Titolo: Ti Amo...Lo Sai Vero?
Pairing: Klaine (ovviamente)
Rating: Verde
Disclaimer: Vorrei poter dire il contrario, ma non è stato il mio cervello a creare questi splendidi personaggi...quindi no, non sono miei.
Nota autrice: Non uccidetemi...avevo solo bisogno di taaaaanto fluff...e perciò è nato questo piccolo mostro! Spero vi piaccia!

Ti Amo...Lo Sai Vero?

Era davver freddo quel pomeriggio...perciò Blaine e Kurt erano seduti abbracciati sul divano di casa Hummel con un'enorme coperta di pile sopra di loro.

Kurt aveva insistito per guardare Breaking Dawn per l'ennesima volta e Blaine, come sempre, lo aveva accontentato. Perciò in quel momento Kurt era seduto tra le gambe di Blaine, la schiena contro il suo petto, la testa nell'incavo del collo del suo ragazzo e guardava con aria sognante il matrimonio. Blaine invece guardava lui...

-"Ehi la smetti di mangiarti con gli occhi tutti i vampiri che vedi? E menomale che ancora i lupi si son visti poco"

-"Amore non stavo guardando i vampiri...pensavo solo che per il nostro matrimonio avrei scelto una location diversa e immaginavo il completo che avrei potuto indossare e..."

Blaine ridacchiò piano, attirando su di sè l'attenzione del proprio ragazzo.

-"Stai pensando al nostro matrimonio Kurt?

Il ragazzo dagli occhi azzurri si allontanò di scatto da Blaine, diventando improvvisamente rosso fuoco e boccheggiando senza trovare le parole adatte.

-"Coo-cosa? N-no...cioè...insomma..."

-"Tesoro, stai annaspando."

Kurt richiuse immediatamente la bocca, con il volto in fiamme e l'orgoglio sotto i piedi mentre Blaine rideva della sua reazione.

-"Sai, potremo parlarne - disse il ricciolo mentre attirava nuovamente a sè il proprio ragazzo - Non dico che dobbiamo sposarci domani, però possiamo affrontare insieme l'argomento e..."

Sentirono la porta di casa Hummel aprirsi.

-"Che tempismo perfetto!" - imprecò Blaine tra i denti mentre Burt e Carole entravano in casa, mano nella mano.

-"Ciao figliolo, ciao Blaine."

-"Ciao Burt" rispose Blaine, con un sorriso (estremamente finto) stampato in faccia "Ciao Carole".

Kurt bofonchiò a malapena un saluto.

-"Va tutto bene ragazzi?" chiese Burt scrutando in volto suo figlio -"Kurt?"-

-"Va tutto meravigliosamente papà." rispose Kurt mentre Blaine rideva sotto i baffi.

Burt si sistemò seduto sul divano, mentre Carole si dirigeva in cucina per iniziare a preparare la cena, dopo aver invitato (ehm...costretto) Blaine ad unirsi a loro.

Kurt era ancora rosso fuoco e Blaine non potè fare a meno di notare quanto fosse adorabile.

-"Figliolo sicuro di star bene?" chiese nuovamente Burt.

-"Siii!"- rispose Kurt in una tonalità ben più alta del normale.

Blaine, per tentare di salvare il proprio fidanzato si rivolse a Burt.

-"Come sta andando in politica?"

-"Bhè, è difficile, ma spero davvero di riuscire a fare la differenza per qualcuno. Per Kurt, per esempio...per te."-

Blaine sorrise. Burt era una delle persone più buone che esistessero. Era facile parlare e dire di accettare i gay senza problemi...il difficile era farlo realmente, perchè le parole a volte erano solo aria. E Burt l'aveva fatto. Kurt non avrebbe potuto avere padre migliore. Ed era anche grazie a lui se il figlio era una persona talmente fantastica. Ed era suo, Blaine se lo ripeteva spesso, come se dirlo a se stesso lo rendesse più reale di quanto non fosse già.

-"Spero davvero che tu ci riesca Burt. Se potrò sposare tuo figlio un giorno sarà anche merito tuo."-

Burt rischiò un altro infarto (e Kurt con lui). Sposarsi...sposarsi? Anche loro?

Blaine sembrò leggergli nel pensiero.

-"Non vogliamo sposarci adesso Burt. Solo mi piacerebbe pensare che un domani sarà possibile...tutto qui."-

Burt guardò il ragazzo ricciolo di fronte a lui. Aveva sempre saputo che Blaine fosse un bravo ragazzo, ma solamente adesso era riuscito a capire perchè tutte le volte che Kurt lo guardava gli si illuminavano gli occhi e la sua bocca si apriva in un sorriso che niente avrebbe potuto oscurare. Blaine era perfetto per Kurt, era la sua metà.

-"Lo sarà figliolo, lo sarà"- disse rivolgendosi a Blaine per la prima volta trattandolo come un figlio. Si perchè quel ragazzo faceva parte della sua famiglia adesso. Poi, senza più dire una parola, si alzò dal divano e raggiunse la moglie in cucina.

Fino a quel momento Kurt non aveva ancora detto una parola. Se ne stava solo li, appoggiato al corpo di Blaine con le mani intrecciate alle sue.

Blaine si sistemò sul divano, facendo voltare leggermente Kurt per poterlo guardare negli occhi.

-"Ti amo, lo sai vero?"

Kurt abbassò leggermente gli occhi, che sembrarono a Blaine quasi lucidi.

-"Ti amo anch'io."-