravano in contatto con lei anche io ero stato soggiogato dai suoi modi gentili e dalla sua capacità di perdonare, dovevo agire e mettere fine a questo folle sentimento che non aveva alcun senso.
Aguzzai i miei sensi e finalmente sentii il suo cuore battere nella parte di giardino più lontana dalla casa, mi mossi lentamente e con calma, come se volessi pregustare la mia vendetta, seguivo come un segugio il rumore del suo cuore, ogni battito mi avvicinava sempre di più alla mia preda e una volta abbastanza vicino l'avrei colta di sorpresa, non l'avrei di certo uccisa vista la sua importanza per il mio piano ma di sicuro mi sarei preso la mia rivincita.
Sapevo esattamente come muovermi per non provocare nessun tipo di rumore, ogni mio senso era allertato per la caccia e da fantastico predatore quale avevo imparato ad essere nel corso dei secoli riuscii ad avvicinarmi senza che lei mi sentisse.
Mi nascosi dietro un albero e rimasi  in attesa del momento giusto per mettere in atto il mio piano, improvvisamente la vidi guardasi intorno come alla ricerca di qualcuno e per un attimo temetti che mi avesse scoperto, poi volse la sua attenzione alla fontana poco distante da lei al centro della quale svettava una statua che riproduceva due innamorati stretti in un abbraccio e veloce si sfilò le scarpe, si diresse verso la fontana e una volta seduta sul bordo sfiorò l'acqua con la punta di un piede.
La vidi sospirare nel momento in cui il suo piede sfiorò il pelo dell' acqua, la osservai mentre allontanava dal viso una ciocca ribelle di capelli e ascoltai il suo cuore battere tranquillo, ogni suo gesto mi ipnotizzava e ben presto ogni mio proposito di vendetta si sciolse come neve al sole.
Uscii dalla penombra del mio nascondiglio e mi avvicinai alla fontana fino ad arrivarle alle spalle, non si voltò neppure e con un gesto della mano mi invitò a sedermi accanto a lei, assecondai immediatamente il suo desiderio e mi sedetti accanto lei, non così vicino da far scontrare i nostri corpi ma neppure così lontano da non sentire il suo calore.
Ero come soggiogato, c'era qualcosa in lei che mi attirava come una calamita e non mi lasciava via di scampo, di certo era molto bella ma c'era qualcosa di più profondo e potente che mi spingeva verso di lei, era come se qualcosa risplendesse nel profondo della sua anima rendendola raggiante e luminosa forse più del sole stesso.
Ogni volta che mi avvicinavo troppo al suo campo gravitazionale inevitabilmente rimanevo intrappolato e la sua luce illuminava i meandri più oscuri della mia anima, riportando alla vita parti di me che ormai credevo perdute da tempo.
Restammo seduti senza parlare a lungo, solo la scrosciare dell' acqua ci teneva compagnia, nessun momento in vita mia era mai stato così prefetto, per un alcuni istanti non ero stato nient'altro che Klaus e non l'ibrido sanguinario e senz’anima, poi sentii in lontananza dei passi, riconobbi immediatamente il maggiore dei Salvatore e mi resi conto che si stava avvicinando, mi alzai contro voglia e aiutai Elena ad alzarsi, non c'erano parole che una volta dette non avrebbero fatto altro che rovinare la magia di quel momento, così preferii non dire niente, avvicinai la sua mano alla mia bocca ma poco prima che potessi sfiorarla Elena la sfilò dalla mia presa e la depose sulla mia guancia, quel contatto così gentile e dolce mi lasciò spiazzato, rimasi immobile mentre lei si avvicinava e mi deponeva un  bacio su una guancia, ero come congelato con il suo gesto mi aveva lasciato senza fiato e incapace di muovermi.
La vidi allontanarsi di corsa e raggiungere il maggiore dei Salvatore che con fare protettivo le circondava le spalle con un braccio e la spingeva all'interno della villa, avrei voluto con tutto me stesso essere io a scortarla alla festa, a farla ridere e alla fine della serata ad amarla donandole tutto me stesso.
Non avevo nessuna voglia di rientrare, almeno per il momento, così  mi concessi qualche altro istante seduto sulla fontana che fino a qualche istante prima era stata il mio angolo di Paradiso, potevo sentire il suo profumo aleggiare ancora nell'aria intorno a me, aspirai a fondo e mi crogiolai nel ricordo degli istanti passati con lei, molti non vi avrebbero dato importanza ma per me erano stati fondamentali, ora ero certo che tutti avevano diritto a una seconda chance ed Elena mi aveva appena aperto le porte per accedere alla mia.
Ero lontano dalla festa da troppo tempo, presto i miei fratelli si sarebbero chiesti che fine avevo fatto, così lentamente mi diressi verso la villa, salii le scale che conducevano alla terrazza antistante il salone da ballo e rimasi sulla soglia ad osservare la festa e i suoi partecipanti, infine decisi di entrare, non appena fui all'interno notai la ragazza che avevo invitato cercarmi con lo sguardo, come un cavaliere impeccabile la raggiunsi, le offrii il mio braccio e la condussi al centro della pista da ballo, le cinsi la vita e un istante prima che cominciassimo a ballare ancora una volta incrociai oltre le spalle della mia dama quegli occhi castani che mi avevano stregato e reso loro schiavo, dovetti reprimere dolorosamente il desiderio di correre da lei, sospirai profondamente e indossai di nuovo la mia maschera.
Il resto della serata si svolse senza che ci incontrassimo di nuovo, dato che i Salvatore avevano esteso nuovamente  il  loro potere su di lei, ma nonostante ciò, sia che stessi ballando o conversando con la mia dama, il mio pensiero correva inesorabilmente a lei, ai suoi occhi, alle sue labbra, ma sopratutto il pensiero tornava alla dolcezza che era stata capace di donarmi, con un semplice e innocente gesto mi aveva donato un momento di pura felicità.
Ormai gli invitati stavano tornado alle loro case e io tornai nella solitudine della mia camera, avrei voluto salutarla prima che andasse via, prima che la magia di questa serata si sgretolasse e svanisse del tutto lasciandomi solo l'amaro in bocca, sapevo perfettamente che domani mattina tutto quello che era accaduto questa notte non sarebbe stato altro che un ricordo da custodire con cura nell'angolo più sicuro del mio cuore, sapevo perfettamente che domani mattina avrei indossato nuovamente la mia maschera, dopotutto era l'unico modo per continuare a vivere nonostante tutto, per non essere schiacciato dai sensi di colpa e dal disprezzo che provavo per me stesso, l'unico modo per non lasciar morire anche la mia anima, l'unico modo per mantenere viva la speranza di poter avere un giorno una seconda possibilità per vivere davvero, ciò che credevo essere la mia condanna, vivere per sempre, mi aveva concesso il privilegio di conoscere persone che avevano abbattuto tutti i muri e le difese che faticosamente mi ero costruito lungo i secoli cambiandomi nel profondo, forse non sarei stato una persona migliore dal giorno seguente, ma almeno adesso avevo la certezza che la possibilità di avere una seconda chance c'è per tutti bisogna solo trovare il coraggio di coglierla.
   
 
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